mercoledì 25 novembre 2009

Record.



Grazie (soprattutto) alla citazione apparsa sul blog di Luca Sofri, che da sola ha portato circa 400 nuovi visitatori, Pazzo Per Repubblica ieri ha raggiunto il record stagionale di visitatori giornalieri sfondando il tetto delle 1000 visite (1325 per l’esattezza), di cui 650 nuovi visitatori che speriamo tornino a farci visita.
E’ un numero modesto, ma per noi è un traguardo eccezionale.
Grazie quindi a Luca, ma soprattutto grazie a tutti quelli che credono in questo blog.

12 commenti:

aghost ha detto...

1300 visite (non pagine viste vero?) non è affatto male

Enrico Maria Porro ha detto...

visite, visite...

aleandro ha detto...

Fatti linkare pure da Gilioli, che fa pure parte del gruppo.

Barbapapà ha detto...

E vogliamo parlare delle 2001 pagine viste?
Io mi sono accorto che qualcosa di straordinario stava accadendo quando, collegandomi a metà mattinata, ho notato ben 13 persone collegate on-line. Più di 6 contemporaneamente non mi era mai capitato di notarne.

Complimenti di cuore al Feticista Supremo che gestisce il blog con mano ferma, democratica, civile, colta e creativa. E politicamente corretta (certo, sul versante ha le spalle coperte: se dovesse mai avere una distrazione - periodo ipotetico dell'irrealtà - ci sarebbe il watchdog Caterina a vigilare!).

Non oso immaginare cosa potrebbe accadere se un giorno una testata giornalistica di peso dovesse citare il blog...
Ad maiora!

aghost ha detto...

non osi immaginare? Osa osa! Prova a scrivere una lettera al giornale... inventati qualcosa, se la pubblicano è fatta :)))

In fondo dovrebbe essere un vanto per un giornale avere un blog che gli fa le pulci no? :D

Barbapapà ha detto...

Se il giornale non fosse guidato da gente che sembra chiusa in una torre d'avorio impegnata prevalentemente a scrutare dall'alto l'orizzonte per individuare i segnali della fine di Berlusconi, sarebbe già accaduto. Come sarebbero accadute altre cose.

Poi non so quanto faccia piacere alla direzione un blog che esamina il giornale come loro stessi non fanno (vedi la sovrabbondanza di refusi), che segnala gli squilibri di copertura (vedi plotone in Usa e assenza di inviati in altre parti del mondo), che contesta le scelte dei corrispondenti (serve un nome?), che mette a nudo i difetti di un nuovo inserto, che biasima gli sprechi, che contesta gli scivoloni sul politicamente corretto, che rileva la distrazione nel raccontare la crisi economica del nord (in realtà è una mia fissazione) e mi fermo qui.
Occorre una mente particolarmente illuminata per capire che questo blog è dettato da un amore sincero verso il giornale e per sfruttarlo come fosse un focus group di qualità, altamente disinteressato.
Ma forse occorre dar loro un po' di tempo.

D'altronde, se non ricordo male un tuo vecchio post, caro Aghost, la pressione critica sulla qualità del giornale è salita da pochi mesi. Aspettiamo dunque fiduciosi.
Non mi stupirei se alla fine a parlare del blog fosse qualche foglio di destra...

Barbapapà ha detto...

Se il giornale non fosse guidato da gente che sembra chiusa in una torre d'avorio a scrutare dall'alto l'orizzonte per individuare i segnali della fine di Berlusconi, sarebbe già accaduto. Come sarebbero accadute altre cose.

Poi non so quanto faccia piacere alla direzione un blog che esamina il giornale come loro stessi non fanno (vedi la sovrabbondanza di refusi), che segnala gli squilibri di copertura (vedi plotone in Usa e assenza di inviati in altre parti del mondo), che contesta le scelte dei corrispondenti (serve un nome?), che mette a nudo i difetti di un nuovo inserto, che biasima gli sprechi, che contesta gli scivoloni sul politicamente corretto, che rileva la distrazione nel raccontare la crisi economica del nord (in realtà è una mia fissazione) e qui mi fermo.
Occorre una mente particolarmente illuminata per capire che questo blog è dettato da un amore sincero verso il giornale e per sfruttarlo come fosse un focus group di qualità, altamente disinteressato.
Ma forse occorre dar loro un po' di tempo.

D'altronde, se non ricordo male un tuo vecchio post, caro Aghost, la pressione critica sulla qualità del giornale è salita da pochi mesi. Aspettiamo fiduciosi.
Non mi stupirei se alla fine a parlare del blog fosse qualche foglio di destra...

Frank57 ha detto...

Mi unisco ai complimenti verso il Sommo e quoto Barbapapà. Il segreto, a questo punto, è quello di continuare come al solito, perchè alla fine la qualità vince. E sono contento di far parte della tribù :-)

Enrico Maria Porro ha detto...

Ragazzi, visto che siete andati sull'argomento è ora di confessarvi che circa due anni fa, quando eravamo ancora piccoli e mocciosi,e tutti voi eravate ancora all'oscuro di tutto, il Foglio ci dedicò un articolo in prima pagina a firma di Claudio Cerasa dal titolo IL BACO DI REPUBBLICA.

Adesso vedo di recuperarlo e lo pubblico.

ps. va da sè che se fosse la stessa repubblica a parlarne sarebbe meglio...

aghost ha detto...

Oso pensare l'inosabile... un'apposita rubrica di questo blog su Repubblica... noi qua ci divertiamo, mi pare, penso si divertirebbero anche i lettori di Rep... Sono sicuro che sarebbe certamente tra le più lette. Magari con un giornalista che risponde o rende conto, di tanto in tanto, delle magagne segnalate... non sarebbe un bel dialogo tra lettori-giornale?

Ma forse nessuno ama avere una spina nel fianco, mi rendo conto che ci vorrebbe davvero "un'illuminazione" speciale al giornale per sopportare una cosa simile :)

Eppure resto convinto che, prima o poi, i giornali dovranno scendere dal loro piedestallo e rapportarsi coi lettori molto più di quanto facciano adesso. Ugh, ho detto

Barbapapà ha detto...

Bella idea, Aghost.
Se vi fosse appunto qualche mente un po' più illuminata (così addolciamo la critica), potrebbero fare una rubrica on-line per poi riportarne i contenuti più interessanti anche sull'edizione cartacea.
Ma il rischio è che sia un angolo molto istituzionale e troppo affollato (che tipicamente degenera e devia dall'obiettivo iniziale).
Quindi, viva PPR!

Frank57 ha detto...

Ottima idea aghost, geniale e anche ben argomentata, ma realisticamente il saggio Barbapapà espone quale sarebbe la realtà (purtroppo).