Fra tutte 3 mi paiono in effetti esagerate: Fazio, veramente troppo alto il suo compenso in rapporto agli altri; Dandini, per quanto faccia parecchie puntate a settimane i suoi ascolti non mi sembrano giustificare 700.000 euro (soprattutto rispetto a quanto prendono altri); Annunziata, che prende quanto Floris per fare un programma con una audience (e uno share) molto più bassi. Ovviamente queste mie considerazioni vanno prese col beneficio d'inventario, dal momento che è chiaro anche a me l'intento strumentale della tabellina di Libero e perché non abbiamo come parametri di riferimento gli stipendi dei professionisti che non sono etichettati come "rossi" ("azzurri", "verdi"?) e quelli degli altri canali, Mediaset, La7 e Sky.
E' tutta una gigantesca partita di giro. Molti dei professionisti che vediamo in tv, se non lavorassero in Rai (o a Mediaset) sarebbero disoccupati. Se non fossero disoccupati, certamente non avrebbero gli stipendi d'oro che si leggono in giro. In Italia il duopolio televisivo fa comodo a tutti, ai partiti come megafono di regime e a tanti giornalisti con "editore di riferimento" (cit. Vespa) come comodo poltronificio. Anche il mitico audience è poco credibile, visto che è gestito dalle televisioni stesse, che hanno ovviamente tutto l'interesse a tenere alti i dati di ascolto per non far sgonfiare il carrozzone. Alti dati di ascolto significano alti costi delle inserzioni pubblicitarie e, siccome non c'è concorrenza, ecco che la torta se la spartiscono in pochi. E' un sistema distorto che produce altre distorsioni, a cominciare dal canone obbligatorio (indegnamente trasformato da una legge in tassa di possesso dell'apparecchio, che però va solo alla Rai!) che serve per tenere in vita un carrozzone clientelare (con relativi stipendi e sprechi) che altrimenti colerebbe rapidamente a picco. In un mercato concorrenziale certi stipendi sarebbero inammissibili e molta gente che ingrassa in questo sistema sarebbe a spasso.
Ieri sera Mazzetti, capostruttura di RaiTre, ha detto che bisogna vedere anche quanto fanno incassare: Fazio prende 2 milioni di euro, ma rende 8-9 milioni di utili netti all'azienda in termini di pubblicità. E' il solito discorso che potremmo fare per i calciatori, in effetti.
Concordo poi con AGHOST: è una lista comunque odiosa, perché non dice quanto guadagnano Vespa, Minzolini...
A questo proposito aggiungo una cosa. Ieri sera ad AnnoZero Paragone ha detto che per la sua puntata del venerdì sera gli danno mille euro lordi oltre allo stipendio Rai. Ossia, circa 4mila euro lordi al mese. Insomma, se vogliamo fare un... paragone, abbiamo un tizio che per fare il suo lavoro riceve sia lo stipendio regolare sia un bonus che equivale allo stipendio di un normale giornalista non proprio alle prime armi (e, potremmo aggiungere, a DUE salari lordi mensili di un impiegato di quarto livello del commerciale con venti anni di esperienza). E che si scandalizza degli stipendi altrui!
Vengono pagati in ragione di quanto fanno guadagnare. La televisione è una impresa per fare soldi con la pubblicità ed esercitare controllo sociale; non sto dicendo cosa dovrebbe essere nella fantasia, sto dicendo cosa è. Questo è. Se i soldi ti sembrano troppi, o se ti sembra che ci siano degli squilibri o delle ingiustizie nei compensi, c'è o qualcosa di molto importante che non sai o che non hai capito o che non vuoi capire o che vuoi far finta che non sia così e continuare a voler credere alla pantomima della censura, che fa contenti tutti.
5 commenti:
Fra tutte 3 mi paiono in effetti esagerate: Fazio, veramente troppo alto il suo compenso in rapporto agli altri; Dandini, per quanto faccia parecchie puntate a settimane i suoi ascolti non mi sembrano giustificare 700.000 euro (soprattutto rispetto a quanto prendono altri); Annunziata, che prende quanto Floris per fare un programma con una audience (e uno share) molto più bassi.
Ovviamente queste mie considerazioni vanno prese col beneficio d'inventario, dal momento che è chiaro anche a me l'intento strumentale della tabellina di Libero e perché non abbiamo come parametri di riferimento gli stipendi dei professionisti che non sono etichettati come "rossi" ("azzurri", "verdi"?) e quelli degli altri canali, Mediaset, La7 e Sky.
E' tutta una gigantesca partita di giro. Molti dei professionisti che vediamo in tv, se non lavorassero in Rai (o a Mediaset) sarebbero disoccupati. Se non fossero disoccupati, certamente non avrebbero gli stipendi d'oro che si leggono in giro. In Italia il duopolio televisivo fa comodo a tutti, ai partiti come megafono di regime e a tanti giornalisti con "editore di riferimento" (cit. Vespa) come comodo poltronificio. Anche il mitico audience è poco credibile, visto che è gestito dalle televisioni stesse, che hanno ovviamente tutto l'interesse a tenere alti i dati di ascolto per non far sgonfiare il carrozzone. Alti dati di ascolto significano alti costi delle inserzioni pubblicitarie e, siccome non c'è concorrenza, ecco che la torta se la spartiscono in pochi. E' un sistema distorto che produce altre distorsioni, a cominciare dal canone obbligatorio (indegnamente trasformato da una legge in tassa di possesso dell'apparecchio, che però va solo alla Rai!) che serve per tenere in vita un carrozzone clientelare (con relativi stipendi e sprechi) che altrimenti colerebbe rapidamente a picco. In un mercato concorrenziale certi stipendi sarebbero inammissibili e molta gente che ingrassa in questo sistema sarebbe a spasso.
Ieri sera Mazzetti, capostruttura di RaiTre, ha detto che bisogna vedere anche quanto fanno incassare: Fazio prende 2 milioni di euro, ma rende 8-9 milioni di utili netti all'azienda in termini di pubblicità.
E' il solito discorso che potremmo fare per i calciatori, in effetti.
Concordo poi con AGHOST: è una lista comunque odiosa, perché non dice quanto guadagnano Vespa, Minzolini...
A questo proposito aggiungo una cosa. Ieri sera ad AnnoZero Paragone ha detto che per la sua puntata del venerdì sera gli danno mille euro lordi oltre allo stipendio Rai. Ossia, circa 4mila euro lordi al mese. Insomma, se vogliamo fare un... paragone, abbiamo un tizio che per fare il suo lavoro riceve sia lo stipendio regolare sia un bonus che equivale allo stipendio di un normale giornalista non proprio alle prime armi (e, potremmo aggiungere, a DUE salari lordi mensili di un impiegato di quarto livello del commerciale con venti anni di esperienza). E che si scandalizza degli stipendi altrui!
Vengono pagati in ragione di quanto fanno guadagnare.
La televisione è una impresa per fare soldi con la pubblicità ed esercitare controllo sociale; non sto dicendo cosa dovrebbe essere nella fantasia, sto dicendo cosa è. Questo è.
Se i soldi ti sembrano troppi, o se ti sembra che ci siano degli squilibri o delle ingiustizie nei compensi, c'è o qualcosa di molto importante che non sai o che non hai capito o che non vuoi capire o che vuoi far finta che non sia così e continuare a voler credere alla pantomima della censura, che fa contenti tutti.
roberto ma non capisci che è un sistema totalmente drogato?
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