Ho letto l'articolo, tratto da un libro tutto sul "partito Repubblica" (sic!) e non ne condivido molto le conclusioni. Lo scritto ha il merito di raccogliere molte informazioni e di illustrare alcuni eventi, ma quando si passa dalla dalla descrizione all'argomentazione tutti i dati elencati non danno l'impressione di essere sempre coerenti fra loro. Sono descritti i commenti giornalistici a più eventi, è citato il libro di Pansa, è evidenziato il mutamento degli organigrammi societari. Il tutto per concludere che il "partito Repubblica" (ri-sic!) potrebbe sellare il destriero Fini. Conclusione, tra l'altro forzata dal titolo, che pecca di politicismo e mi sembra già smentita dall'ultimo editoriale del direttore Mauro, in cui ci sono apprezzamenti per la battaglia che Fini sta conducendo all'interno del centrodestra, ma dove l'invito ad approfondire le fratture della maggioranza è rivolto all'opposizione. L'unica parte che condivido in toto dell'articolo è il giudizio (di Pansa, se non sbaglio) secondo cui per un certo periodo Repubblica sarebbe stata troppo contigua al Pd, aprendo a Il Fatto Quotidiano una fetta di mercato non più presidiata (detto en passant, seguendo il ragionamento secondo cui Repubblica perdeva troppe copie perché troppo vicina al Pd, quante copie dovrebbe perdere se sostenesse apertamente Fini a scapito del centrosinistra?).
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Ho letto l'articolo, tratto da un libro tutto sul "partito Repubblica" (sic!) e non ne condivido molto le conclusioni. Lo scritto ha il merito di raccogliere molte informazioni e di illustrare alcuni eventi, ma quando si passa dalla dalla descrizione all'argomentazione tutti i dati elencati non danno l'impressione di essere sempre coerenti fra loro. Sono descritti i commenti giornalistici a più eventi, è citato il libro di Pansa, è evidenziato il mutamento degli organigrammi societari. Il tutto per concludere che il "partito Repubblica" (ri-sic!) potrebbe sellare il destriero Fini. Conclusione, tra l'altro forzata dal titolo, che pecca di politicismo e mi sembra già smentita dall'ultimo editoriale del direttore Mauro, in cui ci sono apprezzamenti per la battaglia che Fini sta conducendo all'interno del centrodestra, ma dove l'invito ad approfondire le fratture della maggioranza è rivolto all'opposizione. L'unica parte che condivido in toto dell'articolo è il giudizio (di Pansa, se non sbaglio) secondo cui per un certo periodo Repubblica sarebbe stata troppo contigua al Pd, aprendo a Il Fatto Quotidiano una fetta di mercato non più presidiata (detto en passant, seguendo il ragionamento secondo cui Repubblica perdeva troppe copie perché troppo vicina al Pd, quante copie dovrebbe perdere se sostenesse apertamente Fini a scapito del centrosinistra?).
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