Dal blog di Cinzia Sasso su repubblica.it:
Mentre sù al Nord le autorità norvegesi aspettano di terminare la lista delle vittime, e mentre cominciano ad emergere le loro storie – c’era un ragazzo di 14 anni che aveva avuto il suo battesimo “politico”; c’era un’irachena in fuga dalla guerra; c’era una madre che faceva la volontaria nelle cucine da campo dei ragazzi – che danno alla tragedia un significato ancora più drammatico, sù al Nord italiano c’è chi cerca voti e si accapiglia anche sulla morte di 68 ragazzi.
Quel genio di Mario Borghezio (scusate, ma non ce la faccio a premettere “onorevole”) non solo ha detto di condividere le idee del folle assassino, ma si è anche scagliato contro il suo compagno di partito Roberto Calderoli, definito uno senza spina dorsale. Perché Calderoli – quello dei bingo bongo che stavano sugli alberi, di Napoli che è una fogna, della nazionale francese di calcio composta da neri, musulmani e comunisti, l’autore della legge, e la definizione è sua, porcata – adesso indossa il doppiopetto e dall’alto della sua moderazione ha criticato il compagno di partito definendo le due parole “farneticazioni”. prosegue qui
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