venerdì 3 settembre 2010

Il videoreportage di Omero Ciai dal Cile.



Non sappiamo se il nostro caro sudamericanista sia l'unico giornalista italiano a scrivere dalla miniera maledetta che ha intrappolato i minatori cileni. Sappiamo però che il lavoro che sta facendo per i lettori di Repubblica, è straordinario. Nel momento in cui scriviamo, il suo videoreportage è in apertura del sito (foto sotto)

Complimenti.


9 commenti:

aghost ha detto...

Ho visto quello che viene definito pomposamente il "videoreportage" sui minatori intrappolati e lo ritengo una grossa occasione sprecata. La storia era molto bella, giornalisticamente parlando ovviamente, e ricorda un po' il famoso film "Asso nella manica" con K. Douglas.

Ottima quindi l'idea di fare un reportage video! Me lo stavo pregustando quando a minuti 2'49'' s'è chiusa la serranda. Finito. Chiuso. Ma come? E questo sarebbe il videoreportage? Ma dai su!

Dal che se ne deduce che: Omero Ciai non è capace di fare delle riprese video: infatti ha ingaggiato con tutta evidenza un cameraman del posto (le prime inquadrature sono fatte addirittura a cavalletto, e comunque si nota un certo "manico") e probabilmente per contenere i costi ha realizzato il minimo sindacale.

Che con una storia così tra le mani è una grossissima delusione, almeno per quel che mi riguarda. Oggi con poche centinaia di euro si può comprare una telelcamerina o una macchina fotografica che fa ottimi video, con un mac portatile si può montare il tutto a costo zero o quasi. Certo sono apparecchi che bisogna saper usare, e sopratutto bisogna conoscere il linguaggio televisivo. Nulla di stratosferico, in realtà. Ma può un giornalista moderno, inviato in giro per il mondo, non padroneggiare questi strumenti e restare ancora tristemente inchiodato alla carta? Io penso di no. E voi?

Enrico Maria Porro ha detto...

cara grazia che c'è andato. corriere e stampa son lì ancora che ci stanno pensando.

aghost ha detto...

ma proprio perché ci è andato si tratta di una grossa occasione sprecata... :)

Omero Ciai ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Omero Ciai ha detto...

aghost hai idea di quanto tempo ci voglia a MONTARE un video di tre minuti con "final cut"? Provaci e ne riparliamo. La prossima volta ti mando il girato grezzo così dirai: "uffa che noia, sembrano le riprese dell'ingegner Brambilla in vacanza"..... provare prima di parlare.

Enrico Maria Porro ha detto...

ciao omero, grazie per essere intervenuto direttamente in questa discussione che ti vede protagonista.
mi confermi che corriere e stampa non hanno mandato lì nessuno?
ti abbraccio forte.

Omero Ciai ha detto...

per enrico: il corriere è arrivato e ci sono anche il Sole24ore e il Tg3


Aggiungo per Aghost: montaggio a parte, inviare in ftp (via internet) con la connessione ballerina che abbiamo qui noi nel deserto è lunghissimo. Per 3 minuti di video, ci vuole più di una ora e mezza. Se vai oltre i 3-4 minuti è probabile che non arrivi mai perché il ritardo è esponenziale.
ciao

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie per il contributo, Omero.

Buon lavoro. Sono ansioso di leggere ancora altre cose dalla maledetta miniera.

Sai che su alcuni blog si vocifera che sia tutta una messa in scena?

aghost ha detto...

Anzitutto ringrazio Ciai per la risposta. Devo rispondere però che so di cosa parlo: ho fatto il cameraman professionista e facevo anche montaggi. Per questi ultimi, oggi, basta anche lo "schifosissimo" Imovie. Per assemblare del buon materiale di partenza basta e avanza.
Penso che in un pomeriggio, se il girato è buono, un discreto filmato da 10-15 minuti lo si monta. Mettiamo pure anche una giornata. Certo se poi il girato fa schifo e sembra "le vacanze del signor Brambilla" questo ovviamente è un altro paio di maniche. Un cameraman decente è in grado di fare il "montaggio in macchina" per buona parte di quello che gira, facilitando il montaggio enormemente.

Altro problema è invece il trasferimento del file. In che risoluzione l'hai mandato? Magari nel deserto la connessione è ballerina, ma in un centro più grosso si trova di meglio anche in Cile. O no?
Ciao.