Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Buona lettura e buon voto!
Paolo Rumiz, reportage Le case degli spiriti. Il tradizionale, spettacolare, irresistibile viaggio estivo di Paolo Rumiz quest’anno si è snodato lungo l'Italia alla ricerca delle "Case degli spiriti", luoghi dove la vita ferveva e dove oggi si aggira soltanto il vento, come recita l’introduzione del giornale. “Fari, miniere, passi alpini, fortezze, strade, ferrovie, stazioni, fattorie, depositi di scorie atomiche, dighe. Rovine benefiche o sinistre. Abitate da epopee o da storie nere. Case degli spiriti dove talvolta ho provato brividi di paura, ma più spesso serenità, specie là dove madre natura si era ripresa il suo.”. Rumiz riporta mirabilmente alla luce storie dimenticate, personaggi che tornano dal passato, leggende nere attraverso un racconto che, al fondo, riflette l’Italia odierna.
Bernardo Valli, articolo del 10 agosto Non mettete, vi prego, l'aureola a Terzani. In occasione della pubblicazione del Meridiano dedicato a Tiziano Terzani, l’intramontabile Valli recensisce il volume e ricorda l’amico scomparso. “Una rievocazione meravigliosa di un giornalismo e di giornalisti d'altri tempi.” (Barbapapà) Reportage del 29 agosto La democrazia dei kalashnikov nel caos di Tripoli. A 80 anni, splendidamente portati, il mitico Bernardo ritorna in Libia per raccontare in un nuovo, memorabile reportage la guerra di transizione verso il dopo Gheddafi. Spettacolare, e profetica, la conclusione: "Il nuovo potere rischia la sua reputazione e ne è cosciente, poiché i richiami all’ordine del Consiglio nazionale di transizione sono stati numerosi e fermi. Se ai suoi primi passi i nuovi dirigenti accettassero il dilagare delle vendette la loro rispettabilità sarebbe seriamente compromessa. Ma quando la sera, alla fine del digiuno, condivido la cena con gli shebab, che tengono il kalashnikov tra le gambe, mi accorgo che i loro sorrisi nascondono intenzioni bellicose. E quando dico che la democrazia non è un regolamento di conti, molti mi guardano perplessi. Forse non ci capiamo.".
Francesco Merlo, articolo del 14 agosto Ma l'utopia di Gibellina è un disastro spettrale Alla morte di Ludovico Corrao, un tempo sindaco mecenate di Gibellina, Merlo si produce in un memorabile pezzo sulla sua amata Sicilia e su questo personaggio leggendario. “Era un 'terremoto' pure lui. Il bianco dei lini e del panama non lo avrebbe notato nessuno se non si fosse incastonato sul nero del malessere che non è solo geografico in quella terra”. Corrao fece della ricostruzione di Gibellina, distrutta dal terremoto del Belice, un evento coinvolgendo nell’impresa artisti, letterati e architetti di fama mondiale. Commenta sconsolato Merlo: “E oggi che Corrao è morto e la sua utopia è stata giustamente celebrata dalla cultura, dalla politica e dalla chiesa, tutti dovrebbero andare a vedere come è ridotta la città che ha tormentato gli intellettuali siciliani, com’è più invasiva la spazzatura e come sono più tristi, tra i Consagra e i Purini, le baracche provvisorie che sono diventate ambiente e natura.”.
Adriano Sofri, commento del 14 agosto Digiunare per le carceri. La protesta per la condizione vergognosa delle carceri italiane (“67 mila persone, oggi, nello spazio che ne terrebbe, "ristretti", 43 mila”) trova eco preziosa in questo bel pezzo di Sofri. Che ci offre un quadro icastico di quel mondo di sommersi: “Poi c'è l'etimologia penitenziaria: l'agosto dei ferri battuti, di grate, cancelli, blindate, catenacci, dei ferri roventi. Immaginate: gli urli, i silenzi attoniti, le agonie, l'astinenza, i cessi a vista, l'acqua che manca, il sangue che corre, quelli che sono pazzi e quelli che diventano pazzi, che aggrediscono e che si feriscono, quelli che sniffano la bomboletta per morire o muoiono per sniffare, e non lo sanno più, quelli che pregano rivolti alla Mecca e non gli basta lo spazio e quelli che pregano Cristo e quelli che non pregano, quelli che si masturbano a sangue e che tossiscono a morte e ingoiano lamette e batterie e gridano nel sonno.”.
Alessandro Penati, articolo del 15 agosto Lotta all’evasione se non ora, quando? e articolo del 25 agosto Debito, speculazione, banche la mappa della crisi globale cosa si rischia e come uscirne. I due migliori contributi sulla crisi scritti da un professore universitario e uomo di finanza “contro”, noto e apprezzato per le sue analisi sulle magagne del sistema economico-finanziario italiano scritte senza guardare in faccia nessuno. Nel primo articolo indica con estrema chiarezza la strada per combattere efficacemente l’evasione fiscale, se solo vi fosse la volontà politica di farlo, nel secondo aiuta i lettori a comprendere le ragioni della crisi pur non nascondendo un certo scetticismo su una sua positiva soluzione.
Michele Serra, L’Amaca del 23 e 31 agosto. Di ritorno dalle vacanze estive, Serra riprende la rubrica tanto amata dai pipierrini occupandosi mestamente dell’assurdo balletto della manovra economica (“nulla è certo, tutto è mutevole, molto è trattabile e dunque ritrattabile”) per la messa in sicurezza dei conti pubblici italiani. “Un tirare a campare da democristiano (insieme a quegli altri stra-democristiani dei leghisti), che cerca disperatamente di rimandare ogni rendiconto, ogni decisione vera.”. Con stoccata finale a Tremonti: “(…) della sua manovra non rimangono nemmeno i cocci. Come l'architetto che propone il grattacielo e glielo trasformano in pagoda. Un professionista serio, in quei casi, ringrazia e toglie il disturbo.”.
