mercoledì 21 ottobre 2009

Che palle le palle di neve: c'è del marcio in R2.

Non può passare impunito il pezzo sulla neve di Mosca di oggi. So che tutti l'avete visto; so che nessuno l'ha letto; ma so che molti hanno letto esterrefatti l'incipit in prima pagina: palle di neve, pupazzi di neve, mangiare la neve, e la mamma era tanto buona. Sono stati pagati dei rubli per quei pensierini indegni del quadernino a righe della terza elementare. Inoltre, magari io l'avrò saputo (come no), ma proprio tutti sapevano chi è il tizio che scrive*? Una signora di mia conoscenza credeva che fosse il sindaco di Mosca (una tale Caterina, e si diceva: vabbè, è un sindaco, mica deve proprio saper scrivere…). Se critichiamo perché amiamo, di quanto amore dobbiamo essere capaci per parlare di un pezzo del genere? Io scoppio d'amore! Altro che Aquaro. C'è del marcio in R2.

Caterina (for President)

* per la cronaca, il tizio che scrive è lo scrittore russo Viktor Vladimirovič Erofeev

8 commenti:

Jacopo Noio ha detto...

Libertà di coscienza sul giudizio del pezzo, com´è ovvio e qui d´uso. Ma Erofeev un lettore di Rep dovrebbe conoscerlo: perché spesso ospitato (con suoi articoli e recensioni di suoi libri), e in quanto peso massimo della letteratura russa contemporanea (piaccia o no). Come diceva quel tale: provare per credere...

Barbapapà ha detto...

Quell'articolo è stato da me serenamente ignorato perchè rappresenta felicemente (e inconsapevolmente) quella strutturale pochezza che caratterizza parte non residuale del giornale. Sì, c'è del marcio in R2 (magari meno che in Danimarca...) ma mi consola osservare che questa landa riesce ogni tanto a presentarsi integralmente interessante. Non è il caso odierno con Rampini che scippa ad Aquaro (ubi maior?) la storia assai delicata della Mata Hari dei Vip.

Anonimo ha detto...

Caro Jacopo, eh, al momento di scrivere il post ormai lo sapevo, più o meno, chi fosse Erofeev, ma ero andata a cercarlo su Google, e quello che volevo era invece ricostruire la genuina esperienza di una lettrice di Rep., a colazione, sola di fronte alla prima pagina del suo giornale. Una lettrice, che, all'epoca, non sapeva chi fosse Erofeev.

Ed era male che io vivessi in tale ignoranza – per giunta pronta a criticare il minimo errore altrui. Ma il vero male era che la mia ignoranza era talmente profonda da non avere neppure capito che non dovevo proprio dirlo che non lo conoscevo, Erofeev, neanche per far mostra di candore e sincerità, essendo la cosa troppo enorme! Ovviamente, ultracompenserò l'originale mancanza, diventando al più presto grandissima fan di Viktor Vladimirovič. E così da un male sarà nato un bene, come talora accade.

Comunque, il mio punto non riguardava la celebrità di Erofeev e il suo peso come autore. Se anche quell'incipit in prima pagina fosse stato firmato Philip Roth o David Grossman, sempre di una sequenza di banalità imbarazzanti si sarebbe trattato (neve pallata, neve pupazzata, neve mangiata; da bambini anche lo zucchero è più dolce, e la mamma è tanto tenera), di quelle che una lettrice di Rep., a colazione, legge e dice: questo lo devo scrivere a PPR.

Jacopo Noio ha detto...

Cara Caterina, al netto del sarcasmo (reciproco), volevo solo affermare che i lettori di Rep avevano già incontrato molte volte il nome Erofeev nelle loro beneamate pagine. Tutto qui. Grüße.

Enrico Maria Porro ha detto...

Quoto Jacopo, Erofeev è (dovrebbe) essere noto agli appassionati di Rep.

Con questo, aggiungo che Caterina mi soprende ogni giorno di più.

Anonimo ha detto...

Caro Jacopo, mi hai fraintesa completamente, poiché nel mio commento non vi era la minima traccia di sarcasmo, men che meno nei tuoi confronti, né di quelli di Erofeev.

Da parte mia, non avevo rinvenuto traccia di sarcasmo neppure nel tuo commento.

Tono leggero e magari scherzoso non significa sarcasmo, che è ben altra cosa (c'è cattiveria, e non si dice quello che in realtà si pensa); pur sorridendo, intendevo dire tutto quello che ho detto. Comprese vergogna per la mia ignoranza, e gratitudine per l'occasione che mi si offre di rimediare, finalmente leggendo un po' di Erofeev.

Aggiungo solo che tutto ciò non sarebbe successo (dico le incomprensioni tra Jacopo e me) se su R2 avessero scritto due righine per richiamare alla memoria degli intelletti più pigri chi fosse il loro commentatore.

Jacopo Boio ha detto...

Sí, dopo tutto un boxino ci sarebbe potuto stare.

Jacopo Noio ha detto...

ricuso la metamorfosi: Noio, please (errata corrige)