martedì 20 ottobre 2009
Dieci domande bonsai.
Riportiamo di seguito la versione integrale del Bonsai di Sebastiano Messina apparsa oggi su Repubblica:
Secondo “Dagospia”, Silvio Berlusconi avrebbe finalmente deciso di rispondere alle dieci domande di “Repubblica”. E questa è una buona notizia. Ma dove, quando e soprattutto come avrebbe intenzione di farlo? Con un discorso davanti alle Camere riunite? Con un messaggio alla Nazione a reti unificate? No. Lo farebbe, anzi lo avrebbe già fatto — rivela sottovoce “Dagospia” — dalle pagine del prossimo libro di Bruno Vespa. E’ un’indiscrezione, un pettegolezzo, una voce. Infondata, assicura però Vespa: «Fantasie». Peccato. Sarebbe stata la prima volta che un politico risponde su un libro alle domande di un giornale. Ma non vorremmo rubare così tanto tempo al Cavaliere. Le domande sono semplici. Per rispondere non serve un libro: due cartelline bastano e avanzano. Volendo, si capisce.
Sebastiano Messina - La Repubblica
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4 commenti:
La butto lì: "Bonsai" non mi piace. Onore a un grandissimo. Ma "Boxing Sebastian" non fa per me.
Nel senso che non ti piace la rubrica o non ti piace come scrive messina?
Non mi piace la rubrica. Messina mi è sempre piaciuto, ma fuori da "Bonsai": "Bonsai" non è adatta a lui; ma forse non potrebbe essere adatta a nessuno; cinque giorni alla settimana, con il preciso obbligo di far ridere. A me non fa ridere mai. Anzi, talora mi fa star male, perché penso a quanto quell'uomo deve aver sofferto nel tentativo di uscirne vivo ancora una volta. L'"Amaca" non deve far ridere obbligatoriamente; ma spesso lo fa. Il "Belpaese" della Longo fa ridere più di tutti gli altri box; sorridere, s'intende. Ma né l'Amaca né il Belpaese hanno la comicità come missione. Messina ce l'ha, ed è fregato; perché non è nelle sue corde. Altro Box, Bartezzaghi: anzitutto, sembra che lo faccia quando gli pare, e ha legioni di lettori che lo aiutano. Non ha l'obbligo di far ridere; e quindi si rilassa alla grande (specialmente negli ultimi anni). Messina dovrebbe ridiscutere le regole d'ingaggio: quasi sempre il suo pezzo è buono, si legge bene (io lo leggo sempre), dà anche dettagli che possono esserti sfuggiti; ma poi DEVE fare una battuta finale, e molto spesso, non dico sempre, ma molto spesso, la battuta è fiacca, forzata, tirata per i capelli.
Azz, io la penso esattamente all'apposto: mi semba che il Bonsai sia la dimensione nella quale Messina si esprime meglio, e mi stupisco di come riesca ad essere brillante e incisivo a cadenza quasi quotidiana. Se parliamo degli altri boxini di Rep: l'Amaca è una lettura obbligata, ma raramente sorrido nel leggerla (le considerazioni di Serra non sono quasi divertenti, al più amaramente sarcastiche), mentre non riesco a trovare un senso al Belpaese della Longo, che quasi sempre si limita a trascrivere i commenti degli utenti di siti e blog berlusconiani. Irresistibile, invece, il Breviario di Caporale.
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