martedì 4 gennaio 2011

Considerazioni di giornata.

Il nostro MUDD ha setacciato il numero odierno di Repubblica. Sì, proprio quello che avete adesso in mano e che sfogliate con tanto amore per paura di spiegazzarlo.


BONDI IRRICONOSCENTE
Occhiello dell'anno: "Bondi snobba l'offerta di Bocchino" (pagina 8).

GIANNINI RECIDIVO
Ormai è una sfida: "Non per VOLONTA' POLITICA della Lega, ma per CONTABILITA' ARITMETICA in Parlamento" (ennesima rima in prosa in prima pagina, Massimo Giannini).

BEI AFFETTO
Tremonti sconfessa la virgoletTite di Francesco Bei: "Quella frase non è mia" (pagina 24).

JENNER SNOBBATO

La bella inchiesta di Meletti sulle tute blu (apertura di R2) non viene richiamata in prima pagina accanto - more solito - al commento di Luciano Gallino.

FRANCESCHINI RIENTRATO

Vacanze finite per Enrico, che torna a firmare da Londra (pagina 13) dopo la breve surroga di Alberto Mattone.

IL NEMICO ACCERCHIATO
Dal primo aprile Mediaset potrà comprare il Corriere della Sera (pezzo di Fontanarosa sul decreto Milleproroghe, pagina 18).

UMBERTO STRINGATO

"Perché mi piace" (Eco spiega perché scrive, paginone di Cultura pp. 36/37).

FRANCO D'ANNATA

"Siamo sulla Nave dei Folli o in piena farsa carnevalesca" (chiusa di F. Cordero, pezzo su immunità e legittimo impedimento, pagina 24).

MUDD

7 commenti:

Frank57 ha detto...

O.T. Un testa che spunta da uno spicchio di pizza margherita. E, vicino alla tavola apparecchiata sulla quale campeggia la scritta “Welcome to Naples 2011”, un corpo in smoking decapitato. Questa è la provocazione che un'artista di strada ha inscenato in questi giorni tra via Toledo, a Chiaia e via Scarlatti
al Vomero. A chi glielo chiede dice di chiamarsi Mustafa e di essere di nazionalità pakistana: “Ho fatto la stessa cosa con la paella in Spagna”, aggiunge. (...)

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/01/02/foto/e_nelle_strade_dello_shopping_spunta_una_testa_mozzata-10791874/1/

Testa mozzata anche di chi ha scritto la didascalia?

Barbapapà ha detto...

Grande MUDD.
A proposito di Giannini, nel bel commento del 30 dicembre alla vicenda Marchionne si poteva leggere: "rispolverando un conflitto di classe irripetibile e rievocando un clima di fascismo improponibile.".
Tra l'altro mi pare di notare che questo vezzo stilistico venga spesso esibito all'inizio degli articoli.

Decisamente incolore la "surroga" di Franceschini da parte di Alberto Mattone.
Vero è che il periodo natalizio non offre mai particolari spunti, però mettere in sequenza, come ha fatto Mattone, un articolo sulla stile frugale della futura coppia reale, uno sulle diete-bufala dei vip e uno sul virus che uccide i corgi, gli amati cani della Regina Elisabetta, mi è sembrato veramente eccessivo.
Certo, è la strada giusta per candidarsi a sostituire Franceschini a Londra...

Veramente sconcertante che la sezione Cultura abbia ripreso quella fiacca "inchiesta" del Pais sul perché gli scrittori scrivono. Sarà un tempo di magra anche per la Cultura, però due paginoni ad un simile tema...
Grandissimo Eco, comunque.

Enrico Maria Porro ha detto...

A questo punto mi vien da pensare che sia un problema legato a Londra: non è che lì succedono solo cose kitsch?

gpp ha detto...

GFS, credo che abbia ragione tu. Penso agli inviati della Rai, il vezzo di occuparsi di fuffa risale già ai tempi di Paternostro, che pure era un ottimo giornalista e che a Bonn e Pechino certe performances non le faceva.
Poi ci sono stati anche Masi, e Caprarica, e anche loro sono stati contagiati (vabbè, Masi non è che avesse gli anticorpi della cultura a proteggerlo...).
Eh sì, deve proprio esserci qualcosa nell'aria di Londra.

gpp ha detto...

Scusate, ho fatto un lapsus freudiano, parlavo di Masotti, non di Masi.

MUDD ha detto...

Senza risalire alla pashmina di Paternostro, ricordo un Caprarica situazionista che, dopo un servizio su una rapina - credo proprio a Londra - in stile Point Break, chiude lo speech salutando i telespettatori nascosto dietro una maschera di Paperino... Giuro! Si era nei mitici Novanta, I suppose

Barbapapà ha detto...

Forse la mesta Londra odierna ispira meno della Cool Britannia dei tempi di Blair (e ben descritta da Antonio Polito, quand'era corripondente in loco per Repubblica).
Rimango però convinto che sia responsabilità del giornalista trovare, e della sua direzione imporlo, un filo conduttore nel racconto del paese (qualunque esso sia) che non sia riconducibile solo ed esclusivamente a frivolezze e amenità varie. Perché se questa deve essere la cifra dei resoconti inglesi, allora si può tranquillamente fare a meno di sostenerne il costo.

La Rai, poi, non mi pare un riferimento così saldo sul tema dei corrispondenti esteri.

Per MUDD: ricordo benissimo quella discutibile trovata di Caprarica, diventato nel tempo abbastanza sgradevole nei suoi vezzi e nel compiacimento con cui ci offre i suoi "brillanti" servizi.