Quanti lettori perderà Repubblica qui a Bologna? Occhio e croce, direi zero. Il Carlino è già molto diffuso (credo anche più di Repubblica, sebbene in edicola si incontrino spesso persone che li acquistano entrambi e Repubblica goda di un notevole seguito), ma ha il suo lettore tipo nel "petroniano puro", tra i 70 e i 90 anni, più o meno conservatore, che sembra lo compri ogni mattina solo per inerzia, come una tradizione che si tramanda benchè nessuno ci creda più. Questo per dire che, a mio parere, chi lo ha comprato fino ad oggi continuerà a farlo, mentre chi non lo legge, non ne farà di certo il proprio giornale a causa del nuovo inserto. Difficile quindi che sottragga copie a Repubblica, anche considerando che la qualità del giornale si situa in un punto imprecisato alla confluenza tra Porta a Porta (proprio sul Carlino Vespa tiene una rubrica in cui riassume la settimana poltica), Minzolini e i servizi agostani di Studio Aperto sulle gnocche a Porto Cervo. Io, per dire, lo leggo al bar la domenica mattina quando il pomeriggio decido di fare una gita in Vespa (la moto, non Bruno) alla sagra del turtlein di Budrio: la pagina delle feste locali è l'unico contenuto del giornale che sia accettabile (non sempre).
Archibald, sembra la fotografia del lettore del Tempo - il quotidiano "indipendente" di Roma -, quella che hai scattato. Con la differenza, forse, che gli acquirenti romani (i vecchi impettiti generali in pensione, gli inaciditi liberi professionisti, i bottegai più retrivi) ci credono eccome...
4 commenti:
Quanti lettori perderà Repubblica qui a Bologna? Occhio e croce, direi zero. Il Carlino è già molto diffuso (credo anche più di Repubblica, sebbene in edicola si incontrino spesso persone che li acquistano entrambi e Repubblica goda di un notevole seguito), ma ha il suo lettore tipo nel "petroniano puro", tra i 70 e i 90 anni, più o meno conservatore, che sembra lo compri ogni mattina solo per inerzia, come una tradizione che si tramanda benchè nessuno ci creda più. Questo per dire che, a mio parere, chi lo ha comprato fino ad oggi continuerà a farlo, mentre chi non lo legge, non ne farà di certo il proprio giornale a causa del nuovo inserto. Difficile quindi che sottragga copie a Repubblica, anche considerando che la qualità del giornale si situa in un punto imprecisato alla confluenza tra Porta a Porta (proprio sul Carlino Vespa tiene una rubrica in cui riassume la settimana poltica), Minzolini e i servizi agostani di Studio Aperto sulle gnocche a Porto Cervo. Io, per dire, lo leggo al bar la domenica mattina quando il pomeriggio decido di fare una gita in Vespa (la moto, non Bruno) alla sagra del turtlein di Budrio: la pagina delle feste locali è l'unico contenuto del giornale che sia accettabile (non sempre).
Grazie Archibald di questa testimonianza.
Archibald, sembra la fotografia del lettore del Tempo - il quotidiano "indipendente" di Roma -, quella che hai scattato. Con la differenza, forse, che gli acquirenti romani (i vecchi impettiti generali in pensione, gli inaciditi liberi professionisti, i bottegai più retrivi) ci credono eccome...
Intanto Marione Calabresi lancia il quotidiano verso "la conquista delle frontiere dell'elettronica" (e che saranno mai?)
Tutto 'sta prosopopea (tipo spezzeremo le reni all'ipad) per dire che la Stampa va sul coso di Jobs
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=7839&ID_sezione=38&sezione=
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