sabato 5 dicembre 2009
Le recensioni spezzate.
Caro PPR,
ieri ho visto finalmente "Gli abbracci spezzati." Penoso. Ma non è questo il punto. Avendo visto il film, ho ripensato alla "recensione" di Curzio Maltese in R2Cult.
Anche perché oggi mi è capitato di dare un'occhiata al TrovaRoma allegato a Repubblica di Roma; in esso c'è una "Pagella", cioè una tabella con stellette e palline in cui Franco Montini sintetizza "il giudizio espresso nelle recensioni dei critici cinematografici di sette quotidiani." Tra questi, ovviamente, Rep.; e per Rep. chi c'è? "R.Nepoti - D'Agostini." Che tristezza. Quasi mi sono venute le lacrime agli occhi.
Guardo la riga di "Abbracci spezzati": i colleghi della Rep. di Roma assegnano il giudizio sintetico di "Abbracci," a Nepoti e D'Agostini (poverini: non sono evidentemente ancora attrezzati per lo sconvolgimento R2Cult); laddove la recensione l'aveva fatta, come sappiamo, Maltese. Non solo: assegnano al film il massimo del gradimento critico, quattro stellette. Mentre Maltese lo aveva quasi stroncato, sia pure a modo suo, diciamo così. Cos'è, prima gli fate fare la recensione, poi non lo ignorate? Avete telefonato a casa di Nepoti per chiedergli cosa ne pensava lui del film?
Sono andata a rivederla, allora, la recensione di C.M., perché, dopo aver visto il film, è tutta un'altra cosa.
Ahimè! Finora le lamentele riguardavano in genere la scelta di sostituire degli specialisti con degli amatori, non entrando nel merito delle dilettantesche recensioni (a parte il caso, peraltro molto particolare, del "Valentino" aspesiano). Ma se si legge cosa ha scritto Maltese degli "Abbracci," signori miei, povera Repubblica.
Oramai l'articolo è vecchio, e quindi è inutile rinnovare un dolore nefando. Ma chi ha visto il film lo rilegga. Si chieda cosa c'entri Javier Bardem col film (risposta: niente); apprezzi lo stile forbito ("della serie" ripetuto a distanza di poche righe); si domandi come sia possibile pensare che l'incidente stradale non sia un caso, come è ovvio che sia (se qualcuno la pensa diversamente, alzi la mano); ammiri la quantità di riferimenti a citazioni e "simboli sparsi qua e là" (sic) nel film, senza che ne sia fatto un solo esempio. Del resto, il film "E' una metafora dei crudeli anni Novanta": cioè? E' possibile non fare neppure un accenno al fatto che il film che il regista prima gira e poi rimonta è una parodia di "Donne sull'orlo di una crisi di nervi"?
Il confronto con la recensione di Mereghetti è umiliante per ogni PPR.
L'Anteprima del Mercoledì non placa la rabbia di nessuno. Evviva D'Agostini, ma noi vogliamo Nepoti.
Caterina
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8 commenti:
Cate: il tuo giudizio stavolta mi sembra troppo severo. Siamo d’accordo, il confronto col gigante Mereghetti – per stile, conoscenze, esperienza – è improbo. Ma, se si guarda alla sostanza, a me la recensione di Maltese è sembrata onesta e, svarione a parte (Javier Bardem…), capace di cogliere il punto forse perfino meglio rispetto a Mereghetti. E il punto è che Gli abbracci spezzati è un film bello ma arido. Insomma, la prospettiva di Maltese a me sembra valida almeno quanto quella di Mereghetti. Il quale plaude alla “misura e intensità” del nuovo Almodovar, menziona correttamente i due poli (la forza delle passioni e l’amore per il cinema) entro i quali si è sempre collocata la poetica del regista e offre un giudizio complessivamente positivo: ma non è forse vero che il film è (per quanto figurativamente splendido, ben recitato, pieno di intuizioni e di straordinari momenti di cinema) privo di emozione? Non è forse vero che pare un film “alla” Almodovar, piuttosto che di Almodovar?
In più, non vedo nulla di male nel dire che l’incidente stradale forse è un caso e forse no (nel film c’è una certa ambiguità che può indurre in errore); e l’espressione “simboli sparsi qua e là”, nel contesto della frase, suona giustamente come una notazione negativa sull'eccessivo simbolismo del film, a scapito della sua sincerità e comprensibilità.
Ecco sì: magari Maltese poteva spiegare meglio sta storia della metafora degli anni 90.
