mercoledì 2 giugno 2010

Secondo tempo.



Anche oggi Feltri si è alzato con la gamba sbagliata.

Segnaliamo che proprio nella rubrica delle lettere de Il Giornale ne è apparsa una di un lettore che chiede spiegazioni sul titolo di martedì:

“Egregio direttore, nonostante non la pensi come lei l’ho sempre ammirata e difesa nelle discussioni al bar e con gli amici.Per me lei resta il miglior giornalista in circolazione, forse l’unico erede di Indro Montanelli.Tuttavia l’apertura di stamattina (ieri n.d.r.) non l’ho proprio digerita.La vita umana è sacra e va difesa. Io penso che l’azione di Israele debba essere condannata a prescindere, come successe per Tartaglia. Spero che lei ci spieghi le ragioni di questo titolo (sicuramente quello che ha fatto discutere di più)".

4 commenti:

Esponja88 ha detto...

"Il miglior giornalista italiano in circolazione, forse l'unico erede di Indro Montanelli".
Dài su.

Unknown ha detto...

E Feltri che ha risposto?

Barbapapà ha detto...

Probabilmente la lettera se l'è scritta da solo lo stesso Feltri perché si è reso conto che quel titolaccio disgustoso ha orripilato anche i più reazionari dei suoi lettori...

Enrico Maria Porro ha detto...

Ecco, tra le righe, una parte della risposta di Feltri.

PARAGONE BIBLICO - Pronta la replica di Feltri: “Alle tavole di Mosé è stato aggiunto l’undicesimo comandamento: guai a stare con Israele. Chi sgarra paga un caro prezzo: insulti, disprezzo, attacchi rabbiosi. Il nostro titolo di ieri ha scatenato un putiferio…Il Giornale è stato bersagliato, ma anche lodato”. Si meraviglia il direttore e non capisce il perché, visto che le immagini mostrate in video al Tg2 delle ore 13 per lui erano chiarissime. Mostravano, secondo Feltri, “la foga bestiale” con la quale i “guerriglieri“, “sedicenti pacifisti“, “attezzati di tutto punto“, “menavano di brutto“.

ARMI IMPROPRIE - “Più che un pestaggio, un linciaggio“, continua nel suo editoriale teso a giustificare quella enormità del titolo che aveva dedicato all’attacco dei soldati israeliani alla Freedom Flotilla. Non si chiede, il direttore, come mai nel filmato le presunte armi, coltellacci e mazze, che dovrebbero appartenere ai pericolosi finti pacifisti non vengono mostrate, ma esistono solo come materiale fotografico che è noto, può essere reperito anche in repertorio. Mentre, vengono mostrate chiaramente in uno dei due video postati su Youtube dall’ esercito israeliano subito dopo l’attacco, fionde e biglie di plastica, (forse è a queste che Feltri si riferisce quando usa il termine “armi improprie”) presumibilmente possedute dagli occupanti della nave per difendersi da un eventuale attacco.

LA DEBOLEZZA DI ISRAELE - “I commilitoni dei feriti, davanti alla scena orrenda delle violenze avevano due opzioni: abbandonare nelle mani dei “macellai” oppure sparare per salvarli. Hanno scelto la seconda, e chi li condanna non sa che dice, accecato dal pregiudizio antiisraeliano“. Feltri, invece, sembra ignorare che non è il pregiudizio antiisraeliano che annebbia la mente di chi condanna la carneficina di civili, da parte dell’Esercito israeliano, piuttosto il rifiuto della violenza quando si è fisicamente,militarmente, tatticamente superiori per poter fermare una nave, senza dover ricorrere ad un massacro. Quello che non capisce Feltri, è il risultato, perché con quell’azione, Israele ha mostrato al mondo non la propria potenza, ma la sua incredibile debolezza. Con il suo titolo, invece, il Giornale ha fatto la solità “pipì fuori dal vaso”.