sabato 23 gennaio 2010
Il Venerdì aromatizzato.
Questo è quello che mi hanno consegnato oggi in edicola, insieme a La Repubblica.
Notevole la camomilla al finocchio, che mi ha pervaso l’intero abitacolo dell’auto, nonostante il cellophane, nei 20 minuti che ci ho messo ad arrivare a casa.
GPP
Questo messaggio di GPP ci è arrivato qualche minuto dopo che qui in redazione si era deciso di preparare un post sullo stesso identico argomento. La testimonianza è tutta nella foto qui sotto che avevamo scattato a supporto del post.
Lanciamo un sondaggio tra i lettori: GPP in Piemonte, noi in Lombardia, stessi inserti e stessa bustina di camomilla al finocchio. E voi, feticisti d'Italia cosa avete trovato nel vostro Venerdì? Attendiamo numerosi commenti. Grazie.
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7 commenti:
Una misera offerta speciale per l'acquisto di una patinata pubblicazione su madre Teresa di Calcutta, credo del Poligrafico dello Stato. Che se madre Teresa lo sapesse...
nella mia copia solo madre Teresa, niente aromi nè droghe .
(Comunque Frank almeno madre Teresa tutto sommato è piuttosto tranquilla, non ha le smanie da Rock Star che ha Padre Pio).
A Roma mai niente di commestibile purtroppo...
comunque la profumi, la repubblica puzza sempre di MERDA
Anonimo, ti preghiamo di argomentare, se lo vorrai, il tuo pur raffinatissimo commento.
Beh, supersoul, più chiaro di così...a Repubblica non è un bel momento. Anonimo sicuramente è un collaboratore di Repubblica e capisco perfettamente il suo stato d'animo.
Enrico, mi dici il nome di qualcuno(me ne basta uno)per cui adesso è UN BEL MOMENTO?
E se posso virare sull'apocalittico,
abbandonando i nostri angusti sguardi, beh, guadiamoci attorno. Il COMUNISMO è miseramente fallito OVUNQUE, tu guarda la sua patria e roccaforte, la Russia, cosa è diventata ora nelle mani di uno sgherro del KGB, un uomo repellente nonchè superamico di quell'altro uominicchio che regge lo sorti del nostro vomitevole Paese. E il CAPITALISMO...? Meglio non infierire perchè esso sta toccando il suo punto più basso, totalmente incapace di affrontare una crisi che ESSO ha creato e che ne sta rivelando tutta l'arroganza e l'impossibilità di una deriva autocritica. E l'Uomo Nuovo, il Presidente dalla pelle scura che -solo- poteva cambiare le sorti del Capitalismo, si sta già ripiegando su sè tesso, col mal di pancia.
(E adesso, regìa, fate partire il "Dies Irae", grazie).
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