No! Pur essendo completamente identificabile col profilo "istituzionale" del Corriere della Sera, non lo trovo cerchiobattista. Leggendo spesso il suo forum "Italians" posso dire che i temi trattati nell'editoriale sono stati trattati anche precedentemente e con gli stessi toni e modi! Non è un giornalista in cerca di equilibrismi improbabili, dice la sua, come ha sempre fatto. In più lo fa con grande ironia, in un contesto molto, troppo serioso!
Mah, leggo il suo blog sul Nemico da anni. Non mi è molto simpatico, lo paragono ad un equilibrista sulla fune. Più che cerchiobottista, lo considero un "fuoribottista", nel senso che resta fuori a guardare, possibilmente parlando di calcio, di pizze e di cronaca varia appena gliene danno il buzzo, e se proprio in politica lo tirano per i capelli (beato lui che li ha ancora), se la cava con il classico "berlusconi non va, ma l'opposizione dov'è ?" Per il resto, credo che gli interessino di più le laute trasferte internazionali con gli "incontri con gli italians" con annesse pizzate, autografi, marchette dei suoi libri (vabbè, si chiamano autopromozioni), con spese probabilmente (a scanso querele), rimborsate dal Corriere. Narciso con i capelli bianchi. Ma per carità, non è che sia peccato, nè tantomeno reato. E' solo che secondo me non è giornalismo.
Ancora una volta oggi concordo con Fabio V. Non credo che non sia identificabile col profilo del Corriere. Severgnini rientra nell'altro schieramento di opinionisti, quella più progressista e meno conservatore, quello a cui appartiene anche Gian Antonio Stella, per intenderci. Questo perché il Corriere, appunto per essere pluralista (ma dite pure cerchiobottista) deve dare punti di vista diversi, non univoci. Va considerato, inoltre, alla stregua di un Gramellini o di un Serra, magari meno sarcastico, ma leggero, dotato di quella scrittura che alleggerisce un giornale troppo serio e complesso come il Corsera.
Concordo con GPP e non con Andrea. Non è un progressista perché è un liberale conservatore che viene da una piccola provincia lombarda, e i tanti viaggi all'estero non gli hanno aperto la mentalità di molto, basti leggere le sue opinioni sul matrimonio per coppie dello stesso sesso.
Di base, è rimasto con la mentalità che avrebbe avuto rimanendo sempre a Crema (che lui descrive come una specie di edenlandia, oltre ogni campanilismo).
Severgnini è un giornalista su cui non vale la pena soffermarsi. Perfetta la fotografia di GPP e condivisibile la sintetica definizione di Jack: "generalmente vacuo e qualunquista". Eppoi non fa neanche ridere.
Severgnini ha imbroccato il filone "italians" molti anni fa e l'ha sfruttato fino all'indecenza. Mi pare un incrocio, riuscito male, anzi immorale, tra Luca Goldoni, Enzo Biagi e Lina Sotis. Insomma un bell'esempio di giornalismo da ombrellone sotto vuoto pneumatico. E poi la cosa peggiore: non c'è nulla di più patetico di chi vuole fare lo spiritoso e non lo è affatto.
7 commenti:
No!
Pur essendo completamente identificabile col profilo "istituzionale" del Corriere della Sera, non lo trovo cerchiobattista.
Leggendo spesso il suo forum "Italians" posso dire che i temi trattati nell'editoriale sono stati trattati anche precedentemente e con gli stessi toni e modi!
Non è un giornalista in cerca di equilibrismi improbabili, dice la sua, come ha sempre fatto.
In più lo fa con grande ironia, in un contesto molto, troppo serioso!
Mah, leggo il suo blog sul Nemico da anni. Non mi è molto simpatico, lo paragono ad un equilibrista sulla fune. Più che cerchiobottista, lo considero un "fuoribottista", nel senso che resta fuori a guardare, possibilmente parlando di calcio, di pizze e di cronaca varia appena gliene danno il buzzo, e se proprio in politica lo tirano per i capelli (beato lui che li ha ancora), se la cava con il classico "berlusconi non va, ma l'opposizione dov'è ?"
Per il resto, credo che gli interessino di più le laute trasferte internazionali con gli "incontri con gli italians" con annesse pizzate, autografi, marchette dei suoi libri (vabbè, si chiamano autopromozioni), con spese probabilmente (a scanso querele), rimborsate dal Corriere.
Narciso con i capelli bianchi.
Ma per carità, non è che sia peccato, nè tantomeno reato. E' solo che secondo me non è giornalismo.
Ancora una volta oggi concordo con Fabio V. Non credo che non sia identificabile col profilo del Corriere. Severgnini rientra nell'altro schieramento di opinionisti, quella più progressista e meno conservatore, quello a cui appartiene anche Gian Antonio Stella, per intenderci. Questo perché il Corriere, appunto per essere pluralista (ma dite pure cerchiobottista) deve dare punti di vista diversi, non univoci.
Va considerato, inoltre, alla stregua di un Gramellini o di un Serra, magari meno sarcastico, ma leggero, dotato di quella scrittura che alleggerisce un giornale troppo serio e complesso come il Corsera.
Concordo con gpp. Lo trovo generalmente vacuo e qualunquista, niente a che vedere con il sarcasmo di Serra e Gramellini.
Concordo con GPP e non con Andrea. Non è un progressista perché è un liberale conservatore che viene da una piccola provincia lombarda, e i tanti viaggi all'estero non gli hanno aperto la mentalità di molto, basti leggere le sue opinioni sul matrimonio per coppie dello stesso sesso.
Di base, è rimasto con la mentalità che avrebbe avuto rimanendo sempre a Crema (che lui descrive come una specie di edenlandia, oltre ogni campanilismo).
Severgnini è un giornalista su cui non vale la pena soffermarsi.
Perfetta la fotografia di GPP e condivisibile la sintetica definizione di Jack: "generalmente vacuo e qualunquista".
Eppoi non fa neanche ridere.
Severgnini ha imbroccato il filone "italians" molti anni fa e l'ha sfruttato fino all'indecenza. Mi pare un incrocio, riuscito male, anzi immorale, tra Luca Goldoni, Enzo Biagi e Lina Sotis.
Insomma un bell'esempio di giornalismo da ombrellone sotto vuoto pneumatico. E poi la cosa peggiore: non c'è nulla di più patetico di chi vuole fare lo spiritoso e non lo è affatto.
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