Capisco, Jack. Certo, "onesta," senz'altro, la recensione di Maltese. E concordo senz'altro anch'io col suo giudizio più negativo sul film. Ma si tratta sempre del parere di una persona intelligente e capace di scrivere bene, che esce dal cinema e ti butta giù il suo parere. Una recensione cinematografica, anche su un quotidiano e non su una rivista specializzata, obbedisce invece a regole ben precise; ci sono cose che non possono mancare – per dirne solo una: una trama strutturata (sfido chiunque a capirci qualcosa da quella di CM senza avere visto il film), con nomi dei personaggi e nomi degli attori: CM cita tre nomi di attori, e nessuno di personaggi; Mer. (ma Nepoti avrebbe fatto lo stesso) sei nomi di attori, e cinque di personaggi. Il dualismo onomastico "Mateo Blanco"/"Harry Caine," elemento fondamentale, non è così neppure menzionato in CM. Qui non si tratta di conoscenze superiori del Mer. (che ovviamente ci sono), ma di sapere cosa bisogna metterci, in una recensione.
Quanto ai "simboli sparsi," mi sembra troppo facile darsi delle arie di interprete sottile senza spiegare di quali simboli si stia parlando. Il flash-back del film è ambientato negli anni Novanta; non per questo diventa automaticamente "una metafora" degli anni Novanta; se CM pensa che lo sia deve spiegare in che senso. E così un conto è dire "sommare citazioni e omaggi, da Rossellini a Tonino Guerra, da Antonioni ai noir americani degli anni Quaranta" (CM), un altro è dire: "la visione di Viaggio in Italia cementa i sentimenti dei due amanti, la voce di Jeanne Moreau in Ascensore per il patibolo aiuta Harry a superare un momento di crisi" (Mer.). Bisogna essere precisi.
Quindi, caro Jack, non volevo essere dura con CM, che fa quello che può; non essendo uno specialista, lo fa anche bene, lo ammetto; e il giudizio sul film è condivisibile anche per me.
Ma resto convinta che le recensioni di CM – compresa quella di oggi – non siano "professionali." Anche il CM di oggi è non-professionale come al solito. Ciascuna frase, dalla prima all'ultima, è non-tecnica. SInceramente: non mi interessa sapere cosa pensa CM di "Christmas Carol"; vorrei vedere come recensione centrale Nepoti su "A Serious Man" dei Coen.
Le vostre analisi sono molto interessanti e assolutamente complementari.
Ambedue siete d'accordo, come tutti in questo blog del resto, che le recensioni cinematografiche debbano essere curate dai professionisti del mestiere.
Alla recensione dello spettatore intelligente (Maltese) noi tutti preferiamo quella del critico competente (Nepoti). Non perchè il primo non sia in grado di cogliere gli elementi essenziali di un film, ma perchè non ha nelle corde quella ulteriore lettura, ipertestuale mi verrebbe da dire, che al secondo consente di dare un senso o una migliore contestualizzazione anche a molti episodi apparentemente secondari. Nel caso in esame, si pensi alle pervasive citazioni cinefile meglio colte da Mereghetti o al dualismo Caine/Blanco dimenticato da Maltese.
Questa migliore capacità è semplicemente il discrimine tra i due ruoli, spettatore intelligente e critico competente. Quando leggo una recensione cinematografica a me piace essere sorpreso e arricchito da questa seconda lettura. Che Maltese, non per sua colpa, non possiede.
Questo non significa che non sia in grado di scrivere una recensione decente, come è avvenuto per Abbracci spezzati, che anche a me, come a Jack, è parsa corretta e capace di identificarne il principale difetto (l'assenza di anima).
Poi, il fastidio che si prova nel leggere la sezione cinematografica, cara Caterina, e la vis polemica con cui si affronta la questione, non devono pregiudizialmente guidare il ragionamento. Perchè poi si arriva a conclusioni affrettate. Prova a rileggere la frase di Maltese su Bardem in quest'altro modo e capirai il senso. "Attore magnifico, capace di illuminare da solo film belli e brutti, Javier Bardem, come la sua compagna Penelope Cruz, giustificano in ogni caso il viaggio da casa alla sala.". Era un’affermazione generale, quella di Maltese, non riferita ad Abbracci spezzati. Che io condivido in pieno.
Se la frase incriminata l'avesse scritta Nepoti non ti saresti neanche posta il dubbio.
Ps Ho trovato il film deludente. L’”arido” di Jack ne è la migliore sintesi.
