Riportiamo lo sfogo di un lettore che si firma Estonianbloggers:
Sarebbe ora che tutti i quotidiani smettessero di uscire in edicola: milioni di alberi distrutti per stampare milioni di pezzi di carta da distribuire a migliaia di posti che, al giorno dopo, ne restituiscono invenduti la metà.
Che spreco...
22 commenti:
Anonimo
ha detto...
Giusto e allora smettiamo di stampare anche libri, che spreco anche quello. E vogliamo parlare dei mobili? Quando legno sprecato. Ma va là. E comunque i giornali sono fatti con carta che è gran parte riciclata
infatti il futuro è digitale, tutto questo traffico di merci avanti e indietro è non solo inutile ma anche costoso... Quanto ai nostalgici del "profumo della carta" (o peggio ancora delle rotative!) si estingueranno fatalmente anche loro. E' solo questione di tempo.
Simona sei un dinosauro :) Sono stato tentato di comprare il kindle, ma ho resistito. Non so come sia leggere i libri sul coso. Ma la comodità mi pare innegabile. Sopratutto per i giornali e le riviste. Pensa se si potesse avere "D" in formato elettronico invece che affibbiato col giornale: un bel DELETE e tanti saluti. Pensa quanti sprechi eliminati in una botta sola.
:)))) Sugli sprechi sono d'accordo ma il piacere di avere un libro sullo scaffale non puoi sostituirlo. Sui quotidiani il discorso è diverso ma quelli si possono sempre riciclare. O al limite pulirci i vetri :))
Beh si ci estingueremo prima o poi, spero il più tardi possibile. Leggere un articolo in formato elettronico non da mai lo stesso gusto e non ci metti neanche la stessa attenzione. Quando lo rileggi su carta ti sembra più bello e ne cogli di più le sfumature. Ma mi rendo conto che questo è un problema di noi dinosauri. Mi sembra che l'argomento si riallacci all'ultimo post, quello sulla tecnologia a scuola. Daccordissimo, tutto quello che volete ma il piacere di sottolineare un libro (almeno uno!) con una matita anziché col ditino???
ilaria dai su :) Vuoi tenere in piedi tutto il baraccone solo per poter sottolineare un libro con la matita?
Torneresti davvero a scrivere con la "lettera 32"? A viaggiare in carrozza a cavalli? A traversare l'oceano coi battelli a vapore? I tempi cambiano! Anche i dinosauri pensavano di poter spadroneggiare in eterno, poi è arrivato il meteorite... :)
Mi piace assai questa discussione. Anche perchè, come i pipierrini coi capelli bianchi ricorderanno, tratta di un tema a me molto caro e che è stato alla base del mio intervento al Festival del Giornalismo di Perugia di due anni fa: http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2010/04/perugia-intanto-accontentatevi-di.html
Ma non c'entra niente, nessuno vuole bloccare il progresso. Se permetti è come il fast food con lo slow food. La lettura digitale la consumi e digerisci in fretta per soddisfare il bisogno primario di essere informati, la lettura su carta è puro piacere di immergersi nelle parole, nello stile, nella bella scrittura più che nel contenuto. Quanta attenzione dedichi ad una poesia sul web? Anzi la leggi mai una poesia sul web? E non mi fare sembrare troppo vecchia, non è questione d'eta'. Guarda, io ho 2 bimbi che impazziscono per iphone e internet però quando prendono un libro in mano si estraneano da tutto, sono concentratissimi e assorti in quello che leggono.
