mercoledì 10 novembre 2010

Se il manifesto chiude la colpa è anche del Fatto.

Leggiamo a pagina 10 di Repubblica di ieri:
Al manifesto, diretto oggi da Norma Rangeri, ha tolto copie anche il Fatto di Padellaro. È il sintomo di una nuova antropologia della sinistra, su cui, sempre Parlato, ci sarebbe molto da dire. Nascono circoli pro-manifesto. Non bastano. Ci vogliono abbonamenti, sottoscrizioni, per non spegnerne la voce.

4 commenti:

aghost ha detto...

"per non spegnerne la voce" ci vuole un giornale diverso poi, se del caso, verranno gli abbonamenti, i nuovi lettori eccetera. E' come se la Fiat si lamentasse che la 600 non vende abbastanza. Modifichi la macchina e poi vedi se così la comprano. Prentendere che la gente la compri a prescindere mi pare un po' bizzarro. O no?

Barbapapà ha detto...

Hai assolutamente ragione, Aghost.
Le campagne di sopravvivenza del Manifesto partono sempre dal presupposto che il giornale sia perfetto e che invece sono i lettori potenziali ad essere distratti. O ottusi...
Prima facciano un'analisi critica del giornale per verificare se necessita di un cambiamento strutturale per allargare il bacino di utenza. Solo dopo si presentino a chiedere supporto in forza di un nuovo progetto.
Comprare a prescindere, come dice Aghost, è veramente inaccettabile. Con tutto il rispetto per il Manifesto cui auguro lunga vita.

aghost ha detto...

si barba, aggiungo anche che queste campagne di sovravvivenza di ripetono periodicamente, segno che la crisi è strutturale. Io non sono un fanatico a tutti costi del mercato, ma quanti giornali dovrebbero chiudere bottega senza il finanziamento pubblico?

La cosa ridicola poi è che in italia anche gli ultraliberisti alle vongole, come feltri, belpietro, polito o ferrara, campano di sovvenzioni pubbliche. I loro giornalini senza i quattrini pubblici, con relativi sontuosi stipendi, chiuderebbero nel giro di una settimana.

Massi Feticista D'eccellenza ha detto...

mi trovo daccordissimo con quanto detto da Aghost e da Barbapapà. E aggiungo se un giornale da anni è in perenne crisi e vende pochissimo, forse è davvero il caso di chiudere bottega, nulla è eterno a questo mondo.