lunedì 15 novembre 2010

"Senza cibo e senza acqua protesto per la mia condizione di precaria a vita al Corriere della Sera"

Segnalo lo sciopero della fame e della sete di Paola Caruso una giornalista del corriere, precaria da 7 anni.
 

Aghost



10 commenti:

Anonimo ha detto...

Segnalo, a riguardo, i due magistrali commenti di Matteo Bordone http://www.freddynietzsche.com/2010/11/14/nomen-omen-detto-da-un-basso-continuo-a-un-tenore-napoletano-del-secolo-scorso/ e di Guia Soncini http://www.guiasoncini.com/2010/11/14/il-diritto-costituzionale-a-diventare-editorialista-di-prima-pagina/ che possono aiutare a riflettere
MarcoLino

flavio71 ha detto...

se per voi la notizia è ghiotta, non oso immaginare l'indigestione che fate con quelli sulla gru e sulla torre. certo che che da chi chiama gli altri "i nemici", non ci si poteva aspettare altro. tipica condizione mentale marxista e leninista.
che volete fare?
mi fate compassione

Enrico Maria Porro ha detto...

in effetti il "ghiotta" potevamo risparmiarcelo. per il resto, grazie per la franchezza. una cosa: non sei obbligato a passare da queste parti.

aghost ha detto...

flavio71 dai, il tono era ironico, il "nemico" era anche tra virgolette...

Pippo ha detto...

Non capire che il termine "nemici" è un termine ironico, usato come sfottò su un sito come "pazzi per Repubblica", nei confronti del rivale storico Corriere(così hai meno compassione...?), è davvero triste.
Tipica condizione mentale di chi non riesce neppure più a riconoscere, a maneggiare e a usare l'ironia.

che volete fare?
ci fanno compassione!

Anonimo ha detto...

(L'impressione è che Flavio71 sia arrivato sul blog di PPR senza conoscerlo né sapere che qui si usano spesso toni ironici su ciò che accade nel mondo del giornalismo, ma soltanto cercando su google chi stesse parlando dell'"affaire Caruso" per piazzare il suo commentino drammatizzante). Insomma, un attivista, un agitatorello, qualcuno che ha una sua "agenda"... MarcoLino

eugeni ha detto...

il commento della socia mi sembra come al solito da stronzi, ma d'altronde stiamo parlando della soncia.

eugeni ha detto...

e matteo bordone da finta di non vedere fin dove è arrivato lo sfruttamente selvaggio del precariato. fa finta di non capire perché non è più tollerabile una spaccatura così profonda tra assunti-all'empireo-degli-intoccabili e tutti i figli di un dio minore, senza retribuzioni dignitose o il briciolo di qualche diritto. non si tratta di entrare nel merito della storia di questa signora in sciopero della fame: il problema è evidente gia da solo, sciopero della fame o no.

flavio71 ha detto...

ho deciso di farmi venir ancor più appetito:

Gandhi partecipò a due famosi scioperi della fame. Col primo protestò contro le regole inglesi in India, col secondo protestò contro le regole autocratiche della nuova India indipendente.

Questa tattica fu usata anche dai repubblicani irlandesi fin dal 1917 e successivamente durante la Guerra Anglo-Irlandese negli anni venti; il più famoso caso fu quello del sindaco di Cork Terence MacSwiney, che morì durante il suo sciopero nella prigione di Brixton nell'ottobre 1920.

L'attivista animalista britannico Barry Horne, morì il 5 novembre 2001 dopo una serie di quattro scioperi della fame, il più lungo dei quali durò 68 giorni (dal 6 ottobre al 13 dicembre 1998) lasciandolo parzialmente cieco e con danni ai reni.

Marco Pannella in Italia ha utilizzato più di ogni altro questo strumento di lotta non violenta.

Akbar Ganji è un giornalista iraniano imprigionato nella prigione di Evin dal 22 aprile 2000. Ganji è stato in sciopero della fame dal 19 maggio 2005 [5] e i primi di Agosto 2005, eccetto per un periodo di 12 giorni di permesso che gli furono concessi 30 maggio 2005 prima della nona elezione presidenziale Iraniana il 17 giugno 2005.

@enrico porro
passar da queste parti mi diverte. vedere le ca**ate che scrivete mi diverte ancor di più.
vedere che siete schifosamente scheierati mi demoralizza.

pensare che perderete anche le prossime elezioni mi fa sbellicare.

per tutto il resto c'è mastercard

Esponja88 ha detto...

E' una delle rare volte in cui mi sento di concordare con Francesco Costa.
http://www.francescocosta.net/2010/11/14/la-condiscendenza-no/