Si rifà vivo dopo una lunga assenza l'ottimo Geppo che ci scrive:
"La grafica del nuovo I Viaggi di Repubblica non è male, peccato sia pericolosamente simile all'inserto Travel del Guardian". Caro Geppo, ne prendiamo atto. Ai lettori del blog l'ardua sentenza.
Se ricordi bene, caro Geppo, ai tempi del lancio di R2
facemmo un casino pazzesco dicendo che somigliava paurosamente a G2. Ricordi? Ricordate?
3 commenti:
Caro Enrico, ti ringrazio. Sì ricordo e concordo. Il Guardian è sicuramente uno dei migliori giornali liberal nel mondo, ma non so quanto la sua imitazione pedissequa possa giovare all'immagine del nostro quotidiano preferito.
Vero è anche che il pubblico italiano non si distingue per la particolare conoscenza delle pubblicazioni estere, per le quali occorre una discreta padronanza delle lingue straniere (dell'inglese, almeno). Perciò, in fin dei conti, pur nell'ambito di una conclamata subalternità culturale italiana rispetto a tutto ciò che proviene dall'estero - e dall'area anglo-sassone in particolare - la scopiazzatura è un peccato veniale. Banalmente: se si imita i migliori non si sbaglia mai.
Ah, sia detto en passant e tardivamente: ti invidio moltissimo del tuo carteggio virtuale con Filippo Ceccarelli. Da aspirante giornalista, lo considero un acutissimo osservatore della politica italiana, oltreché un inarrivabile esempio di stile.
Geppo, se mi scrivi ti do la mail di Ceccarelli.
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