venerdì 1 gennaio 2010

Buon anno da Trenitalia.



Non potevamo iniziare il nuovo anno senza segnalare il crudo racconto dello scrittore Shulim Vogelmann (foto) apparso in prima pagina su Repubblica il 30 dicembre scorso.

Ecco l'incipit del racconto:

"Caro direttore, è domenica 27 dicembre. Eurostar Bari-Roma. Intorno a me famiglie soddisfatte e stanche dopo i festeggiamenti natalizi, studenti di ritorno alle proprie università, lavoratori un po' tristi di dover abbandonare le proprie città per riprendere il lavoro al nord. Insieme a loro un ragazzo senza braccia.

Sì, senza braccia, con due moncherini fatti di tre dita che spuntano dalle spalle. È salito sul treno con le sue forze. Posa la borsa a tracolla per terra con enorme sforzo del collo e la spinge con i piedi sotto al sedile. Crolla sulla poltrona. Dietro agli spessi occhiali da miope tutta la sua sofferenza fisica e psichica per un gesto così semplice per gli altri: salire sul treno. Profondi respiri per calmare i battiti del cuore. Avrà massimo trent'anni."


Il resto lo trovate qua.

In rete c'è già chi sostiene che Vogelmann si sia inventato gran parte delle cose che ha scritto, resta il fatto che quanto è successo su quel treno resta di una crudeltà devastante.

E come dice l'ottimo Aghost, noi di PPR siamo molto contenti che questa testimonianza agghiacciante sia stata pubblicata dal "nostro" giornale.


Ringraziamo anche Antonio Lo Nardo per averci ricordato la triste vicenda. Da parte nostra chiediamo scusa per averne reso conto solamente oggi.

5 commenti:

Gabriele ha detto...

Guarda che Shulim Vogelmann è ebreo, ma non israeliano: è italianissimo, malgrado il nome. E buon anno a tutti

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie Gabriele, ho subito corretto l'errore.

Ivo Serenthà ha detto...

Il blog Freedom sostiene questa tesi tramite alcune testimonianze sentite su Radio 24,le quali hanno smentito le crudeltà enunciate,tranne la maleducazione della prima donna controllore,il disabile non è stato fatto scendere dal treno,bensì un dipendente delle ferrovie ha acquistato lui alla prima fermata del treno il biglietto al disabile,senza far pagare alcun tassa supplementare.

Onde evitare ulteriori polemiche,lascerei a successive cronache future gli eventuali sviluppi,anche se pare la presunta crudeltà è stata descritta solo da Vogelmann,se ci fossero state altre testimonianze lo scandalo sarebbe ancora ben vivo.

[Un consiglio per questo spazio]

Oltre inserire il link del nostro blog,gradiremo se possibile essere avvisati,non ci siamo mai tirati indietro a qualsiasi dibattito.

I commenti sono aperti a tutti

Saluti,

&& S.I. &&

Titolare del blog

Antonio Lo Nardo ha detto...

Ormai pare pacifico che il disabile sia stato trattato con maleducazione e disumanità all'inizio.
Mentre, come hanno giustamente rilevato Salamelik (Ivo Serenta & Friends) e altri, è molto dubbia le versione dei fatti accaduti poi.
Insomma a questo punto, dopo aver espresso tutta la solidarietà al disabile (ed è l'aspetto centrale della vicenda), rimane il lato "giornalistico" della vicenda.
Il disabile è stato fatto scendere o Vogelmann se lo è inventato ?

Per il resto, chiedo a Ivo Serentha: non vi sembra di esagerare chiedendo di essere avvisati se qualcuno vi cita ?

Enrico Maria Porro ha detto...

Io speravo che oggi Repubblica pubblicasse eventuali sviluppi della storia. E invece nulla.