Dinosauro n° fate voi: presente. Il libro non scomparirà, né potrà venire sopraffatto dall'e-book. Dove si troverà mai quell'impagabile profumo che esce sfogliando un libro e annusandone le pagine? Quale strumento tecnologico potrà mai uguagliare il piacere di accarezzare con le dita di una mano i dorsi dei libri sugli scaffali della propria libreria? Si tratta di una cosa viva e che rinasce ogni volta che ne apriamo le pagine, mantenendo intatte le proprie prerogative. La praticità, certamente, potrebbe spuntarla (anzi la spunterà), ma non escluderà il libro a stampa. Comprendo il disordine librario, ma vuoi mettere il piacere di prendere tra le mani testi dimenticati e che già, solo a sfogliargli, senti che ti appartengono? ilaria, ne scrive benissimo con osservazioni mirabili.
ho trovato questa risposta a un articolo sul Post, pienamente condivisibile
QFWFQ 27 gennaio 2012 at 16:21 Uno degli aspetti più esilaranti di questa battaglia, che è anche culturale, è che moltissimi ancora sono legati al “culto feticista del libro” inteso non nel senso del suo contenuto (il racconto), quanto del suo contenitore (la sequenza di fogli inchiostrati e rilegati tra loro che vecolano il contenuto). Ora mentre è evidente come l’esperienza sensoriale e comunicativa di un messaggio quale un film, cambia radicalmente se quel film te lo guardi al PC (con un audio da far schifo) o al cinema (in 3D e dolby surround); nel caso di un racconto, la differenza tra l’esperienza percettiva e fisica delle pagine di carta e lo scorrere dello schermo di un e-reader, è infinitesima; anzi spesso la fisicità del libro è di disturbo. Eppure ci sono schiere di conservatori pronti a giurare sulla romantica affezione alla carta stampata (affezione al feticcio della proprietà che oltretutto ha notevoli risvolti inquinanti), mentre per il caso del cinema si avverte una maggiore indulgenza liberale verso il supporto digitale. In entambi i casi è evidente che le grandi case editrici stanno lottando esclusivamente per preservare se stesse a danno di un miglioramento della società. quello che dispiace è che la politica non sembra in grado di renderesene conto, non per calcolo opportunistico, quanto per pura palese ignoranza in materia.
La prospettiva più preoccupante è quella implicita nell'accenno di Simona: per pulire i vetri non c'è come la carta di giornale.
In un vecchio manuale per il parto in casa lessi anche che i fogli di giornale sul pavimento assicurano un ambiente meno settico. Ma la tesi non ha mai convinto questa - nullipara, peraltro - lettrice.
...e certo se questo è un feticista del cinema allora il cinema va salvaguardato, che furbo! la mia teoria è: chi vuole eliminare i libri di carta i libri non li legge proprio (né di carta né digitali) è inutile che stiamo ancora a girarci attorno!
M'era sfuggita questa discussione su un tema che mi appassiona. Per noi, lettori soddisfatti del libro elettronico, il problema non esiste. Da tempo abbiamo concluso che il modello di business ideale per l'editoria prevede il formato elettronico in regalo, o venduto con un sovrapprezzo di pochi euro, a chi acquista il libro di carta. I due formati non sono contrapposti ma complementari. Chi preferisce leggere in elettronico, perché pendolare per esempio, pensate che non sappia godersi una domenica sul sofà col suo libro preferito? E chi ama l'odore della carta non sarebbe contento di approfittare di un'inaspettata (si fa per dire) coda alle poste per avanzare un paio di pagine del poliziesco che lo tiene col fiato sospeso?
Ovviamente con le case editrici e tutti gli intermediari c'è poco da fare, ci sono pochi titoli e a prezzi davvero incomprensibili. Io continuo a comprare libri di carta, paradossalmente molto più economici, e mi regalo il formato elettronico nei bassifondi della rete.
ehi, tonno. sei insuperabile! la conferma che lavori nelle rotative la leggiamo tutti nell'ora in cui hai pubblicato il tuo ultimo messaggio: le 04:49. mito.
22 commenti:
Giusto e allora smettiamo di stampare anche libri, che spreco anche quello. E vogliamo parlare dei mobili? Quando legno sprecato. Ma va là. E comunque i giornali sono fatti con carta che è gran parte riciclata
anche i testi dei giornali ormai son fatti con roba che è in gran parte riciclata...
infatti il futuro è digitale, tutto questo traffico di merci avanti e indietro è non solo inutile ma anche costoso...
