martedì 27 luglio 2010
A Repubblica Domani, il diretur direbbe:
"Duisburg l'abbiamo preso bene".
Se oggi ci fosse stato il consueto teatrino di Repubblica Domani, siamo certi che il diretur avrebbe esordito dicendo "Duisburg l'abbiamo preso bene".
Infatti Repubblica è stato (forse) l'unico quotidiano nazionale ad aver mandato da subito un inviato sul posto, Marco Mensurati, mentre gli altri si sono dovuti affidare alle cronache dei corrispondenti da Berlino.
Inoltre, domenica sul posto è giunto Paolo Berizzi il cui lavoro è stato positivamente segnalato questa mattina via radio da Beppe Severgnini e da Alessandro Milan, rispettivamente su Radio Monte Carlo e su Radio24.
Ma la ciliegina sulla torta ce l'ha riservata Luca Sofri, che su Il Post scrive così:
Oggi, se il Corriere si limita ad affidare a Isabella Bossi Fedrigotti un distante ed estraneo commento sui volti dei ragazzi morti nel tunnel, Repubblica fa uno sforzo più esteso affidando tre pagine di racconto a Gabriele Romagnoli e Paolo Berizzi (foto ndr). E sono tre pagine che non citano mai la strage nel tunnel, implicitamente affermando che quella è un’altra storia: che ha a che fare con la follia delle folle e l’imperizia delle organizzazioni, come alla Mecca, come a Roskilde, come all’Heysel.
Berizzi ha provato a capire una parte della Love Parade (tutti tentativi di comprensione di una cosa da un milione di persone sono solo una parte di comprensione), quella dei “raver” più assidui, incontrandone uno e cercando di allontanarsi dai cliché.
«Mi dispiace per i morti, però è stato tutto stupendo». Il patto con Davide è questo: «Parliamo ma solo se non viene fuori la solita cosa raver uguale drogato uguale troglodita. Perché poi adesso è facile… diciannove morti, no, quanti sono?». Diciannove. «… ecco, e la ragazza italiana, e tutto il casino, e la Love Parade. Meno male che non sono morti per una cala o per un kate, altrimenti ciao». Alt, un attimo. «La cala è la pasticca, l’ecstasy. Il kate è la ketamina (anestetico utilizzato soprattutto per scopi veterinari, agisce deprimendo il sistema nervoso centrale). Così facciamo fuori subito l’argomento droga. Inutile girarci intorno: ai rave, alle street, alla Love, sta roba te la tirano praticamente addosso. Non devi nemmeno chiedere. Una cala 10 euro, una busta di kate 20. Poi ci sono i cartoni (Lsd). Agli after, che sarebbero i proseguimenti dei rave e di tutte le feste, legali e non, li trovi a due lire».
Duisburg l'abbiamo preso bene. E come!
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1 commento:
Se lo dite voi... Io quel pezzo l'ho trovato zeppo di facilissimi luoghi comuni della gioventù dura che si sballa, sui rave party, sul cinismo cioè menefreghismo di chi ci va... Poi avrò torto, ma a me sembra banalotto, ma appunto sbaglierò io. Molto meglio Romagnoli
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