Cosa ne pensate di R2Cult?Mi irrita - 10 (18%)
Lo trovo inutile - 8 (15%)
Mi lascia indifferente - 11 (20%)
Si fa leggere - 11 (20%) E' molto interessante - 9 (16%)
E' indispensabile - 3 (5%)
Non so - 1 (1%)
Allo stato dell'arte c'è grande equilibrio. Ma c'è ancora tempo
per votare. Per quelli che non l'avessero
ancora fatto.
4 commenti:
NON CI POSSO CREDERE.
Appena ho in mano Rep., vedo in prima pagina il richiamo a "Il film - Valentino, le mani che hanno scolpito lo stile delle donne", di Natalia Aspesi! E sì, è incredibile, ma quelli di Rep. riciclano come recensione di punta della settimana cinematografica il pezzo della Aspesi uscito IERI sul Venerdì!
Giuro che ieri sera nel proporlo al Sommo Feticista come candidato alla short list quale "Peggior articolo della Aspesi" (a piacer suo della settimana, del mese, o di sempre), stavo per aggiungere: "Beh, almeno possiamo stare tranquilli che non sarà questa la recensione di R2Cult."
Il mockumentary su Valentino non è in sé degno, a mio avviso, della recensione di punta. Il mio giudizio personale sul film coincide con quello di Nanni Moretti su "Henry - Pioggia di sangue." E l'articolo della Aspesi, in entrambe le versioni, è, a mio avviso, orrido – e comunque indegno di analisi approfondita; dire che ogni volta che scrive la parola "carlini" è come se mi infilasse un ago avvelenato nel cuore non sarebbe rifarsi a categorie critiche consolidate; quindi, non lo dirò.
(A parte che i carlini di Valentino mi pare che storicamente siano cinque, come risulta anche dalla foto di copertina del Venerdì; ma lei ne sa i nomi di sei, come Wikipedia… Ma non è questo il punto, ovviamente.)
Il fatto è che non si ricicla un articolo da Venerdì al sabato, dandogli per giunta la posizione di recensione principale - neanche se fosse Ejzenštejn che recensisce "Quarto Potere," figuriamoci la Aspesi su "Valentino-The Last Emperor."
Per ritemprarsi una cerca disperatamente Aquaro – dare un rubrica FISSA di Aquaro, è questo l'unico merito di R2Cult –, la trova; ecco il titolo; parla del libro della Palin; non cè bisogno di iniziare a legegre, basta uno sguardo, ed eccolo: "Going Rouge," non "Rogue," "Rouge"! Una, due, tre volte! Il titolo stesso del libro che è oggetto dell'articolo è scritto sbagliato, sempre! La Palin diventa "rossa", diventa un "rossetto," va al Moulin Rouge, gioca a rouge et noir – va assaporato ad alta voce, |goʊɪŋ ruʒ| – fantastico. Vorrei essere Letterman per commentare adeguatamente; ma non lo sono; e mi limito ad assaporare il suono pieno e corposo di "Going Rouge," |goʊɪŋ ruʒ|…
Quindi: senza avere ancora letto null'altro, dichiaro che non comprerò più Rep. al sabato finché ROBERTO NEPOTI non avrà ripreso il controllo delle recensioni (altrimento, caro Roberto, vattene, ma chi te lo fa fare?).
Chiederò al Sommo Feticista di essere così gentile da pubblicare ogni sabato "Le critiche degli altri" in versione integrale, e tanto mi basterà.
Mi chiedo solo: è possibile che il secondo giornale italiano per numero di vendite basi la sua politica editoriale su due soli pilastri: 1) rompere le balle a Silvio Berlusconi; 2) rompere le balle a un brillante ma innocuo fanblog?
Da "Caro Diario" (ap. Wik. s.v. Henry etc.):
« Per alcune ore vago per la città, cercando di ricordarmi chi avesse parlato bene di questo film. Io avevo letto una recensione su un giornale, e avevo letto qualcosa di positivo su "Valentino." Improvvisamente mi viene in mente... trovo l'articolo e lo voglio proprio copiare sul mio diario: "… e l'appartamento di New York, dove ogni sera le lenzuola devono essere nuovamente stirate, lo yacht T.M. Blue con i suoi Warhol, e soprattutto il famoso [?] Chateau de Wideville, a trenta chilometri da Parigi, dove aveva vissuto a metà Seicento Louise de la Vallière, amante di Luigi XVI. Dove Valentino accorre appena gli annunciano che il milione di rose profumate è finalmente sbocciato." Ecco, penso, ma chi scrive queste cose non è che la sera, magari prima di addormentarsi, ha un momento di rimorso? »
Caterì, allora devi andare a casa della Aspesi e leggerle il pezzo ad alta voce...
Giusto, Federico; anche se Moretti faceva solo finta di andarci, nevvero…
Ma di chi era la recensione di "Henry" in "Caro Diario"? DI Piera Detassis, dice Wikipedia; Rep. diceva (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/11/30/la-guerra-dei-critici-al-torino-film.html) che era di Roberto SIlvestri del manifesto.
In rete non trovo certezze.
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