domenica 17 gennaio 2010

Un bel premio per essere arrivato primo a Port-au-Prince. Ma vi sembra normale?



Riportiamo questo interessante commento di Alice B. a proposito degli inviati a Port-au-Prince:

Sono anche io convinta che tutto questo muoversi di inviati serva abbastanza a poco, salvo a dimostrare che di Haiti non gliene fregava niente fino a pochi giorni fa e nessuno aveva idea di come procurarsi un corrispondente al volo. Molinari ha fatto un buon lavoro come gli altri, forse meglio. E' pero saltata fuori su La Stampa di oggi una cosa molto curiosa. Copio a mano dal cartaceo:

"Da questa settimana La Stampa istituisce un riconoscimento in memoria di Igor Man, scomparso un mese fa. Ogni settimana verrà assegnato dal gruppo di direzione a un giornalista del nostro quotidiano distintosi per il suo lavoro.
Il primo vincitore è Maurizio Molinari, corrispondente dagli Stati Uniti, per il valore dei reportage da Haiti e per essere stato il primo inviato italiano ad arrivare sui luoghi della tragedia."

Se mi permettere una cosa de genere mi fa un po' ridere, mi ricorda il paternalismo del "dipendente della settimana di McDonald".

Che ne pensate ? Alice B.


Grazie Alice per la segnalazione. Abbiamo recuperato il numero de La Stampa e riportiamo qui sopra il contributo fotografico. Anche a noi sembra strana questa cosa, perchè Mario Calabresi (e La Stampa in generale) si è sempre contraddistinto per un comportamento discretto e non esibizionista.

9 commenti:

nonunacosaseria ha detto...

inutilmente e cinicamente autocelebrativo.

esaù ha detto...

Per me e' una stupidaggine. Fosse solo per il valore dei reportage, ci mancherebbe che La Stampa desse il premio a un concorrente.

Darlo perche' e' arrivato per primo, capirai: magari ha avuto fortuna prendendo le coincidenze giuste. E comunque sia, ricordiamoci che e' soltanto il primo italiano: bel successo, quando le testate italiane che hanno inviati li' sono al massimo quattro. Lui stesso ha detto che quando e' sbarcato ha trovato li' gia' l'inviata della Cnn e che ha dovuto cercare per tutto l'aeroporto persone per riempire l'aereo (ma se davvero voleva sbrigarsi non poteva pagare tutto lui anche per i posti vuoti?).

Insomma, quella della Stampa mi sembra una baracconata: se la cantano e se la ridono. E poi, chiediamoci una cosa fondamentale: con la teconologia di oggi, con Internet, siamo sicuri che Molinari arrivando per primo abbia davvero fatto il miglior reportage? Magari un oscuro redattore di un giornale locale, spulciandosi siti e video stranieri, ha fatto di meglio.

Ma nessuno lo saprà mai.

aghost ha detto...

è un'iniziativa grottesca. Ora a La Stampa si premiano addosso...

Antonio Lo Nardo ha detto...

Premio Fracchia, altro che premio Igor Man.

aghost ha detto...

approvo il premio fracchia (o fantozzi) per l'articolo pià gaglioffo :)

Frank57 ha detto...

Mi unisco all'approvazione per il premio Fracchia. Come mai questo goffo scivolone de "La Stampa"?

gemina ha detto...

Oddio, non è che mi convinca pienamente, ma probabilmente l'intenzione è quella di stimolare un po' la redazione...una specie di premio produttività, no?

aghost ha detto...

A quando il premio Stachanov? :)

Barbapapà ha detto...

I premi di produttività normalmente sono in moneta sonante. Così sono effettivamente di stimolo.
La pacchetta sulla spalla settimanale di fronte al lettorato del giornale può essere in realtà un buon strumento di rivendicazione salariale in tempi di crisi dell'editoria...