domenica 16 gennaio 2011

La profezia errata (e poi smentita) di Peppe D'Avanzo.

Sul Repubblica di venerdì scorso, nel mega-pezzo di D'Avanzo (pp. 6/7) il nostro si lancia in una analisi scontata - fino a ieri, appunto, giorno della svolta del Cavaliere che d'un tratto ha accettato di farsi sentire in Procura - ma oggi inattuale, per fortuna degli italiani perbene: "Berlusconi non ha alcuna intenzione di difendere la sua onorabilità nel suo luogo appropriato, l'aula del tribunale. (...) Un uomo, con un'altra idea della dignità personale e della responsabilità pubblica, filerebbe in quell'aula per dimostrare la sua correttezza e onestà". Altra profezia sconfessata dalle promesse (promesse, attenti!) di B. a proposito dei processi Mills, Mediatrade e diritti tv Mediaset: "I dibattimenti dovranno (...) ricominciare di nuovo e daccapo e la possibilità che possano arrivare al verdetto definitivo della Cassazione è concreta come l'eventualità che Berlusconi accetti di farsi processare".

Tiberio

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