Traduzioni a spanne nel pezzo su Rumsfeld di oggi a pagina 11. A parte il fatto che il titolo non è sull’argomento di tre quarti del pezzo ma sulle dieci righe finali (e quindi la notizia non era quella, e magari il pezzo andava ribaltato), il bello è che si parla della Bibbia e dei “versi di Joshua”. E qui si scopre che il pezzo è copiato dall’inglese. Perché la Bibbia non è una poesia e quindi non ci sono versi (“verses” in inglese) ma versetti. E chi caspita è Joshua? Sarà mica Giosuè? Meno male che non ci ha parlato anche di Abraham, Isaac e Jacob.
Fabio P.
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