martedì 9 febbraio 2010

Maria Cristina suggerisce.



Caro Pazzo,
a proposito di un discorso che si faceva qua e là sui contenuti e sull'evoluzione dei medesimi all'interno delle versioni web dei giornali mi è capitato di imbattermi in questa pagina del sito del New York Times (foto sopra).
Subito ho visto quello relativo all'atleta coreana che è assolutamente impressionante nella sua chiarezza visiva ed è perfetto con le spiegazioni tecniche che vengono date dal sonoro. Tra l'altro permette di apprezzare maggiormente il gesto atletico, lo sforzo fisico, l'apparente facilità con cui si eseguono passaggi difficilissimi, ecc.
Poi, siccome mi piace sciare, sono andata a sgrufolare in quello relativo allo sci alpino. Interessante anche questo.
Poi mi è esploso un rodimento interiore: ma possibile che noi, una delle patrie dello sci alpino, ci dobbiamo far insegnare queste cose dagli americani ... brrrr? Insomma non solo l'allievo supera il maestro, ma lo umilia. Nulla contro i simpatici (!) yankees (anzi) sanno fare un sacco di cose meglio di noi, ma non sciare. Ohibo'!
Alla fine di tutta questa pippa (sorry ;-) non potrebbero i nostri inviati sportivi, le Audisio, i Coen (?), i Rossi e tutta l'allegra brigata che andrà a nostre spese a Vancouver inventarsi un approfondimento del genere? Magari per le gare più importanti.
Non ho la più pallida idea di cosa comporti dal punto di vista tecnico realizzare un "aggeggio" come quelli, ma insomma ... coloro che gestiscono i potenti mezzi di Rep saprannno come fare. Spero!
Tra l'altro me lo vedrei bene nella colonna T&C e potrebbe togliere un po' di spazio ai noiosissimi suddetti ed ugualmente ingrufare un pubblico di fan non meno numeroso.

Ps: magari lo fanno già in qualche altro portale di cui non sono a conoscenza, cmq è una bella idea .. e come diceva goethe "Tutto è già stato fatto. L'importante è farlo meglio".

Un saluto
Maria Cristina

14 commenti:

aghost ha detto...

rispondo a maria cristina. Quello che hai visto è fuori dalla portata di qualsisi giornale italiano :)

Non che serva chissà che, ma si tratta di lavoro specializzato, serve sostanzialmente una stazione di montaggio video, computergrafica tridimensionale e altre facezie. Certo ci si potrebbe appoggiare a delle ditte esterne, ma ti pare realistico che questo succeda quando ci sono ancora direttori di giornale che scrivono con la Olivetti Lettera32? :)))

Barbapapà ha detto...

E servono anche competenze tecniche, in diversi casi del tutto assenti.
Interessante lo spunto di Maria Cristina, comunque, perché indica la strada che porta alla complementarietà tra edizione scritta e on-line assegnando a ciascuna un ruolo ben definito.

A proposito del sito di Repubblica, leggevo ieri su Dagospia che è pronta la nuova versione ma che, al momento, si preferisce mantenere l'attuale perché, pur confusa, continua a crescere di accessi.

Anonimo ha detto...

Maria Cristina resterà delusa: "l'allegra brigata che andrà a spese nostre a Vancouver" si limita a tre elementi. Rastignac

Anonimo ha detto...

Accidenti! Gli toccherà lavorare davvero:-) chissà se si dovranno svegliare presto al mattino per recarsi sui siti delle gare, se avranno confortevoli stanze d'albergo, se alla sera tireranno l'alba tra una "Casa" in festa e una premiazione ... ah! lo spirito olimpico che nostalgia :-( Era divertente e allegro.

Grazie aghost e BP per le precisazioni tecniche. In effetti mi sembrava un lavoro di qualità superiore.

Maria Cristina

Barbapapà ha detto...

Rastignac, tre inviati per le Olimpiadi invernali sono un numero di buon senso. Ci sarebbe stato da sorprendersi per uno sforzo maggiore, senza considerare che saremo mediamente comprimari nella maggior parte delle specialità.
Certo, al pensiero che uno degli inviati è Paolo Rossi, francamente...

Anonimo ha detto...

