Oggi mi devo essere alzato male, non mi va bene niente. Nemmeno
Franceschini, che nell'articolo sul politico inglese che ha taroccato la
multa scrive che "prese l'auto (...) e volò, letteralmente, a Londra".
"Letteralmente" vuol dire che la parola che stai per usare va intesa
alla lettera, e quindi che l'automobile del politico è decollata e si è
messa a svolazzare in giro. In quel caso sarebbe stata difficile per
l'autovelox beccarla. Un po' come quelli che al telegiornale dicono che i
ladri sono "letteralmente" scomparsi: un momento erano lì, poi puff!
spariti.
Fabio P.
8 commenti:
invece io odio profondamente i telegiornalisti che dicono "e adesso andiamo" oppure "e ora ci spostiamo" a Roma, in Cina, a New York... ma amgari, per non sentire le vostre porcate strapagate!!
e quelli che dicono "noi ci fermiamo qui"?
ma che cavolo vuol dire? se avete altre notizie datele no!
e quelli che, accomiatandosi in chiusura di tg, dicono: "Noi ci rivediamo domani". Ma chi t'ha mai cercato? :)
Comunque Fabio P si sbaglia: il politico inglese viaggiava sulla De Lorean di Ritorno al futuro
Non dimenticate che gli speaker cambiano DECISAMENTE pagina ...
Appunto Occam, mi hai anticipato. E' l'avverbio più adoperato, soprattutto quando si è parlato a lungo di un argomento, magari catastrofico e allora si vuol risollevare l'animo del teleutente e rassicurarlo.
@aghost, quella frase è tipica della Gruber, per esempio. Che poi magari ti dicono "ci vediamo domani" e tu ci sei, ma hanno cambiato il turno e ritrovi un'altra o un altro. Solo Mentana si fa dal lunedì al venerdì.
I più garbati (TgLeonardo), aggiungono "se lo vorrete noi saremo qui".
Luca Buttura al mattino su Radio Capital saluta dicendo: "e se vi va ci ritroviamo domani alla stessa ora" o qualcosa del genere.
Volare letteralmente la direi un'iperbole antifrastica. In questo caso, almeno.
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