Quanto ai nostalgici del "profumo della carta" (o peggio ancora delle rotative!) si estingueranno fatalmente anche loro. E' solo questione di tempo.
Io continuo a preferire il cartaceo, soprattutto per i libri.
Simona sei un dinosauro :)
Sono stato tentato di comprare il kindle, ma ho resistito. Non so come sia leggere i libri sul coso. Ma la comodità mi pare innegabile. Sopratutto per i giornali e le riviste. Pensa se si potesse avere "D" in formato elettronico invece che affibbiato col giornale: un bel DELETE e tanti saluti. Pensa quanti sprechi eliminati in una botta sola.
:)))) Sugli sprechi sono d'accordo ma il piacere di avere un libro sullo scaffale non puoi sostituirlo. Sui quotidiani il discorso è diverso ma quelli si possono sempre riciclare. O al limite pulirci i vetri :))
Beh si ci estingueremo prima o poi, spero il più tardi possibile. Leggere un articolo in formato elettronico non da mai lo stesso gusto e non ci metti neanche la stessa attenzione. Quando lo rileggi su carta ti sembra più bello e ne cogli di più le sfumature.
Ma mi rendo conto che questo è un problema di noi dinosauri.
Mi sembra che l'argomento si riallacci all'ultimo post, quello sulla tecnologia a scuola. Daccordissimo, tutto quello che volete ma il piacere di sottolineare un libro (almeno uno!) con una matita anziché col ditino???
ilaria dai su :) Vuoi tenere in piedi tutto il baraccone solo per poter sottolineare un libro con la matita?
Torneresti davvero a scrivere con la "lettera 32"? A viaggiare in carrozza a cavalli? A traversare l'oceano coi battelli a vapore? I tempi cambiano! Anche i dinosauri pensavano di poter spadroneggiare in eterno, poi è arrivato il meteorite... :)
Mi piace assai questa discussione. Anche perchè, come i pipierrini coi capelli bianchi ricorderanno, tratta di un tema a me molto caro e che è stato alla base del mio intervento al Festival del Giornalismo di Perugia di due anni fa: http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2010/04/perugia-intanto-accontentatevi-di.html
Ma non c'entra niente, nessuno vuole bloccare il progresso. Se permetti è come il fast food con lo slow food. La lettura digitale la consumi e digerisci in fretta per soddisfare il bisogno primario di essere informati, la lettura su carta è puro piacere di immergersi nelle parole, nello stile, nella bella scrittura più che nel contenuto.
Quanta attenzione dedichi ad una poesia sul web?
Anzi la leggi mai una poesia sul web?
E non mi fare sembrare troppo vecchia, non è questione d'eta'.
Guarda, io ho 2 bimbi che impazziscono per iphone e internet però quando prendono un libro in mano si estraneano da tutto, sono concentratissimi e assorti in quello che leggono.
quoto ilaria. anche mia figlia undicenne si comporta allo stesso modo dei due bimbi di Ilaria.
Dinosauro n° fate voi: presente.
Il libro non scomparirà, né potrà venire sopraffatto dall'e-book. Dove si troverà mai quell'impagabile profumo che esce sfogliando un libro e annusandone le pagine? Quale strumento tecnologico potrà mai uguagliare il piacere di accarezzare con le dita di una mano i dorsi dei libri sugli scaffali della propria libreria?
Si tratta di una cosa viva e che rinasce ogni volta che ne apriamo le pagine, mantenendo intatte le proprie prerogative.
