Riportiamo integralmente un interessante post di
Stampacadabra a commento di questa nuova campagna pubblicitaria de il manifesto:
Che fine ha fatto la campagna pubblicitaria fotografica che sbertucciava le riviste di gossip? Sembra sia stata archiviata, a giudicare dal recupero lesto della vecchia impostazione, molto più scarna ma evidentemente ben più efficace, se non altro molto più chiara. La situazione abbonamenti del Manifesto non è ahimé florida, serve una pronta iniezione di lettori convinti nel progetto, e per convicerli a tirar fuori quattrini forse tocca parlare il loro linguaggio, e che cosa c’è di meglio nel riproporre gli slogan dei politici, in primis Silvio Berlusconi, storico anti-beniamino?
Debuttavano a fine ottobre i due soggetti della strategia pubblicitaria The Name, che ironizzava sull’ipotetica fine del quotidiano, che per salvarsi doveva trasformarsi in uno squallido magazine di gossip o mettere in copertina la solita gnocca svestita, chiari esempi di non-giornalismo. La scelta di incaricare un’agenzia pubblicitaria quando nella cassa non si adocchia manco un soldo ci aveva fatto storcere un po’ il naso, nonostante la bontà dell’intuizione creativa. Ma per il target, quasi integralista, a cui si rivolte una testata nettamente connotata politicamente, forse si è trattata di un’operazione inutile o evitabile, e forse addirittura fuorviante per tutti gli altri potenziali lettori, che mai si erano avvicinati alla testata: mai così tanti colori si erano rifugiati tra quelle pagine, ancora in bianco e nero e gestite da uno stile grafico decisamente vetusto, ma per un giornale di guerra come il Manifesto non è certo il merletto dell’armatura a decretare la battaglia. Il recupero della vecchia pubblicità, perfettamente in linea con l’abito del quotidiano, è così a suo agio da risultare perfettamente integrata. Peccato, alla fine speravamo in qualche cambiamento che risultasse epocale, ma tra evolvere e suicidarsi la scelta non è stata ancora compiuta, e il tempo si fa sempre più stringente.
1 commento:
Bellissime tutte e due!
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