giovedì 15 luglio 2010
Il Sole non scalda più come una volta.
Sul sito Affari Italiani si parla del momento non tanto felice della testata diretta da Gianni Riotta:
È un atto di accusa impietoso la lettera, che potete leggere qui, con cui Nicola Borzi, storico membro del Comitato di Redazione del Sole 24Ore, annuncia le sue dimissioni, rivelando i limiti del direttore Riotta e quelli di un gruppo in cui le dinamiche “politiche” contano più del prodotto editoriale e dei lettori. A noi la vicenda non interessa in sé (dopo tutto sono fatti loro), ma - trattandosi di uno dei primi quotidiani italiani per tiratura e prestigio - per quello che rivela, per lo squarcio che apre sul giornalismo cartaceo in Italia.
E quello che emerge dalla lettera di Borzi è innanzitutto che il Sole 24Ore, al pari degli altri, perde copie di giorno in giorno. Ma quel che è peggio è che né il direttore né l’editore abbiano la più pallida idea di cosa fare e, nella speranza che nessuno se ne accorga, fanno gli gnorri continuando a fare come se niente fosse, imitando sciaguratamente la sala da ballo del Titanic, dove si continuava allegramente a danzare ignari dell’iceberg. Idee per rinnovare il giornale? Nessuna, se non un paio di trucchi da “copia & incolla” dalla stampa estera, mentre il giornale diventa “uno di quegli animali mitologici che fondono membra di esseri diversi, un ircocervo che va perdendo la sua identità”.
Idee per Internet? Notte fonda. Con l’aggravante della falsificazione per gonfiare il dato degli accessi al portale. E ancora “uno straordinario problema di contenuti, che scompaiono (come i fatti) dalle nostre pagine quando sono sgraditi ai poteri forti, per essere sostituiti da opinioni, da interpretazioni, da tutto quanto non pare essere comunque di interesse dei nostri lettori”. Borzi era convinto di parlare solo del suo giornale, in realtà senza volerlo ha dipinto lo stato di salute (pessima) di quasi tutti i quotidiani cartacei italiani: perdita di lettori, mancanza di idee, resistenza passiva a Internet (più tardi ce ne dovremo occupare meglio è), accettazione di logiche di potere interne, diluizione di vecchie identità senza averne nessuna di ricambio. Siamo al crepuscolo, ci vorrebbe innovazione, la rinuncia al rassicurante passato per proiettarsi nel futuro e invece si naviga a vista, guidati da gente che vive ancora nel ‘900. Al Sole 24Ore, come altrove.
Giuseppe Morello - Affari Italiani
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5 commenti:
Chissà se Riotta mangerà il panettone... Secondo me, subito dopo il benservito all'americano dei poveri arriverà quello al suo pupillo Christian Rocca, che si sta segnalando per la discutibile invasione di territori presidiati efficacemente da giornalisti storici del Sole (mi riferisco a Tramballi, Negri, Platero).
L'avevamo scritto in tempi non sospetti, ma la direzione di De Bortoli, pur con i vincoli che comporta guidare il giornale della Confindustria, era nettamente migliore di questa pallida e confusa creata dall'incompetente (in campo economico) Riotta.
avercene, di giornalisti come Borzi. Purtroppo sono casi troppo isolati per sperare in un cambio di direzione del giornalismo italiano, in cui i capataz dei media che contano sono i minzolini, i debortoli, i riotta di turno...
Ma Riotta è così, in fondo è un normalizzatore terrificante. Tutto viene spento quando c'è lui.
Ciao Simone, benvenuto sul nostro blog. Grazie per aver commentato. continua a seguirci e se vuoi, mandaci i tuoi contributi.
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