La praticità, certamente, potrebbe spuntarla (anzi la spunterà), ma non escluderà il libro a stampa. Comprendo il disordine librario, ma vuoi mettere il piacere di prendere tra le mani testi dimenticati e che già, solo a sfogliargli, senti che ti appartengono?
ilaria, ne scrive benissimo con osservazioni mirabili.
grazie frank ed enrico, allora i dinosauri non sono ancora in estinzione...
è solo questione di tempo: presto o tardi sarete VAPORIZZATI :))
M'inquietano le profezie di aghost.
ho trovato questa risposta a un articolo sul Post, pienamente condivisibile
QFWFQ
27 gennaio 2012 at 16:21
Uno degli aspetti più esilaranti di questa battaglia, che è anche culturale, è che moltissimi ancora sono legati al “culto feticista del libro” inteso non nel senso del suo contenuto (il racconto), quanto del suo contenitore (la sequenza di fogli inchiostrati e rilegati tra loro che vecolano il contenuto).
Ora mentre è evidente come l’esperienza sensoriale e comunicativa di un messaggio quale un film, cambia radicalmente se quel film te lo guardi al PC (con un audio da far schifo) o al cinema (in 3D e dolby surround); nel caso di un racconto, la differenza tra l’esperienza percettiva e fisica delle pagine di carta e lo scorrere dello schermo di un e-reader, è infinitesima; anzi spesso la fisicità del libro è di disturbo.
Eppure ci sono schiere di conservatori pronti a giurare sulla romantica affezione alla carta stampata (affezione al feticcio della proprietà che oltretutto ha notevoli risvolti inquinanti), mentre per il caso del cinema si avverte una maggiore indulgenza liberale verso il supporto digitale.
In entambi i casi è evidente che le grandi case editrici stanno lottando esclusivamente per preservare se stesse a danno di un miglioramento della società. quello che dispiace è che la politica non sembra in grado di renderesene conto, non per calcolo opportunistico, quanto per pura palese ignoranza in materia.
http://www.ilpost.it/2012/01/27/regole-internet/comment-page-1/#comments
La prospettiva più preoccupante è quella implicita nell'accenno di Simona: per pulire i vetri non c'è come la carta di giornale.
In un vecchio manuale per il parto in casa lessi anche che i fogli di giornale sul pavimento assicurano un ambiente meno settico. Ma la tesi non ha mai convinto questa - nullipara, peraltro - lettrice.
...e certo se questo è un feticista del cinema allora il cinema va salvaguardato, che furbo!
la mia teoria è: chi vuole eliminare i libri di carta i libri non li legge proprio (né di carta né digitali) è inutile che stiamo ancora a girarci attorno!
M'era sfuggita questa discussione su un tema che mi appassiona. Per noi, lettori soddisfatti del libro elettronico, il problema non esiste. Da tempo abbiamo concluso che il modello di business ideale per l'editoria prevede il formato elettronico in regalo, o venduto con un sovrapprezzo di pochi euro, a chi acquista il libro di carta. I due formati non sono contrapposti ma complementari.
Chi preferisce leggere in elettronico, perché pendolare per esempio, pensate che non sappia godersi una domenica sul sofà col suo libro preferito? E chi ama l'odore della carta non sarebbe contento di approfittare di un'inaspettata (si fa per dire) coda alle poste per avanzare un paio di pagine del poliziesco che lo tiene col fiato sospeso?
Ovviamente con le case editrici e tutti gli intermediari c'è poco da fare, ci sono pochi titoli e a prezzi davvero incomprensibili. Io continuo a comprare libri di carta, paradossalmente molto più economici, e mi regalo il formato elettronico nei bassifondi della rete.
Non capisco aghost nella sua parentesi "o peggio delle rotative"... che vuol dire???
Io lavoro in rotativa e stampo rep tutti i giorni!!!
Eco ha già detto tutto... la specificità dei media...
ehi, tonno. sei insuperabile! la conferma che lavori nelle rotative la leggiamo tutti nell'ora in cui hai pubblicato il tuo ultimo messaggio: le 04:49.
mito.
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