sabato 10 luglio 2010

Sondaggione: votate gli articoli PPR+ e PPR- di giugno.

Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Buona lettura e buon voto! Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.




Michele Serra, L’Amaca del 3 giugno e l’Amaca del 6 giugno. Doppia segnalazione per Serra che nel primo articolo ci ricorda meritoriamente il “discutibile stato di servizio” del TG5 cui il servilismo del TG1 di Minzolini ha colpevolmente tolto visibilità, mentre nel secondo si dedica ancora una volta, con quel suo godibilissimo tocco leggero e ironico, all’onnipresente Bonaiuti (“Non ascoltiamo mai ciò che egli dice, essendo il gramo destino del portavoce quello di pronunciare cose prestampate, un po' come la cassa quando emette lo scontrino”).

Alberto Statera, reportage del 18 giugno Pomigliano, la rieducazione della fabbrica anarchica. Con lo stile colto, elegante e disincantato che lo distingue, Statera traccia un icastico quadro della fabbrica di Pomigliano che “nacque male (…) e crebbe peggio” tra inefficienze, bassa produttività e alto tasso di assenteismo. Descrive il futuro immaginato da Marchionne “una magnifica razionalizzazione partenopea, che però comporta un aumento dei carichi di lavoro e dell'alienazione“, chiosando infine amaramente che “(…) se i diritti degli operai aumentano forse un po' nel Terzo Mondo, si assottigliano di conserva e paradossalmente nel Primo”.

Maurizio Crosetti, articolo del 9 giugno Dunga fa l'europeo "Regole, non solo show". Grande lavoro di Crosetti al Mondiale ove ha fatto ampio sfoggio del suo grande e apprezzato talento. Tra i suoi tanti pregevoli contributi si segnala l’articolo di presentazione del Brasile in cui ha distillato, nelle giuste dosi, annotazioni tecniche e rilievi psicologici shakerandoli con il suo stile brillante e ironico. “Il pezzo di Crosetti è splendido” (Andrea Chatrian).

Ezio Mauro, editoriale dell’11 giugno Il perché di una pagina bianca. La seconda pagina di quell’edizione, bianca come la prima, recava il severo editoriale del Diretur in difesa del diritto dei cittadini di sapere, messo a rischio dall’approvazione in Senato della legge sulle intercettazioni. “Attenzione: la legge-bavaglio decide per noi, e decide secondo la volontà del governo ciò che noi dobbiamo sapere, ciò che noi possiamo scrivere. Con ogni evidenza, tutto questo non è accettabile: non dai giornalisti soltanto, ma dai cittadini, dal sistema democratico. Ecco perché la prima pagina di "Repubblica" è bianca, per testimoniare ciò che sta accadendo. E per dire che non deve accadere, e non accadrà.”.

Emanuela Audisio, articolo del 13 giugno Bentornato Diego, una festa da sposo. Nei grandi avvenimenti sportivi mondiali rifulge sempre la brillantissima stella di Emanuela Audisio. Un talento sontuoso che combina, con rarissima efficacia, competenze tecniche, fini disamine psicologiche, capacità narrative e qualità di scrittura. E quale miglior personaggio di Diego Maradona per scrivere una storia che va oltre lo sport? “Emanuela Audisio sta lavorando, come sempre, benissimo” (Barbapapà).

Eugenio Scalfari
, editoriale del 20 giugno A Pomigliano comincia l'epoca dopo Cristo. Il Fundador si sofferma nel domenicale sulla questione Pomigliano scrivendo un superbo articolo, ripreso sia da Mauro che da Sofri, in cui ribadisce l’ineluttabilità della globalizzazione che, come per i vasi comunicanti, porta “le grandezze economiche (…) a raggiungere lo stesso livello. Si livellano i rendimenti del capitale, i rapporti tra benessere e povertà, la produttività del lavoro e, naturalmente i salari.”. Al “livellamento verso il basso del benessere delle zone ricche del mondo” occorre che la politica risponda aiutando le categorie costrette a rinunciare a parte delle conquiste raggiunte a recuperarle in altro modo. “Debbono cioè impostare un piano globale di redistribuzione del reddito da chi più ha a chi meno ha. Lo spostamento può avvenire in vari modi, manovrando soprattutto il fisco (ma non soltanto); sgravando il peso fiscale sui redditi di lavoro dipendente e sulle famiglie e finanziando la redistribuzione con maggior carico tributario sulle rendite, sui patrimoni e sui consumi opulenti.”. Un programma sufficiente a nobilitare l’esangue opposizione effettuata dal PD.




