mercoledì 21 ottobre 2009

No. Non ve lo diremo mai per chi votiamo domenica.

Oggi Il Foglio si domanda come mai Repubblica non faccia endorsement sulle primarie di domenica.

13 commenti:

Enrico Maria Porro ha detto...

Bentornato Gambero!

Quanto tempo.

Barbapapà ha detto...

Repubblica fa bene a non prendere posizione sulle primarie, anche se è chiaro che punta su Franceschini.
Scalfari, a sua volta, ha detto chiaramente che voterà per chi non lavorerà per apparentamenti (vedi UDC), quindi per Franceschini.
A me non pare necessario che Repubblica prenda posizione per uno piuttosto che l'altro. Sui valori di fondo non mi pare vi siano rischi, chiunque vinca. C'è il tema non banale delle alleanze, ma è un altro discorso.

Approfitto e salto, solo apparentemente, di palo in frasca.
Oggi Adriano Sofri ha scritto un bellissimo articolo sul tema della terzietà, dando una lezione al doppiopesista (ma sbilanciato a destra) Panebianco. E' un articolo che andrebbe letto con attenzione e messo in evidenza a imperitura memoria, caro Feticista Supremo.
Mi limito solo a citare questa frase: "Esiste, per fortuna, anche il tipo umano che fa dipendere la propria scelta civile e politica dalla situazione che si trova ad affrontare. Perfino Gandhi, che propugnava la non violenza come risorsa dei forti, preferiva la ribellione violenta piuttosto che la viltà."
Come ricordava oggi la Divina Caterina, citando l'Ecclesiaste (Qohelet, fantastico! si imparano cose nuove in questo blog), c'è un tempo per ogni cosa.
Oggi non è tempo di moderazione nè di terzietà.

ps per Caterina: son certo che tu hai letto l'Ecclesiaste, io più modestamente ricordo questo passo perchè ben sfruttato nell'indimenticabile "Lo chiamavano Trinità"!

Anonimo ha detto...

A me era sembrato invece che rep fosse per la scheda bianca (vedi mauro a in mezz'ora tra le righe e scalfari, citato dal dir.); comunque ai foglianti che gliene frega? a proposito rep. per ferrara&co. è una fissazione: di recente hanno criticato le troppe notizie pruriginose su repubblica.it argomentando con frasi della serie: fanno i moralisti con berlusconi e poi tette a volontà sul web. bbah.
PS per barbapapà: sulla berlusconeide consiglio anche cordero (grandissimo – a proposito – quando attacca panebianco latinizzandolo in Panisalbus...) di oggi, che non nomina mai il leviathan, chiusa da lode, anzi da brividi... quasi quasi fa dimenticare che spesso nelle stesse pagine troviamo, anzi subiamo, le girate di JNV (joaquin navarro-valls)
E.

Esponja88 ha detto...

Io su Cordero (sulla sua prosa) devo ancora farmi un'opinione. Oscillo fra il rigetto istintivo e l'attonita ammirazione.

Enrico Maria Porro ha detto...

Caro Barbapapà, detto fatto.
Confesso di non averlo ancora "letto". Adesso me lo porto a "letto". Due letti in una volta sola.

Enrico Maria Porro ha detto...

Lettore anonimo del blog che parli di Panisalbus, rendi pubblica la tua identità e diventa collaboratore di PPR. Salta sul carrozzone più strampalato del web.

Barbapapà ha detto...

Caro E., suppongo che Ezio Mauro non si sia pubblicamente espresso per un candidato perchè ragionevolmente non vuole condizionare la corsa. Son sicuro che non andrà al seggio per apporre una banale scheda bianca. Mentre su Scalfari sono abbastanza convinto che voterà per Franceschini. Ma, ripeto, sono scelte personali che non devono tracimare sul giornale.

Ho letto l'articolo di Cordero ed ho apprezzato soprattutto l'incalzante finale.
Confesso però di condividere parte della perplessità di Jack Skellington. Anche se quel Panisalbus mi ha esaltato, io non amo lo stile letterario di Cordero molto involuto, troppo ricercato, da uomo di cultura di altri tempi abituato ad esprimersi più in latino che in italiano. E' uno stile che mi ricorda, fatte le debite proporzioni, un economista un po' bizzarro, Geminello Alvi, che per qualche tempo ha scritto su Repubblica.
Io preferisco chi maneggia l'italiano in una maniera semplice, ma non banale, e al contempo ricca, per esprimere le proprie idee. Michele Serra, in tal senso, per me è un punto di riferimento: la sola ampiezza del vocabolario di cui fa uso è per me motivo di godimento.

Anonimo ha detto...

caro barbapapà, è vero: a volte cordero risulta alquanto ostico (ricordo un paio di articolesse sulle pagine di cultura totalmente incomprensibili), certo a differenza di alvi non modererebbe mai i dialoghi economici di cortina, né scriverebbe sul Foglio ehehehe ... su serra sono d'accordo e anzi scarnificando ulteriormente la prosa e spingendo sul sarcasmo dell'amaca con una spolverata di cinismo+ironia in più penso che barenghi (prima lettura del mattino, segue gnocchi su gazzetta dello sport e poi il resto) sia ancora più geniale. sogno la sua jena sulla "nostra" prima. i grandissimi riescono a scrivere tutto nel più breve spazio possibile, ma ogni tanto una "corderata" è balsamica.
PS / comunicazione di servizio: caro porro, che devo fare per uscire dall'anonimato e "saltare sul carrozzone"? ne sarei lusingato
E.

Enrico Maria Porro ha detto...

Basta che ti dai un nome anche finto, tipo Barbapapà, così almeno non sarai uno dei tanti anonimi anonimi.

Occam ha detto...

eccomi, allora: ero l'anonimo che si siglava «E.» ora sarò Occam
****
UN FILO SBAGLIATO
Con l'occasione segnalo che oggi in prima i nostri nemici di via Solferino sbagliano a posizionare un filo: lo mettono tra la foto dell'esultanza milanista e il trafiletto di sport, facendo sembrare la foto correlata al pezzo di politica firmato verderami... bbuuuuu
ciao

Enrico Maria Porro ha detto...

Ciao Occam (che al contrario si legge Macco), benvenuto nel team dei feticisti di Repubblica. Mandaci i tuoi contributi, li pubblicheremo con piacere.

Barbapapà ha detto...

Ovviamente, ci aspettiamo commenti affilati come un rasoio... :)

Su Alvi hai ragione, Occam. La sua lenta deriva a destra è veramente malinconica. Pensare che ancora ricordo con piacere un suo libro Il secolo americano, scritto con quel suo stile tortuoso alla Cordero.

Enrico Maria Porro ha detto...

Leggo su Wittgenstein, il blog di Luca Sofri:

Comprensibilmente, “marino” rischia di essere la parola d’ordine per le primarie del PD di domenica. Ma con la minuscola.

Geniale.