Ottimo Aghost. Secondo me sono partiti da un sondaggio o un focus group che ha dato come risultato una frase tipo "La gente vi vede come grigi, paludati, istituzionali al confine con lo statuesco". Al che la soluzione è stata: "Ideona! Ribaltiamo le carte in tavola dicendo che GLI ALTRI sono grigi e paludati, e noi siamo un giornale vivace, frizzante, irriverente, "scomodo" (scusate, mi sto tenendo la pancia dalle risate). Vi sembra plausibile? Secondo me, comunque, la pecca più grossa della pubblicità è nel richiamo alla battaglia contro "L'immobilismo". A parte il fatto che NESSUNO usa quel termine (francamente orrendo). Ma poi: vi sembra un termine intorno al quale imbastire una crociata? Ossia, vedete un tizio che la notte si veste da Batman per "andare a combattere l'immobilismo"? Oppure quando vedete qualcuno pensieroso e cupo, e gli chiedete cosa lo angoscia, qualcuno vi risponde mai: "Sono preoccupato per l'immobilismo" o "E' tutta colpa di questo brutto immobilismo"? Ultimissima cosa: l'immobilismo poi a me dà tutta un'altra idea rispetto alla "faziosità" (che forse è il nemico più abbordabile per le menti tranquille che leggono il Corriere). Però il Corriere è tanto cerchiobottista che NON HA OSATO imbastire una crociata contro la faziosità ("mamma mia, adesso non alziamo troppo la testa, siamo moderati noi!") e si è inventato un nemico fasullo: il fantomatico immobilismo. Un nemico che non fa paura a nessuno. E che si può combattere senza fare tanta fatica: guardate le pubblicità: si combatte attraversando la strada o sedendo su una panchina. Un nemico "light" al gradevole profumo di limone, contro il logorio della vita moderna.
Mi hai rubato le parole di bocca, Aghost. Anzi, dirò di più: sembra che tutti facciano cose molto più interessanti e ritempranti per lo spirito (soprattutto la coppietta in fondo). Molto meglio la prima versione della pubblicità.
Prossime versioni: un uomo di mezz'età seduto con la sua brava copia del Corriere sorride compiaciuto ad un tavolino di un locale di scambisti, mentre intorno a lui una laocontica massa di persone nude e rivestite di bianco gesso sono rimaste fulminate proprio un attimo prima del fatidico orgasmico momento;
in pieno dicembre 2012, un ragazzotto sdraiato sull'erba del suo cortile si rilassa gustandosi un editoriale di Panebianco mentre intorno la popolazione di bianco vestita è rimasta pietrificata nel tentativo di combattere e portare a casa la pelle contro le terrificanti radiazioni solari e le imponenti eruzioni di vulcani sotterranei previste dai Maya nella loro funesta profezia di Apocalisse.
Vorrei complimentarmi di cuore con tutti e tre perchè siete stati magnifici, ciascuno con il suo stile, a seppellire sotto una fragorosa risata la più ridicola campagna pubblicitaria di un giornale mai vista. Chissà quanti soldi ha sprecato Flebuccio per questo capolavoro comico (è stato trasmesso anche in tv, quindi i soldi li hanno tirati fuori). In assenza di innovazione di prodotto o di iniziative particolari, è abbastanza improbabile che una campagna istituzionale di questo genere possa portare qualche copia in più. Ho veramente riso a lacrime al pensiero dello sforzo di serietà, professionalità, pensosità messo in atto da De Bortoli (con gli occhiali in mano per darsi quel tono professorale che l'autorevole direttore del Corriere deve assolutamente avere) per realizzare una pubblicità a sua immagine e somiglianza. Ovvero grigia.
Numeri alla mano, è invece malinconicamente dimostrato che l'approccio finto-terzista non gli ha portato una copia in più in quest'ultimo anno. Sia pure in un contesto di copie in calo per chiunque, le vendite in edicola (quindi esclusi abbonamenti, vendite all'estero, etc) degli ultimi mesi (settembre 08 - agosto '09, dati ADS, fonte Primaonline) segnalano un aggancio di Repubblica sul Corriere - intorno alle 402mila copie (a dire il vero, Rep. ne conta circa 600 in più) - e i dati più recenti sembrano avvalorare l'ipotesi del sorpasso da parte di Mauro su Flebuccio (parliamo sempre di vendite in edicola).
La migliore sintesi rimane sempre il claim del Geco per la finta pubblicità immaginata: qui si lavora, non si fa giornalismo. Così è.
Nientemeno che la Armando Testa, caro Aghost. Spero che gliel'abbia fatto pagare caro assai, al sor Flebuccio, questo concentrato di brillante arguzia...
Aghost la campagna è stata realizzata dall'agenzia Armando Testa, una delle più fmaose agenzia italiane. Per intenderci, quella che fa gli spot della Lavazza da una vita.
conosco l'Armando Testa :) Comunque non avevo mai visto una pubblicità che nelle immagini contraddice sè stessa :) Magari l'hanno fatto apposta, secondo la vecchia massima "non importa che la pubblicità sia bella o brutta, purché se ne parli" :)
Se cosi' fosse, "l'immobilista col ciuffo" avrebbe fatto centro :)
17 commenti:
questa poi è ridicolissima: la persona più afflitta da immobilismo è proprio quella seduta sulla panchina che legge il giornale!