Carissimo e saggissimo Barba, avevo capito, a una seconda lettura!, e già sapendo che Javier Bardem non era nel cast di 'Abbracci spezzati'!, che la frase a lui relativa fosse generale e non riferita in particolare al film in questione.
Nello scrivere currenti calamo mi sono espressa io stessa in modo ambiguo, e nel ri-leggermi (troppo tardi) ho temuto che si potesse ingenerare l'equivoco; come in effetti è avvenuto.
Quello che intendevo, e tuttora intendo, dire è che:
1) nominare JB in quel contesto è del tutto inutile e inappropriato. L'osservazione generale di CM non c'entra niente col film recensito: è un cenno, sorprendente ed estemporaneo, alla vita privata della Cruz, che rende il pezzo irrimediabilmente caduco ed effimero. In ogni caso, JB non c'entra niente con 'Abbracci spezzati'; non illumina alcun aspetto del film; porta solo il lettore fuori strada, sviandolo dall'oggetto dell'analisi. Perché mettersi a lodare JB in una recensione ad 'Abbracci spezzati'? solo perché è il compagno della Cruz?
2) Ma non solo: una recensione non dovrebbe essere una sciarada: se per capire cosa l'autore vuole dire si deve ri-leggere, o ri-ri-leggere. o addirittura ri-scrivere le sue parole, significa che c'è qualcosa che non va. E, secondo me, quello che CM scrive implica che JB è nel cast di 'Abbracci spezzati'; e questo è ciò che chiunque intenderebbe se non sapesse già (o non scoprisse poi) che JB, invece, nel cast del film non c'è. Tutto l'incipit parla di 'Abbracci spezzati'; chi, a una prima lettura, intendeva "erroneamente," lo faceva perché era davvero difficile fare altrimenti. A ri-ri-ri-ri-legga, mi pare proprio che sia così. "Attrice magnifica, capace di illuminare da sola film belli e brutti, la Cruz, come il suo compagno Javier Bardem, giustificano in ogni caso il viaggio da casa alla sala," s'intende: "per vedere 'Abbracci spezzati,'" non: "per vedere qualsiasi film," poiché è di 'Abbracci spezzati' che CM sta parlando. Poi si capisce che non è così; ma solo poi.
Secondo me, CM si è espresso in modo da ingenerare nel lettore la falsa aspettativa che JB sia nel cast di 'Abbracci spezzati.' Cioè, si è espresso in modo ambiguo, proprio come ho fatto io nel criticare lui (e questo è più grave). Ma ovviamente questa è solo la mia esegesi. Si sa che l'opera è aperta, e le interpretazioni possono divergere.
Possiamo poi pubblicare un volume di "Lecturae Maltesianae"; oppure "Interpretation and Overinterpretation in Curzio Maltese's Film Reviews," PPR University Press (forthcoming).
Confesso, Divina, che mi sono divertito a rileggere il tuo primo post e tutte le tue successive riletture! E ammetto anche che c'era spazio per fraintendimenti nella frase di Maltese su Bardem. Però è possibile o no che un po' di pregiudizio possa aver guidato la tua interpretazione?
La reprimenda per l'inciso "bardemiano" (ovvero, la giusta interpretazione della tua obiezione) mi pare comunque eccessiva, per quanto il riferimento non fosse affatto pertinente. Credo che sia catalogabile tra le riflessioni non disciplinate dello "spettatore intelligente" e non tra quelle metodiche del "critico competente" (che nella generalità dei casi non ha infatti ritenuto opportuno un accostamento simile). Non mi pare neanche peccato veniale.
Ben altri sono gli incisi che mi infastidiscono su Repubblica. Avremo modo di parlarne.
Adesso devo occuparmi del tuo post su Aquaro...
Potrebbe sembrare strano, ma sono del tutto d'accordo con quello che dici. Diciamo la stessa cosa. Certo, il pregiudizio anti-R2Cult mi ha guidato come faro nella notte; e in ogni caso penso, con te, che l'incipit di CM sia esattamente una "riflessione non disciplinata della 'spettatore intelligente'": non si potrebbe dire meglio. Comunque, "eccessivo" non mi sembra la parola giusta per la mia reprimenda sull'inciso maltesiano; "folle" e "farneticante" mi sembrano aggettivi più appropriati.
Per quanto giusta, naturalmente. (La parola che devo digitare per postare questo commento è "demen." Giuro.)
Una cosa è certa: a me è venuta una gran voglia di andare a vederlo.
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