giovedì 10 dicembre 2009

Barbone sarà lei.



Pensavo di non doverne più parlare, ma purtroppo, a costo di sembrare noioso, questa storia dei “barboni” al Corriere non posso lasciarla passare.
Iper-recidivi, soprattutto la redazione romana online.
Iniziano apparentemente corretti, nel titolo, con l’espressione “clochard” (secondo me era meglio senzatetto, ma si potrebbe anche accettare).
Poi da qualche orifizio tappato male scappano un po’ di “barboni”. E sorvoliamo sui refusi che a questo punto sono veramente ininfluenti (in ogni caso li segnalo, soprattutto il “triade infermieristico”, me il vedo bene Moggi-Bettega-Giraudo in camice e zoccoli a spingere barelle e trespoli con le flebo, di questi tempi la Juve ne avrebbe bisogno).

Lo sappiamo che la moda di adesso è “dagli al buonista”, e allora, cari i miei redattori di roma.corriere.it, posso dire che per ogni “barbone”  c’è da qualche parte  uno “scribacchino” o un “pennivendolo” ? (E sono stato comunque buono).

GPP

4 commenti:

Claud ha detto...

Uno che zoppica (significato letterale di clochard) va meglio di uno con la barba lunga?

Il 'politically correct' è giusto ma non arriviamo al ridicolo...

Enrico Maria Porro ha detto...

Caro/a Claud, il fatto è che vengono chiamati barboni anche quelli che la barba se la rasano.

Anonimo ha detto...

Il punto non è se zoppichino o meno, o se abbiano la barba o meno.

Il punto è che, almeno in certe zone d'Italia, la parola "barbone" è usata come insulto ("Va a laurà, barbun!". et sim.). Quando accade ciò, è il momento di non usare più questa parola.

Quando "clochard" (checché voglia dire originariamente in francese), "senzatetto," "homeless" saranno — disgraziatamente — usati a loro volta come insulti, si cambieranno pure loro.

Chi lo vuole fare, naturalmente.

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie Caterina, mi hai tolto un'incombenza.

Attendiamo la democratica replica di Claud.