Per la gioia dei produttori di Nessuno mi può giudicare che sono ancora lì che aspettano una misera recensione.
ps: per non parlare di tutto il chiacchiericcio che si sta facendo sui 30 anni dell'attentato a Karol Wojtyla.
mercoledì 20 aprile 2011
Habemus Markettam.
Ecco un'altra bella (mezza) paginata su Habemus Papam, il nuovo film di Nanni Moretti.
Per la gioia dei produttori di Nessuno mi può giudicare che sono ancora lì che aspettano una misera recensione.
ps: per non parlare di tutto il chiacchiericcio che si sta facendo sui 30 anni dell'attentato a Karol Wojtyla.
Per la gioia dei produttori di Nessuno mi può giudicare che sono ancora lì che aspettano una misera recensione.
ps: per non parlare di tutto il chiacchiericcio che si sta facendo sui 30 anni dell'attentato a Karol Wojtyla.
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6 commenti:
E infatti sull'attentato pezzo in prima pagina di Ansaldo, apertura di R2
Non ho capito perchè sarebbe una marchetta, si parla di un film e delle polemiche che ha suscitato
tutti i film hanno una loro polemica. ma non di tutti i film se ne parla.
Non tutti i film hanno una loro polemica, anzi pochissimi ne hanno: prova, per esempio, a dirmene altri tre negli ultimi sei mesi. E dimmene uno che ha una polemica che chiama in ballo la Chiesa (considerando che siamo in Italia) e compagnia cantante.
Che poi il sistema delle recensioni su Repubblica sia fatto in modo cervellotico è un altro discorso.
il sistema delle recensioni su Repubblica è fatto in modo cervellotico.
Anch'io non vedo motivo di scandalo nell'attenzione che Repubblica sta dedicando al film di Moretti.
Che il nostro giornale abbia un occhio di riguardo per Nanni è noto (e giusto, a parer mio). Però le polemiche di questi giorni giustificano senza dubbio questa attenzione.
Anche il Tg1 di Minzolini ieri sera ha mandato in onda un servizio di Vincenzo Mollica che dava conto delle critiche della Chiesa al film (il buon Mollica ha poi coraggiosamente segnalato anche le poche recensioni positive sul versante cattolico).
Sul discutibile impianto critico della sezione cinema di Repubblica ci siamo più volte soffermati, anche in un recente passato, che non vale la pena di tornarci su. Per il momento.
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