Gianni Mura, articolo del 23 agosto I 70 anni dell' insolente Mariolino il sinistro che creò la foglia morta. Il non plus ultra per noi pipierrini è stato trovare a fine agosto un memorabile pezzo di Mura sui 70 anni di Mario Corso, impreziosito oltretutto da una vignetta di Paolo Samarelli. “Un fil di ferro con le orecchie a sventola, pochi capelli, un'aria ciondolona, i calzettoni abbassati sulle caviglie (a cacaiola, avrebbe chiosato Brera).”. Così l’immenso Gianni rievoca il grande Corso e il calcio d’altri tempi. Come la mitica punizione a foglia morta. “È una presenza gentile e lieve, va dove la porta il vento così come Corso andava dove lo portava l' estro. Insofferente agli schemi, anarchico, imprevedibile, lunatico, geniale, per noi Mario Corso era la libertà, ma non lo sapevamo.”. Bellissimo.
Michele Smargiassi, inchiesta del 26 agosto 'Noi, il popolo di Dio'. Per il tradizionale appuntamento estivo di Comunione e Liberazione Smargiassi ci regala una profonda immersione nel popolo ciellino. Il suo è lo sguardo rispettoso di un cronista che, pur consapevole che CL è “una lobby politica scaltra, (…) una holding degli affari e degli appalti disinvolta e spesso discussa, un impero no-profit che mira a occupare ogni angolo del sociale”, descrive con particolare e doverosa attenzione i “pellegrini dalle certezze salde”. “Ma chi passi qualche giorno al Meeting non può non ammettere che nulla di tutto questo esisterebbe se non poggiasse su una sorprendente capacità di mobilitazione di coscienze, di sincero coinvolgimento intimo, su una leva di massa di entusiasmi come ormai pochi movimenti in Italia sanno suscitare, e nessuno da altrettanto tempo”. “Ottimo articolo” (Luca Massaro)
Angelo Aquaro, articolo del 24 agosto Stress e calo di zuccheri ecco perché decidere stanca. Consueto, fondamentale approfondimento di Repubblica sulle conseguenze fisiche del faticoso prender decisioni. Sempre con la mente al PD, eh?
Caterina Pasolini, articolo del 17 agosto I turisti del divorzio express adesso per dirsi addio gli italiani vanno in Romania. Ottomila italiani in 5 anni si sono rivolti all’estero per accelerare le pratiche divorziste. Tanto basta per farne un trend e giustificare un articolo? Bah!
Giuliano Balestrieri, Luca Pagni articolo del 20 agosto Manuale per i risparmiatori nei mercati al tempo della crisi. Lanciato in pompa magna in prima pagina, questo presunto manuale per i risparmiatori si rivela poca cosa. Anzitutto, un’informativa sull’andamento dei vari strumenti finanziari negli ultimi 12 mesi, accompagnata da alcune incredibili ovvietà: “(…) in momenti di grande nervosismo vince solo chi ha saputo fare per tempo la scelta giusta”, oppure “per tutti gli altri i risultati dipendono non solo dal tipo di prodotto, ma anche dal momento di ingresso sul mercato.”. Seguono alcuni confusi suggerimenti su cosa fare per il futuro, che spaziano dal “fuga dall’euro. E dal dollaro” (senza indicare però quale divisa privilegiare a quel punto) a “i titoli di Stato americani sono una buona opportunità di investimento” (ma non bisognava evitare il dollaro? O si suggerisce implicitamente di coprire il rischio cambio?). Ancora una volta, quando si parla di investimenti personali, Repubblica si rivela un pesce fuor d’acqua.
Enrico Franceschini, articolo del 26 agosto Arriva il galateo per chi pranza alla scrivania. Immancabile contributo di pura aria fritta del corrispondente londinese. Va bene che d’estate le notizie latitano, ma dovrebbe esserci un limite a tutto.
Vittorio Zucconi, articolo del 28 agosto Gli angeli con la coda nell'inferno di Ground Zero. Nella gara scatenatasi tra i media nello scovare storie originali legate all’11 settembre, Zucconi batte tutti occupandosi dei cani soccorritori. “Capita spesso che giornalisti e scrittori, invecchiando e rincoglionendosi, diventino sentimentali, e scrivano articoli o addirittura libri sul proprio cane. E già questo fa venire l'orticaria. Se poi colleghiamo questa tendenza all'ormai partito fracassamento di zebedei dell'anniversario dell'11 settembre (come ha fatto la Repubblica di oggi con l'articolessa di Zucconi (…) sui cani che erano andati a frugare nelle macerie) allora l'orticaria diventa davvero irrefrenabile.” (Fabio P.). “articolo un po' bizzarro, quello di Zucconi. Pur di offrire uno sguardo diverso sulla tragedia dell'11 settembre si vanno a scovare storie assurde.” (Barbapapà)
Marina Cavallieri, articolo del 18 agosto La vacanza nel club? E' in rianimazione. Il filone della crisi economica si arricchisce di questa Inchiesta italiana sulla crisi dei villaggi vacanza. Non pareva argomento da doppio paginone, nonostante alcune rivelazioni esclusive: “Gli animatori sono gli operai del divertimento, i forzati del sorriso, cominciano la mattina con i giochi in spiaggia, continuano con l'acqua gym e il gioco-aperitivo, si danno da fare al mini club. E dopo la pausa pranzo, alle quattro, ricominciano tra un ballo di gruppo e un torneo di bocce. Fino alla sera alle undici e oltre.”.
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Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.
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