martedì 4 gennaio 2011

Battisti, Berlusconi, il cancro e la magistratura.

Tanto per fare un po' di casino e scombussolare un filo le acque, vi invitiamo alla lettura del durissimo pezzo di Massimo Fini sul caso Battisti apparso oggi su Il Fatto. Ecco l'incipit:
In difesa del Brasile - di Massimo Fini
Se io fossi nei panni delle autorità brasiliane non consegnerei
Cesare Battisti all'Italia. Che garanzie di giustizia può dare un
Paese il cui presidente del Consiglio dichiara quasi quotidianamente,
anche in sedi estere, che “la magistratura è il cancro della
democrazia italiana”, che “all'interno della magistratura esiste
un'associazione a delinquere a fini eversivi”, che “i giudici sono
antropologicamente dei pazzi”? Dice: ma Battisti è stato condannato
molti anni fa, nel 1985, nel 1991, nel 1993, prima dell'era
berlusconiana. Ma se la Magistratura è il “cancro della democrazia”
non lo è diventata improvvisamente dall'avvento di monsieur
Berlusconi, se la suo interno ci sono “associazioni a delinquere”, ci
sono oggi come potevano esserci anche ieri.




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