Mi piacerebbe che i frequentatori di questo bel sito una volta tanto concordassero col fatto che simili pagliacciate (mi riferisco all'appello di queste radical-chic offese dal premier) fatto a tre centimetri da culi e tette per il cambiamento climatico siano una grandissima, immensa buffonata.
Le cose sono due, Rep. le può fare entrambe. O davvero diventa il capostipite di una certa "nuova" stampa pronta, per andar contro alla mercificazione femminile, ad eliminare culi e tette (ridicola quella del primo nudo integrale in copertina o la protesta contro il Sexpo con 20 foto del medesimo), oppure continuare come sempre, magari evitando di mettere appelli così ridicoli e giù di culi e tette.
Non sono apprezzabili terze vie, anche perchè, di coerenti, non ce ne sono.
non vorrei fare quello "col ditino alzato" (michele serra) ma il bello della vita quindi del giornalismo quindi di repubblica è l'alternanza di alto e basso come ci insegna arbasino
Confesso di non essere così manicheo come altri fino a ritenere necessario l'oscuramento della colonnina ”culi e tette”. Che il sito debba virare verso un approccio di tipo islamico mi pare francamente eccessivo. La commistione tra genere “alto e basso”, per citare il buon Occam, mi pare in generale anche opportuna in un sito di informazione (ancor più che sull’edizione cartacea, ove invece sono molto più rigoroso) che si rivolge ad un pubblico particolarmente vasto ed eterogeneo. E' evidente, come è già stato rilevato da altri, che il potere d'attrattiva di immagini sexy favorisce i contatti anche da parte di chi ha poco interesse verso il resto del sito. Ma se Repubblica.it vanta 1.128.070 utenti unici (dati luglio ’09 rilevati da Audiweb) rispetto ai 7.246 del Foglio.it non credo si debba solo al vantaggio competitivo dato dalle tette... Facili sarcasmi a parte, proprio l’ampiezza della platea cui si rivolge il sito di Repubblica impone, a mio avviso, quantomeno una maggiore morigeratezza. Vi sono giornate in cui quella sezione trasuda dall'inizio alla fine ferormoni, senza che vi sia una notizia degna di questo nome veicolata da quelle immagini. La giusta misura rimane in generale sempre auspicabile, a maggior ragione se si vuole evitare di essere tacciati di contraddizione da parte di chi è infastidito dalle sacrosante campagne del giornale.
Per una volta vorrei spezzare una fiocina a favore della Nostra gazzetta. E' da giorni che T&C sono -quasi- scomparsi dalla home del portale. E per giunta, siamo già al primo novembre e non c'è traccia della rubrica Calendari, che era ormai istituzionale e al 90 percento fatta da T&C. Ravvedimento operoso ? Su questo versante, il Corriere è più avanti (o indietro se vogliamo) visto che i calendari sono in linea già da 10 giorni.
5 commenti:
Mi piacerebbe che i frequentatori di questo bel sito una volta tanto concordassero col fatto che simili pagliacciate (mi riferisco all'appello di queste radical-chic offese dal premier) fatto a tre centimetri da culi e tette per il cambiamento climatico siano una grandissima, immensa buffonata.
Le cose sono due, Rep. le può fare entrambe. O davvero diventa il capostipite di una certa "nuova" stampa pronta, per andar contro alla mercificazione femminile, ad eliminare culi e tette (ridicola quella del primo nudo integrale in copertina o la protesta contro il Sexpo con 20 foto del medesimo), oppure continuare come sempre, magari evitando di mettere appelli così ridicoli e giù di culi e tette.
Non sono apprezzabili terze vie, anche perchè, di coerenti, non ce ne sono.
Caro Nemo, intanto benvenuto e grazie per la visita e per aver detto la tua.
Di ciò che sostieni se n'è parlato a lungo qualche giorno fa quando partì la campagna della raccolta foto anti premier delle donne offese.
Io sto dalla tua. Rep. deve stare o di qui o di là.
Sarà questo il motivo per cui hanno sospeso la campagna delle donne offese?
non vorrei fare quello "col ditino alzato" (michele serra) ma il bello della vita quindi del giornalismo quindi di repubblica è l'alternanza di alto e basso come ci insegna arbasino
Confesso di non essere così manicheo come altri fino a ritenere necessario l'oscuramento della colonnina ”culi e tette”. Che il sito debba virare verso un approccio di tipo islamico mi pare francamente eccessivo. La commistione tra genere “alto e basso”, per citare il buon Occam, mi pare in generale anche opportuna in un sito di informazione (ancor più che sull’edizione cartacea, ove invece sono molto più rigoroso) che si rivolge ad un pubblico particolarmente vasto ed eterogeneo.
E' evidente, come è già stato rilevato da altri, che il potere d'attrattiva di immagini sexy favorisce i contatti anche da parte di chi ha poco interesse verso il resto del sito. Ma se Repubblica.it vanta 1.128.070 utenti unici (dati luglio ’09 rilevati da Audiweb) rispetto ai 7.246 del Foglio.it non credo si debba solo al vantaggio competitivo dato dalle tette... Facili sarcasmi a parte, proprio l’ampiezza della platea cui si rivolge il sito di Repubblica impone, a mio avviso, quantomeno una maggiore morigeratezza. Vi sono giornate in cui quella sezione trasuda dall'inizio alla fine ferormoni, senza che vi sia una notizia degna di questo nome veicolata da quelle immagini.
La giusta misura rimane in generale sempre auspicabile, a maggior ragione se si vuole evitare di essere tacciati di contraddizione da parte di chi è infastidito dalle sacrosante campagne del giornale.
Per una volta vorrei spezzare una fiocina a favore della Nostra gazzetta.
E' da giorni che T&C sono -quasi- scomparsi dalla home del portale.
E per giunta, siamo già al primo novembre e non c'è traccia della rubrica Calendari, che era ormai istituzionale e al 90 percento fatta da T&C.
Ravvedimento operoso ?
Su questo versante, il Corriere è più avanti (o indietro se vogliamo) visto che i calendari sono in linea già da 10 giorni.
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