Nuovi vertici di inutilità sono stati toccati oggi dalla recensione di Natalia Aspesi di "Paradiso amaro". Inutile perchè pubblicata due settimane abbondanti dopo l'uscita del film (il fatto che venga pubblicata al martedì è indice che è slittata più volte). Inutile perchè come al solito si limita a raccontare nei dettagli la trama con commentini da sciura davanti alla tazza di tè senza nemmeno entrare nel merito del film, non si capisce nemmeno se è bello o brutto (molto bello, lo dico io). Inutile e dannosa, infine, perchè Natalia racconta tutto, ma proprio tutto, perfino gli ultimi secondi del finale.
Fabio P.
4 commenti:
Non mi stancherò mai di ripeterlo .... questi 'so recidivi. Sordi come la dirigenza del PD, ciechi come i berluscones nei confronti di Ruby e muti come una delle tre scimmiette di chiara fama.
Sappiamo che almeno un paio di republicones ci leggono (suddisfasiun eh, FS?) non potrebbero spargere la voce che le loro recensioni ci fanno abbastanza incazzare per mancanza di riguardo nei confronti del lettore? Guardate cari giornalisti che siam sì feticisti ma non scemi ... è un attimo che non compriamo più il giornale. Per leggere 'ste fuffe ... mo poi, porca miseria, perchè fottutissimamente perchè mi racconti il film? Cazzo!
Ma il film non esce questo venerdì?
Errore mio: sono io che l'ho visto (in modo legale, ehm) più di due settimane fa, e credevo che fosse già uscito
Però su Repubblica.it leggo la notizia sul museo della mafia di Las Vegas, e si dice: "L'idea è dell'ex sindaco della capitale del gioco, che difese i "mob"". Com'era già successo in passato c'è qualcuno convinto che "mob" significhi gangster o bandito, in realtà significa malavita.
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