"La democrazia dei contemporanei è diversa da quella "classica", e questa a sua volta era diversa dalla democrazia della agorà. E pure sempre è necessaria, la democrazia. Ed è ancora senza alternative - la democrazia - pur dentro la intensissima "mutatio rerum" che viviamo e vediamo. Intensa nel presente come mai nel passato, dalla tecnologia alla geografia. La scienza muta l'esistenza. La "medicina", la "ars longa" sempre più estende il suo campo, non più solo sulla conoscenza del corpo umano, ma essa stessa ormai capace di ricrearlo per parti. L'iPad muta le facoltà mentali, crea nuovi palinsesti, produce in un istante qualcosa di simile a quello che per farsi ci ha messo tre secoli, nel passaggio dal libro a stampa alla luce elettrica. Per suo conto, Google vale e conta strategicamente ormai come e forse più di uno Stato G7. E poi è cambiata di colpo la geografia economica e politica. Di colpo, perché i venti anni che passano dalla caduta del muro di Berlino ad oggi sono un tempo minimo, un tempo non sviluppato sull'asse della lunga durata tipica delle altre rivoluzioni della storia".
Il ministro Giulio Tremonti intervistato da Massimo Giannini su Repubblica di ieri.
Quasi meglio di Arbasino.
Ma ecco che a questo punto entra in azione il software decriptatore di Nonunacosaseria che rivela l'esatto pensiero tremontiano:
"quando siamo andati al governo non abbiamo previsto la crisi e così abbiamo tolto l'Ici e fatto quel pasticcio su Alitalia che è costato un bel po' di soldi al contribuente. In seguito ci siamo svegliati, ma poiché abbiamo qualche cambiale elettorale da pagare e dobbiamo fare il federalismo fiscale, più di tanto non potevamo intervenire. Da ultimo, ci son state le quote latte: oh, se avessimo agito anche lì come sulla scuola o la sanità o i trasporti o i pedaggi autostradali, Bossi avrebbe fatto cadere il governo. Sul serio, lui, mica come quel parolaio di Fini che discorre e discorre, ma poi si adegua.
Ecco, come le spiego certe cose agli elettori, soprattutto i nostri? Con una bella supercazzola brematurata con scappellamento a destra come se fosse antani!"
5 commenti:
Caro Nonuna, ho eliminato il tuo commento perchè ne ho fatto un update al post. Era troppo geniale.
Non nascondo una punta di sincera ammirazione per la capacità tremontiana di eludere qualunque questione concreta friggendo filosoficamente l'aria.
La cosa brutta è che le sorti dell'Italia sono tutte nelle mani di questo commercialista travestito da filosofo della domenica.
Sempre a proposito delle inarrivabili capacità tremontiane di preconizzare la futura crisi economica mondiale, non si deve dimenticare la celebre Robin Hood tax, che doveva colpire gli extraprofitti, oltreché delle società petrolifere, anche delle banche. Che, come noto, sono risultate l'epicentro della crisi al punto che lo stesso governo ha dovuto poi mettere a disposizione fondi pubblici per la ripatrimonializzazione delle banche. Eh sì, un grande profeta...
@Jack, hai perfettamente ragione. L'intervista e il suo menare il can per l'aia (come si suol dire) sono irritanti. Aggiungerei più di una punta di sincera ammirazione per la "traduzione" di Nonuna.
@Barba, non era sempre lui ad aver escluso nuove manovre? Occhio, perchè ne sarà necessaria un'altra. Per un autunno rovente.
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