Enrico Franceschini, articoli del 2 giugno Ragazzi distratti niente paura è segno d'intelligenza e del 10 giugno Sorpresa allo zoo c'è un profumo che cattura ghepardi e puma. Puntuale all’appello del PPR-, il nostro corrispondente londinese preferisce tenersi lontano dal tedioso racconto dell’Inghilterra di Cameron per occuparsi del nulla. Materiale di scarto del Tg1 minzoliniano?

Angelo Aquaro, articolo del 7 giugno Cozze e toast, i menu dell’ultima cena. Dopo un lungo periodo di castigo ad occuparsi di questioni serie, il nostro Aquaro riprende fiato dedicandosi ad una imperdibile "guida con le ricette dei pasti consumati dai grandi prima di morire, da Cesare a JFK". Vistoso, e incomprensibile, richiamo in prima pagina per un pezzo totalmente superfluo.

Vittorio Zucconi, corrispondenze dal Sudafrica tra cui gli articoli del 14 giugno Tocca agli Azzurri, Lippi: vi stupiremo e del 30 giugno Waterloo azzurra in Sudafrica, il peggior Mondiale della nostra vita. La peggiore nazionale italiana vista ai mondiali dal 1966 non poteva trovare migliore aedo di Zucconi, planato con il suo ipertrofico ego in Sudafrica per distillarci un vacuo e pomposo giornalismo. Unanime la riprovazione dei blogger: “I suoi articoli sono puri esercizi di scrittura, fatti stra-benissimo intendiamoci, ma alla fine non ti resta nulla, anzi rimane la sgradevole sensazione di essere il proverbiale cane menato per l'aia” (Aghost); “una cosa che mi fa imbestialire del giornalismo italiano è l'inviato trombone ai mondiali di calcio. Uno che si occupa d'altro e che ogni quattro anni pensa (e pensa male) di rinverdire i fasti di Giovanni Arpino. Vittorio Zucconi lo fa da anni e non lascia MAI uno spunto che sia realmente di classe.(Nonunacosaseria); “che ci è andato a fare Zucconi in Sudafrica? per la fuffa che scrive (quelli che credono di essere divertenti e ridono da soli delle proprie battute) con la supponenza che lo contraddistingue ... poteva stare tranquillamente a Washington.” (kriss).

Andrea Tarquini
, articolo del 14 giugno Longevità, la moglie più giovane fa bene alla salute la scienza lo dimostra. Eh, sì. Occorreva disturbare Tarquini per avere lumi su questa indispensabile ricerca su una questione assai intuitiva…

Silvia Fumarola
, articolo del 17 giugno Forte e protettivo è dalla voce che si riconosce il maschio ideale. Nella sezione Aria Fritta di R2 Silvia Fumarola, sobria redattrice degli spettacoli, finisce inspiegabilmente di corvè ad occuparsi del nulla. “Avete presente quando a scuola dovevamo confrontarci con un tema di cui sapevamo poco e cercavamo disperatamente di allungare il brodo in qualche modo? Ecco.” (Barbapapà).

Federico Rampini
, articolo del 30 giugno Meno stress e più creatività le doti della mente vagabonda. Il peso massimo Rampini si diffonde pigramente sull’ennesima ricerca scientifica che decanta le virtù della distrazione poiché consente al cervello di inventare e rilassarsi. Talmente distratto, a sua volta, Rampini da dimenticare che lo stesso essenziale tema era stato trattato a inizio mese dal suo collega londinese. O, forse, intendeva solo corroborarne la tesi…


Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT. Come sempre ringraziamo Barbapapà per la collaborazione.

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