venerdì 1 ottobre 2010

Sciopero al Corriere.

Abbiamo appena rimosso il post che precedeva questo e che ironizzava sullo sciopero in corso al Corriere della Sera. A bocce ferme non ci sembrava il caso di scherzare su un tema così delicato.

Chiediamo scusa ai lettori del blog, in particolare ad Aghost e a Nonunacosaseria, che avevano espresso il loro parere nell'area commenti.

In ogni caso, per chi volesse approfondire la vicenda, ecco due link utili:

La lettera del direttore de Bortoli - Il comunicato del Cdr

9 commenti:

esaù ha detto...

Mah, questa FS proprio non l'ho capita: si scherza continuamente su temi ben più seri di quello, si sbertucciano capi di governo e d'opposizione a ogni pie' sospinto e non si può fare ironia su uno sciopero di quasi 400 giornalisti professionisti impiegati al Corriere della sera?? Mica stiamo parlando di bambini del Darfur!

Enrico Maria Porro ha detto...

Caro Esaù, ho sentito un amico vicino al corriere. la situazione è delicatissima. ho letto e riletto le ragioni di ferruccio e quelle dei giornalisti e credo che entrambi abbiano ragione. La mia anima tecnologica e 2.0 dà ragione a ferruccio, la mia anima politica ai giornalisti. comunque non mi andava di scherzare su gente che rischia seriamente di perdere il posto di lavoro.

nonunacosaseria ha detto...

io faccio una considerazione di carattere generale, che potrebbe valere per la maggioranza delle volte che sappiamo di scioperi dei giornalisti.
compriamo giornali come il corriere e leggiamo bellissimi articoli ed editoriali sulla flessibilità, sul mondo che cambia, sui giovani che si devono adeguare, sulla cgil che è rimasta ferma a rivendicazioni di cinquant'anni fa, sulla produttività che deve essere maggiore e così via.
poi c'è uno sciopero dei giornalisti, leggiamo i comunicati dei cdr che ne espongono le ragioni e scopriamo che sono più o meno quelle che venivano stigmatizzate quando a scioperare erano operai metalmeccanici.
giusto per fare un nome: enrico marro del corriere è favorevole o contrario allo sciopero indetto dal cdr del suo quotidiano? se è favorevole, si è riletto certi articoli che scriveva a giugno riguardanti pomigliano?

c'è gente che rischia seriamente di perdere il posto di lavoro, per carità, è un brutto segno.
ma la questione mi par di capire non è soltanto questa. mi pare sia anche "non mi pagano di più per scrivere un articolo pure sull'edizione web oltre che sul cartaceo". ecco, se una delle motivazioni è questa, io non li comprendo questi giornalisti. perché il metalmeccanico dovrebbe essere adeguarsi a fare dei turni in più alla catena di montaggio e un giornalista invece può fare il prezioso se gli si chiede di scrivere un po' di più?
ma questi giornalisti sono mai stati una settimana dentro una piccola azienda dove anche i colletti bianchi talvolta devono andare a dare una mano in magazzino?

esaù ha detto...

Caro Enrico, mi spiace ma non sono per niente d'accordo. Chi rischia di perdere il posto di lavoro? Un giornalista del Corriere con il blindatissimo contratto articolo 1? E comunque, il problema non è questo, infatti neppure il Cdr lo pone.

Il problema, semmai, è che, non essendo il giornalismo un'occupazione usurante, nei giornali ci sono giornalisti di 80 e più anni in poltrona e trentenni che per entrare devono trovare un santo in Paradiso. E quelli in poltrona protestano perche' un redattore dell'edizione locale scrive sul nazionale e perche' uno stesso pezzo riscritto per il web andrebbe pagato a parte e a peso d'oro. E non fanno uscire uno dei maggiori quotidiani d'Europa per questi motivi...

Occam ha detto...

La notizia mi pare sia una: de bortoli pronto a fare le valigie. per il resto concordo con Nonuna. rabbrividisco all'idea che Flebuccio (copyright dagospia( ammetta che la carta, e soprattutto le garanzie possono andare a farsi fottere!
PS Potenziare il web e il Domenicale detto da via Solferino significa seguire Repubblica, magari faranno anche loro la riunione web. pero' che bella l'idea degli sms di cazzullo il 29 dall'aula!!!

kriss ha detto...

Per carità... autocensurarti è nel tuo pieno diritto. A me pare un po' esagerato. I giornalisti del Corriere sono una casta di privilegiati come tante altre. Hanno i loro diritti, certo, ma anche molti doveri. Il primo l'onestà intellettuale. Ora che un pigibattista mi scioperi mi fa veramente ridere. Scusate.
e poi flubuccio che mi fa l'innovativo ... anche quello mi genera una certa ridarella. Pare che alle riunioni di redazione aborra qualsiasi innovazione, soprattutto grafica o cromatica.
Informazione 2.0? LOL!

Anonimo ha detto...

Questo che LOL, quell'altro che quota: vi rendete conto che ad usare questo gergo cretino sopra i 16 anni (e a meno che non siate come l'uomo fumetto dei Simpson) siete solo ridicoli?

Massi Feticista D'eccellenza ha detto...

Non ipazzisco per De Bortoli anzi, non simpatizzo per il Corriere, questo Corriere, quello che è diventato. Ma stavolta mi sento di dover "quasi" totale ragione a De Bortoli.
Si perchè l'altezzosità della redazione del Corriere non è certo una novità, e oggi è ancora più accentuata. Se Il Corriere sta crollando sotto ogni punto di vista non è colpa solo del direttore. Insomma è ridicolo che giornalisti 80enni ma non solo mettono i batsoni tra le ruote ai giovani 30enni, ed è ancora più grave che pretendono un pagamento anche per la versione web del loro articolo, che si ostinano (con ottusa sborrosità) a ritenere l'edizione internet del gionale una cosa priva di qualità. Ma è semplicemnte scandaloso, che si oppongano al fatto che i colleghi delle testate locali non possano scrivere per l'edizione nazionale!

aghost ha detto...

c'è un'interessante "lettera aperta" di Tagliablog alla lettera di De Bortoli
http://blog.tagliaerbe.com/2010/10/lettera-aperta-ferruccio-de-bortoli.html

Sempre Tagliablog, in un post precedente, fai i conti della serva al Post
http://blog.tagliaerbe.com/2010/09/il-post-traffico-revenue.html

In entrambi i casi, molto interessanti anche i commenti