lunedì 8 ottobre 2007
Il caso Annozero-D'Avanzo: arriva anche lo schiaffo di Scalfari.
Immancabile la presa di posizione del fondatore di Repubblica, Scalfari, sulla polemica D'Avanzo-Annozero. Scalfari nel suo "domenicale" di ieri, affonda il coltello nel costato di Santoro.
Ecco un passo del pezzo di Scalfari:
"il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, è stato "aggredito" nel corso della trasmissione televisiva "Annozero" guidata da Michele Santoro, alla quale, sebbene invitato, si è rifiutato di partecipare. Ha fatto bene. I ministri hanno da tempo preso il vezzo di frequentare assiduamente i salotti televisivi per acquisire una dubbia visibilità.
Dovrebbero invece astenersi da simili esibizioni, sempre più stucchevoli e improprie. Dovrebbero invece usare la televisione solo per comunicare e spiegare atti di governo rispondendo alle domande dei conduttori di quelle trasmissioni. Ne guadagnerebbe la loro dignità, la serietà delle trasmissioni e una migliore conoscenza dei fatti e degli atti da parte del pubblico.
Ma il ministro Mastella, ritenendosi aggredito, ha voluto rispondere. Ha scelto per la risposta il ruolo di capo-partito accantonando per l'occasione quello di ministro."
e ancora:
"Della trasmissione di "Annozero" non sto a dire. A molti è piaciuta, ad altri no. Certamente fa parte di quel tipo di spettacoli pensati e preparati per accrescere le tensioni e le umoralità del pubblico, sulla scia dei "Vaffa" e di altre analoghe esibizioni.
Io penso che questo che stiamo attraversando sia un momento in cui il giornalismo in genere e quello televisivo in particolare che lavora più sulle immagini che sui concetti, dovrebbero dar prova di grande senso di responsabilità; ma si tratta di opinioni personali che non possono far testo, ognuno ha il suo modo, la sua maniera. Quello di Santoro è noto.
Il problema dell'ultima puntata di "Annozero", non è comunque la maniera di Santoro e neppure quella di Travaglio, al quale ormai l'esibizionismo ha preso la mano fino a condurlo a veri e propri insulti a persone assenti, che esulano dalla satira per non parlare del buongusto. Il problema sono state le "apparizioni" del procuratore De Magistris e del gip Forleo.
So che la loro manifestazione di vittimismo di magistrati perseguitati ha conquistato una folta schiera di ascoltatori e di opinione pubblica; in una situazione in cui i politici sono tutti sotto tiro il vittimismo d'un magistrato è - come si dice - il cacio sui maccheroni. La gravità di quel vittimismo sta però nel fatto che entrambi hanno alluso a intimidazioni gravi subite, a supposti Don Rodrigo e i suoi Bravacci, a interferenze della politica nell'esercizio della giurisdizione, tacendo tuttavia circostanze, nomi, fattispecie di eventuali reati."
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Ciao
Posta un commento