Su richiesta di Carmen, vi forniamo la geo localizzazione dei visitatori mondiali di PPR.
Ecco la lista delle prime 10 nazioni di provenienza dei feticisti:
1. Italia 11.409 visitatori nell'ultimo mese
2. Germania 408
3. Spagna 175
4. Regno Unito 159
5. Svizzera 98
6. Olanda 76
7. USA 65
8. Francia 64
9. Belgio 42
10. Israele 15
Curioso quel quinto posto della Svizzera, eh? Sarà mica Rezzonico? O il poliziotto Huber? Mah!
8 commenti:
viaggia mica male il blog :)
Ma una curiosità, visto che i disclaimer si riferisce, se non ho capito male, agli inizi.
C'è qualcuno di Repubblica che ci legge? Se si, chi? :D
ci leggono, ci leggono...ma non ai piani alti...o si?
scommettiamo che con le ipotizzate pagelle verrebbero qui in molto di soppiatto a controllare la classifica? :)
quello dall'inghilterra sono io. :-)
Bello questo giro del mondo e, personalmente, sono orgoglioso di frequentare un blog serio (visti i partecipanti) e attendibile, ricchissimo di stimoli.
Sarebbero ancora più interessanti gli interventi di chi si trova dietro i desk di Largo Fochetti. Basta un nick...
Io coltivo un'idea, ma non posso disvelarla se non si concretizza. Magari faccio sapere, eh?
Quando ho trovato questo blog per la prima volta, non ricordo neanche come, ho pensato che chi lo scriveva era probabilmente un malato di mente, pero' simpatico :)
E poi aveva una pazienza spaventosa, anzi una magnifica ossessione: la caccia ai refusi. Poi però, per fortuna, non so se mi ha ascoltato (vorrei crederlo), oltre ai refusi si è finalmente cominciato a badare al sodo, cioé ai contenuti del giornale oltreché alla forma, e secondo me il blog è decollato, grazie anche all'arrivo di lettori ben puntuti (il club dei babbioni, in grado di andare a sfruculiare l'organico del 1979 o dell'81).
Spiace un po' lo snobismo di quelli che a Repubblica ci lavorano, che hanno qui un focus group "agratis", e che non fanno neppure lo sforzo di un messaggio di saluto, foss'anche solo per una gratificazione minima tipo "vi leggiamo, manica di stronzi rompicoglioni" :)
Benvenuto al britannico allihies: fa freddo lassù? salutami nick hornby, se lo vedi. Anche se oggi so che era a Milano a presentare il suo nuovo libro.
Frank: facci sapere la tua idea, siamo curiosi.
Aghost: se il blog è arrivato a questo livello di gradimento il merito è anche tuo che al momento giusto mi hai suggerito da che parte indirizzare la barca.
enrico, come sai lisciare il pelo tu, non lo sa fare nessuno :)))
E' decollato direi per l'ottima e attenta gestione, oltre che per i buoni contributi esterni.
Si chiama partecipazione, e sta nella capacità del "tenutario" del blog di coinvolgere e far partecipare i lettori. Per fare un parallelo, sia pur con le dovute proporzioni, pensa a quanto potrebbe essere migliore Repubblica con una filosofia simile.
Io ho sempre sostenuto che i giornali del futuro dovranno essere così, non far cadere il giornale dall'alto ma, grazie alla rete, stimolare un coinvolgimento e uo scambio continuo tra giornale e lettori. Il senso di appartenenza a un gruppo (il famigerato social network) è importante. Mi pare sia un po' quello su cui hanno puntato nuovi giornali come Il Fatto, o il Ribelle. Di strada ce n'è ancora molta da fare ma la strada maestra, secondo me, è questa.
Ugh, ho detto
Posta un commento