martedì 9 febbraio 2010

Dal web alla carta: la vergogna rimane.

Torniamo nuovamente all'esplosione alla centrale elettrica nel Connecticut.

Ieri vi abbiamo riassunto ciò che è successo sul web.

Ecco qui sotto il "prima e dopo" della versione cartacea di Corriere e Repubblica, per una volta compagni di sventura. Da notare come Repubblica, nel dare il numero definitivo delle vittime, esordisce scrivendo quasi mestamente "Si è fermato a 5 morti il bilancio dell'esplosione... "

Più sotto ancora le prime pagine dei tre principali quotidiani del Connecticut.


LUNEDI 8 FEBBRAIO - CORRIERE E REPUBBLICA








MARTEDI 9 FEBBRAIO - CORRIERE E REPUBBLICA










1 commento:

aghost ha detto...

Là credibilità dei giornali subì un duro colpo, almeno per quel che mi riguarda, quando all'indomani dell'incidente di Chernobyl, tutti i giornali italiani (e suppongo stranieri) spararano in prima pagina a caratteri cubitali "2000 morti".

In quei giorni concitati in realtà i morti furono, se non ricordo male, 24 (ventiquattro). Certo si potrebbe obbiettare che le vittime per le radiazioni in seguito furono di più ma, quando avvenne l'incidente, nessuno era in grado di fare un simile calcolo.

All'epoca era di moda denigrare "l'Impero del Male", quindi i titoloni con 2000 morti facevano un gran bel colpo mediatico.

Altro clamoroso esempio di disinfomazija "scientifica" furono le provette all'antrace sventolate qui in europa da Colin Powell, all'epoca segretario di Stato USA, per convincere gli alleati ad attaccare l'Iraq.

Le presunte armi di distruzione di massa di Saddam, com'è s'è visto poi, erano una tragica panzana.