Oggi il Secolo XIX intervista Giampaolo Pansa sul suo nuovo libro, l'ennesimo sul periodo storico 1943-45. Fra le storie raccontate, anche quella di Giovanni Prodi, fratello maggiore di Romano, che vestì la divisa della RSI.
Domanda del giornalista:
Pansa, perché ha voluto raccontare questa vicenda uguale a tante altre?
Risposta di Pansa pubblicata dal Secolo XIX:
"In effetti Prodi era solo uno dei trentamila militari fascisti internati a Coltano, vicino a Pisa, ma ho voluto rievocare la sua storia perché è esemplare del percorso di tanti ragazzi che erano fascisti, o obbligati dal fascismo a indossare la divisa, e la cui memoria è stata rimossa. La stessa famiglia ha sempre trattato questo episodio con grande riservatezza"
In realtà, Pansa voleva dire questo:
"In effetti, se avessi raccontato la storia di Peppino di Colle o di Mario del Grotto di Sopra nessuno mi avrebbe cagato. Invece, raccontando la storia del fratello di Romano Prodi, ho assicurati un po' di titoli - soprattutto sulla stampa di destra -, un po' di polemiche e, in definitiva, qualche migliaio di copie vendute".
Nonunacosaseria
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