Antonio Socci risponde su Libero a Michele Serra e alla sua Amaca di ieri e lo accusa di poca sensibilità verso le famiglie con malati gravissimi e completamente dipendenti. A parte che Serra è libero di scegliere le cause da difendere, Socci fa finta di non capire che i problemi di queste famiglie, che peraltro Serra riconosce nell'apertura dell'Amaca, sono su un piano differente rispetto a quello di chi chiede l'eutanasia. In una si tratta di reclamare assistenza e strutture che aiutino e sostengano i malati e le loro famiglie, nell'altro si reclama il diritto di scegliere. Carmen.
mercoledì 24 novembre 2010
Antonio Socci si incazza con Michele Serra.
Ci scrive l'attenta Carmen:
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3 commenti:
Brava Carmen, la posizione di Serra è riassumibile in un bellissimo passaggio dell'Amaca di ieri che ho ritagliato, esempio di come solo i grandissimi possano esprimere un'idea netta in tre righe: "Nessuna legge, e ovviamente nessuna etica, impedisce a chi lo desidera di rimanere in vita a oltranza. Non così accade a chi, con altrettanta determinazione, preferisce l'interruzione delle cure a una vita a suo giudizio invivibile e invissuta".
refuso nella firma, mi scuso con me stesso
A me non pare che michele serra capisca: non avrebbe sminuito con l'espressione "vivere ad oltranza".
Mi sembra comunque ci sia una grande differenza tra la voglia di vivere, e il togliersi la vita. Le due cose non si possono mettere sullo stesso piano.
Serra è certamente libero di difendere la causa dell'eutanasia, ma Socci stava dicendo un'altra cosa, ovvia: che si è parlato solo a favore dell'eutanasia, e non c'era nessuno contrario.
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