Caro Pazzo,
la frankicca di oggi ha per protagonista il maestoso Gianni Brera con il contributo che, a suo tempo, diede il "Guerin Sportivo". Si tratta del numero del 10-16/12/2002.
E a proposito di sfoglio, che nel fine settimana riesce meglio, ti segnalo un paio di curiosità trovate sulla "nostra".
Tra le "prime" dei film segnalate sabato scorso, pagina 43, compare La nostra vita, film (amaro) presentato a Cannes qualche mese fa e che ho visto in sala. Singolare come sia finito in questa rassegna adesso.
Ancora più ricco di interrogativi il bis proposto, il 15 luglio, della rubrica Belpaese di Alessandra Longo che trova spazio a pagina 9 e a pagina 12. Il titolo: Bad company planetaria è lo stesso.
Confermo per il portierone Albertosi che, ricordo da un vecchio Tutto il calcio, ricevette i complimenti di Pierino Prati dopo una parata compiuta su un suo colpo di testa, verosimilmente (che era il colpo preferito dall'attaccante milanista). Forse per questo, quando passò in rossonero, ne fui felice. Ma guarda quale suggestione sono andato a ripescare...
Buona settimana.
Un caro saluto
Frank57
2 commenti:
Segnalando altre cosine belle del weekend, i diari di Tina Anselmi quando indagava sulla P2, le solite ottime mourate dal Tour, la cronaca del concerto veneziano di Aznavour e l'intervista a Trenonti, lui è odioso ma lo scoop resta
Effettivamente anche a me, come a Frank, lo sfoglio degli ultimi giorni ha fornito qualche spunto. In ordine sparso:
- dopo un vagabondaggio senza particolari meriti nelle sezioni dell’aria fritta (Attualità/Società/Costume), Alessandra Retico sembra essere entrata in pianta stabile nell’organico della sezione sportiva. Notizia che, se fosse confermata, sarebbe da salutare con piacere vista la storica dominazione maschile nel settore (come ci confermò la disamina fatta in questo blog a fine dello scorso anno), che solo la grande Audisio riesce ogni tanto a interrompere. Prematuro valutarne le capacità: i primi articoli sono stati di pura cronaca, compreso l’inutile odierno sulla Spagna "che non riesce a organizzare un’amichevole". Auguri, per ora;
- bellissima l’apertura dello sport di ieri con una scenografica foto della carovana del Tour in avvicinamento ai Pirenei a corredo di uno splendido articolo di Mura sulle epiche tappe pirenaiche del passato. Al Tour, complici le ferie calcistiche, il giornale riesce a dare una adeguata e doverosa visibilità. Mi piacerebbe che si riuscisse a dare il medesimo trattamento anche a Gianni Clerici quando ci racconta i tornei del Grande Slam. E’ vero che lo Scriba deve affrontare ogni volta l’inondazione calcistica, però è troppo chiedere che non venga confinato in certi miseri e offensivi colonnini? Diamine, stiamo parlando di un giornalista/scrittore che ogni giornale serio (e non solo italiano) amerebbe annoverare tra le propre firme!
- a proposito di tennis, oggi ci siamo imbattuti in Paolo Rossi inviato a Las Vegas per la coppia Agassi-Graf. Spazio minimo al college di Agassi per bimbi indigenti e gran spreco di righe per una doppia intervista con domande veramente imbarazzanti (è dura essere genitori? Com’è la vita di una coppia di star? Avete un rimpianto?).
- R2 oggi. Nel girone infernale della fuffa ho trovato Aquaro, con paginone sulle “nozze del secolo” della figlia di Clinton (grande senso storico del nostro corrispondente). E fin qui niente di strano. Poi voltando pagina mi sono imbattuto nientemeno che nell’ottimo Giuseppe Videtti, inspiegabilmente inviato a Madrid per raccontarci l’apertura di un Disney Store con un concept innovativo (bah!). Dispiace vedere Videtti impegnato in un contesto così misero, dopo averne letto sul Domenicale l’interessante intervista a Tom Jones e sabato scorso il pezzo bello e toccante sul Projeto Axé, un centro di difesa per bambini e adolescenti delle favelas brasiliane, che ha dato vita ad un progetto di musica, danza e capoeira, i cui protagonisti si sono esibiti quest’anno a Umbria Jazz.
Fate la cortesia a Repubblica: per l’aria fritta non sprecate giornalisti di talento. Grazie.
- Mi è parsa un po’ distratta l’attenzione che Repubblica ha dedicato a Vendola in questi giorni. Mi sarei aspettato un qualche nome di peso (Curzio Maltese in queste situazioni è bravissimo) a seguire il lancio delle Fabbriche (per quanto ancora da riempire di contenuti) e invece c’era solo un corrispondente locale. E, tanto per gradire, a fianco del pezzo di cronaca una intervista a Follini, critico verso Vendola.
Vorrei che Repubblica seguisse senza pregiudizi il percorso di Vendola e la smettesse inoltre di perder tempo a raccontarci il chiacchiericcio politico, tipo la mezza pagina odierna di Francesco Bei sulla presunta resa dei conti all’interno della servitù del Cav..
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