Durata 9'12”.
La panoramica iniziale dedicata a Clotilde Veltri e Stefania Di Lellis, predisponeva ad un ascolto interessante. L'apparizione di un signore con baffi e barba perfettamente curati (00'50”) e già apparso in altre circostanze induceva, comunque, a porsi la logica domanda sulla sua identità (interrogativo che giriamo a Rastignac o Vautrin).
Naturalmente la Cronaca è in primo piano, perciò si parte da Clotilde Veltri, ma in coda al suo intervento, il Direttore deve aggiungere un'ultima considerazione, vale a dire che esistono altre emergenze e quella dei numeri non è l'unica emergenza.
5'43”. Alle spalle di Pietro Visconti c'è una “quota rosa” che deve provare un piacere particolare a torturarsi le dita con la bocca, mentre procede con lo sfoglio. Instancabile nell'azione, deve ovviamente asciugarsi la mano umidiccia (almeno) strofinandosela addosso (5'46”).
7'22”. È tornato in postazione il vice-diretùr Dario Cresto-Dina che si era precedentemente allontanato. Assente giustificatissimo Massimo Giannini, il vice-diretùr che rispondeva alle mail e che partecipava, anche, a "Ballarò", come avvenuto positivamente martedì sera.
Conclusione ancora affidata al (social) Diretùr, non solo in Reunio, ma anche a Twitter, con l'ultimo interrogativo già posto nel recente passato e che si collega al tweet delle 12,45: “In che condizioni hanno lasciato l'Italia?”.
CINGUETTII DI GIORNATA
Ezio Mauro
Ezio Mauro
Ezio Mauro
Ezio MauroMonti: perche' queste cose non le avete fatte voi, al governo per tre anni? Gia', perché?
Ezio Maurotv. Il sistema televisivo italiano entra tutto in movimento e cambierà volto. E' come se stesse finendo l'era della grande glaciazione.
Visto, si stampi.Anche se Mentana resterà alla 7, l'era glaciale della tv è finita. Il ghiaccio si scioglierà al centro del sistema, e cambierà tutto.
Frank
2 commenti:
Trovo assai poco rispettoso l'uso di definizioni improprie come strage (ne La Repubblica e in un sacco di altri posti, fuori e dentro la rete) o mattanza (qui).
La morte di due persone per mano di un'altra, insieme al ferimento di altri e al suicidio dell'assassino, mi sembrano già una tragedia bastevole. O a qualcuno è necessario esagerare nelle quantità o nella crudezza dei toni, per sentirsi migliore?
Nè migliore nè peggiore di un altro, bette. Comunque hai ragione, soprattutto se riproporrai la tua critica anche a "la Repubblica" e in tutti gli altri posti, nel web, dove hai riscontrato l'uso di "definizioni improprie".
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