Ma chi è congegna simili autogol? :D
Ottimo Aghost. Secondo me sono partiti da un sondaggio o un focus group che ha dato come risultato una frase tipo "La gente vi vede come grigi, paludati, istituzionali al confine con lo statuesco". Al che la soluzione è stata: "Ideona! Ribaltiamo le carte in tavola dicendo che GLI ALTRI sono grigi e paludati, e noi siamo un giornale vivace, frizzante, irriverente, "scomodo" (scusate, mi sto tenendo la pancia dalle risate). Vi sembra plausibile? Secondo me, comunque, la pecca più grossa della pubblicità è nel richiamo alla battaglia contro "L'immobilismo". A parte il fatto che NESSUNO usa quel termine (francamente orrendo). Ma poi: vi sembra un termine intorno al quale imbastire una crociata? Ossia, vedete un tizio che la notte si veste da Batman per "andare a combattere l'immobilismo"? Oppure quando vedete qualcuno pensieroso e cupo, e gli chiedete cosa lo angoscia, qualcuno vi risponde mai: "Sono preoccupato per l'immobilismo" o "E' tutta colpa di questo brutto immobilismo"? Ultimissima cosa: l'immobilismo poi a me dà tutta un'altra idea rispetto alla "faziosità" (che forse è il nemico più abbordabile per le menti tranquille che leggono il Corriere). Però il Corriere è tanto cerchiobottista che NON HA OSATO imbastire una crociata contro la faziosità ("mamma mia, adesso non alziamo troppo la testa, siamo moderati noi!") e si è inventato un nemico fasullo: il fantomatico immobilismo. Un nemico che non fa paura a nessuno. E che si può combattere senza fare tanta fatica: guardate le pubblicità: si combatte attraversando la strada o sedendo su una panchina. Un nemico "light" al gradevole profumo di limone, contro il logorio della vita moderna.
ho scordato di firmare il messaggio qui sopra: sono il Geco.
ciao
Mi hai rubato le parole di bocca, Aghost. Anzi, dirò di più: sembra che tutti facciano cose molto più interessanti e ritempranti per lo spirito (soprattutto la coppietta in fondo).
Molto meglio la prima versione della pubblicità.
Prossime versioni:
un uomo di mezz'età seduto con la sua brava copia del Corriere sorride compiaciuto ad un tavolino di un locale di scambisti, mentre intorno a lui una laocontica massa di persone nude e rivestite di bianco gesso sono rimaste fulminate proprio un attimo prima del fatidico orgasmico momento;
in pieno dicembre 2012, un ragazzotto sdraiato sull'erba del suo cortile si rilassa gustandosi un editoriale di Panebianco mentre intorno la popolazione di bianco vestita è rimasta pietrificata nel tentativo di combattere e portare a casa la pelle contro le terrificanti radiazioni solari e le imponenti eruzioni di vulcani sotterranei previste dai Maya nella loro funesta profezia di Apocalisse.
Dal sito del Corriere: "È troppo grasso: straborda dal sedile
Guarda l'immagine". Ma non si vergognano? Come un fenomeno da baraccone.
Repubblica.it non ha ancora messo la notizia del morto alla Thyssen di Terni. Stampa e Corsera sì
Vorrei complimentarmi di cuore con tutti e tre perchè siete stati magnifici, ciascuno con il suo stile, a seppellire sotto una fragorosa risata la più ridicola campagna pubblicitaria di un giornale mai vista.
Chissà quanti soldi ha sprecato Flebuccio per questo capolavoro comico (è stato trasmesso anche in tv, quindi i soldi li hanno tirati fuori). In assenza di innovazione di prodotto o di iniziative particolari, è abbastanza improbabile che una campagna istituzionale di questo genere possa portare qualche copia in più.
Ho veramente riso a lacrime al pensiero dello sforzo di serietà, professionalità, pensosità messo in atto da De Bortoli (con gli occhiali in mano per darsi quel tono professorale che l'autorevole direttore del Corriere deve assolutamente avere) per realizzare una pubblicità a sua immagine e somiglianza. Ovvero grigia.
Numeri alla mano, è invece malinconicamente dimostrato che l'approccio finto-terzista non gli ha portato una copia in più in quest'ultimo anno. Sia pure in un contesto di copie in calo per chiunque, le vendite in edicola (quindi esclusi abbonamenti, vendite all'estero, etc) degli ultimi mesi (settembre 08 - agosto '09, dati ADS, fonte Primaonline) segnalano un aggancio di Repubblica sul Corriere - intorno alle 402mila copie (a dire il vero, Rep. ne conta circa 600 in più) - e i dati più recenti sembrano avvalorare l'ipotesi del sorpasso da parte di Mauro su Flebuccio (parliamo sempre di vendite in edicola).
La migliore sintesi rimane sempre il claim del Geco per la finta pubblicità immaginata: qui si lavora, non si fa giornalismo. Così è.
Combattere l'immobilismo a colpi di ciuffo.
Combattere l'immobilismo a colpi di ciuffo.
si pero' a questo punto deve saltar fuori il nome dell'agenzia che ha inventato questa pubblicità demenziale e bislacca...
Non posso credere sia stata partorita da flebuccio in persona...
Nientemeno che la Armando Testa, caro Aghost.
Spero che gliel'abbia fatto pagare caro assai, al sor Flebuccio, questo concentrato di brillante arguzia...
Aghost la campagna è stata realizzata dall'agenzia Armando Testa, una delle più fmaose agenzia italiane. Per intenderci, quella che fa gli spot della Lavazza da una vita.
Geko, sei sempre geniale.
Stampista sei grande!
conosco l'Armando Testa :) Comunque non avevo mai visto una pubblicità che nelle immagini contraddice sè stessa :) Magari l'hanno fatto apposta, secondo la vecchia massima "non importa che la pubblicità sia bella o brutta, purché se ne parli" :)
Se cosi' fosse, "l'immobilista col ciuffo" avrebbe fatto centro :)
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