Scusate, sempre in tema di olimpiadi questa gustosa mappa interattiva qui http://static.repubblica.it/repubblica/viaggi/interattivi/guide/vancouver/

Domanda: Emanuele Coen, parente?

maria cristina

Anonimo ha detto...

Francamente non capisco il sarcasmo di Cristina: nove ore di differenza di fuso orario fanno sì che quando iniziano le gare qui da noi sono le 18, quando le gare terminano (diciamo in 3 ore?), qui sono le 21. Il che significa che si hanno due ore di tempo per scrivere un pezzo in tempo per la chiusura tipografica. Dopodiché vanno avanti fino alla sera canadese, vanno a cena (mai prima delle 23), feste se ne fanno poche perché gli atleti non sono divi del cinema che si alzano a mezzogiorno. Alle 4 del mattino vengono chiamati dalla redazione centrale per concordare il programma della giornata. Gli alberghi sono situati in prossimità delle piste il che significa a 50 km dalla città tentacolare...
Creda, cara Maria Cristina, la bella vita dell'inviato è finita da tempo...
Quanto a Barbapapà, certo che tre inviati (1+2) sono un numero di buonsenso, ma ora oltre alla carta c'è anche il sito, la radio e la tv...
Rastignac

Enrico Maria Porro ha detto...

Rastignac: la battuta di MC era ironica. Comunque sono proprio curioso di scoprire quanti inviati manderanno Corriere e Stampa...

Per MC: se vuoi chiedo a Leonardo Coen se Emanuele è suo parente. Rastignac, ne sai qualcosa?

Enrico Maria Porro ha detto...

Ho appena sfogliato il Corrierone giù al bar: anche loro hanno tre inviati a Vancouver. Questo, allo stato dell'arte, magari domani o dopo ne arriva un altro...

Barbapapà ha detto...

Rastignac, secondo me ad un evento straordinario, per numerosità di nazioni partecipanti e per frequenza quadriennale, come le Olimpiadi tre inviati vanno bene. E' evidente però che se si limitano a pura (e, in qualche caso, mediocre) cronaca diventano soprattutto un costo, ancor più in un mondo che ti dà informazioni in tempo reale.
Le Olimpiadi ti forniscono tante di quelle possibilità di raccontare storie interessanti (senza scadere nel banale folklore) che una pattuglia robusta e preparata può sfruttare al meglio, anche nell'era dell'informazione on-line.
La tradizionale formazione di Repubblica, da te felicemente sintetizzata con lo schema 1+2, ovvero l'inviato di nome che racconta gli eventi più importanti e approfondisce i temi più interessanti (la grande Emanuela Audisio) affiancato dai due cronisti (Chiusano e, ahimè, Rossi), mi pare ancora oggi efficace e giustificata per un evento simile. Certo, i cronisti devono lavorare bene, sull'edizione cartacea, per non presentarci un prodotto finito non troppo usurato dal time-lag.

Oh, naturalmente non ci hai impietosito con il compassionevole racconto della dura vita di questi inviati...

Anonimo ha detto...

Caro Rastignac, mi scuso non volevo assolutamente sembrare irriverente... Era ironia e non sarcasmo (grazie feticista per la comprensione). Mi baso sulle Olimpiadi Torinesi del 2006 quando il buon Crosetti ci deliziava con i racconti delle scorribande serali tra una festa a casa Canada, una a casa Olanda e l'altra all'ambitissima casa Usa sul Po con cene e fuochi artficiali (non scherzo, era prorpiro così). Poi al mattino, il povero cronista doveva recarsi a Sestriere (90 km) e in altri siti e tra la neve e le libagioni .... Insomma il vecchio adagio che fare il giornalista è sempre meglio che lavorare ... Cmq la mia è solo sana "invidia" per la bella opportunità che hanno. Spero ci raccontino tante cose interessanti.

Ps: ma Paolo Rossi è QUEL Paolorossi? E checiazzecca con le O. Invernali?

mariacristina

Enrico Maria Porro ha detto...

per rastignac: forse non sai che MC è di torino.

per MC: giù le mani da Paolo Rossi, è un amico. :)

aghost ha detto...

ma paolo rossi chi, il comico, il calciatore, il cantante?

Chiunque sia dei tre (o esiste un quarto Rossi?) mi pare una scelta abbastanza demenziale. Attendo chiarimenti....

Enrico Maria Porro ha detto...

aghost, cantante e comico credo siano la stessa persona.