Sudafrica 2010, il diretur esalta i suoi inviati: "Repubblica ha vinto il suo mondiale".
Il mondiale possiamo dire di averlo fatto bene, no?
Grazie allo sport, agli inviati, c'era una qualità di firme, di scrittura, di taglio dei pezzi, di modo di guardare, di scegliere gli argomenti anche. E ha funzionato molto bene il mix tra gli inviati, quindi una cosa molto positiva.Ezio Mauro,
Repubblica Domani.
3 commenti:
Ho l'impressione pero' che Mauro non comprenda che gli autoincensamenti, specie nella sceneggiata di redazione, sono piuttosto fastidiosi...
O no?
... e Aldo Grasso stronca la spedizione giornalistica rai ai mondiali.
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Quei commenti da Bar Sport
Alla Rai sono da tempo abituati a suonarsela e a contarsela da soli; eppure, questa volta, sarà difficile negare il mezzo disastro della spedizione dei Mondiali in Sudafrica. Con tutta quella gente in allegra trasferta, alla faccia della crisi! Stiamo parlando di telecronache, commenti, notti «mondiali», non di ascolti: roba da filodrammatica, non degna di un Servizio pubblico.
Stiamo parlando dei commenti di Salvatore Bagni, uno che sa tutto di calcio ma che è completamente privo di autorevolezza: le sue osservazioni sono quelle tipiche che si sentono in un qualsiasi Bar Sport della riviera romagnola, le sue contraddizioni si manifestano più veloci di una ripartenza, e certe sue espressioni appaiono degne del rosso diretto (un conto è dire «forza d’inerzia», un conto è dire «finerzia », cioè inattività, passività, tutto il contrario di quello che sta succedendo in campo: «l’inerzia del gioco è ora passata a favore della Spagna »).
Non che i commenti di Fulvio Collovati o Beppe Dossena (l’unico ex torinista con l’aria antipatica) fossero migliori, anzi (domanda interessante: chi l’ha scelti e con quali criteri?). Speriamo solo che i criteri con cui è stata decisa la spedizione sudafricana non siano i soliti vigenti in Rai, cioè politici: però qualcuno dovrebbe dirci cosa ci facevano a Johannesburg Ubaldo Righetti, Carlo Longhi, Daniele Tombolini, Sandro Mazzola, Serse Cosmi e gli irreparabili Marino Bartoletti e Ivan Zazzaroni.
Le liti quotidiane fra Tombolini e Collovati restano fra le cose più stomachevoli che la Rai ha saputo regalarci. Stiamo parlando, ovviamente, anche del triste teatrino inscenato ogni sera a piazza di Siena tra Bisteccone Galeazzi e Maurizio Costanzo. Solo il rispetto per l’età ci impedisce di infierire e accodarci allo stuolo dei maramaldi. Però ci piace sottolineare che in Svizzera hanno trasmesso tutto le partite del Mondiale commentandole sobriamente da studio.
(1/continua)
Aldo Grasso
13 luglio 2010
E' vero che è un autoincensamento alquanto seccante, ma il fastidio è imputabile all'eccessiva ripetitività di questi pubblici elogi che li priva di credibilità.
Nel caso specifico, idiosincrasia di Aghost a parte per l'overdose di calcio dell'ultimo mese, credo che si possa condividere il giudizio del Diretur.
Complessivamente la copertura è stata molto buona, nonostante qualche inutile eccesso (vedi Zucconi, la superflua rubrica della Marzano e qualche inviato di troppo a dare un taglio cronachistico da Gazzetta dello Sport, absit iniuria).
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