lunedì 24 ottobre 2011

La tragica domenica.

Riportiamo integralmente una lettera apparsa sul sito di Repubblica:

"In questa terribile giornata per lo sport, volevo portare la vostra attenzione su un particolare in una foto che ho allegato che prova quello che sto per dire.


Sono un soccorritore del 118, con attestato di 2° livello da circa 25 anni.

Ho notato che Marco viene trasportato su una barella a "cucchiaia", da alcuni soccorritori, in maniera non adeguata.

Innanzitutto, in un incidente del genere, l'autoambulanza doveva entrare in pista e Marco doveva essere assistito secondo il protocollo: il medico valutava la condizione e andava spostato con tutte le cure del caso. Con questo intendo che doveva essere applicato il collare, adagiato su una barella "SPINALE", immobilizzato con i "CUNEI" in dotazione e "RAGNATO"( mi scuso per chi non capisce quest'ultimo termine) dopo andava caricato sulla barella e di conseguenza sull'ambulanza. Non voglio dire che questo gli avrebbe salvato la vita, non ho la presunzione ne l'autorità per farlo...è probabile che con le lesioni che aveva riportato ogni accorgimento era inutile, comunque ripeto, non sono io a doverlo giudicare, quello che posso affermare con sicurezza è che il metodo che è stato usato per spostare Marco è inadeguato e LESIVO. Personalmente non porterei nemmeno un sacco di patate a quel modo.

Sarebbe opportuno che l'organizzazione dei soccorsi nelle corse fosse un attimo riguardata.

Con questo non voglio alimentare inutili polemiche, ma far riflettere per il futuro che non vengano commessi simili errori. Un soccorso fatto ad un traumatizzato in quel modo, può aggravare gravemente le condizioni fisiche procurandogli la paralisi o perfino la morte".


Fabio Venturi

1 commento:

Simona ha detto...

Non sono esperta di pronto soccorso ma quel braccio penzolante di Marco la dice lunga su come sia stato soccorso.
Rip.