venerdì 2 marzo 2012

Quell'intervista un po' così.

L'intervista a sorpresa di oggi del Social Diretur a Putin, non ha sconvolto solo noi pipierrini. 
Leggete cosa scrive Massimiliano Gallo su linkiesta.it
Oggi Repubblica va in edicola con una prima pagina originale: una spalla a due colonne con tanto di foto del “signore” della Russia con in calce l’occhiello “intervista” e come firma nientemeno che Ezio Mauro, il direttore.
Vabbè già il titolo non fa balzare dalla sedia, “Nella dacia di Putin. “Io, l’opposizione e la nuova Russia“», però è pur sempre Putin, senz’altro uno dei leader più controversi e discussi dell’Occidente. Domenica ci saranno le elezioni presidenziali. E poi la firma di Ezio Mauro è una garanzia. L’intervista è alle pagine 2 e 3. E si scopre che l’intervista è collettiva. A pochi giorni dal voto l’oligarca ha messo a segno un colpo magistrale lasciandosi intervistare dal fior fiore del giornalismo internazionale: Times, Handelsblatt, Globe and Mail, Asahi Shimbun (se non ricordo male il quotidiano più venduto al mondo), Le Monde e, appunto, Repubblica.

Il titolo interno è tutto un programma: «Putin: nella mia Russia non userò la forza, credo nella democrazia». Che sarebbe potuto tranquillamente essere il titolo del fu quotidiano satirico Cuore: l’intervista corre via liscia, con domande del tipo “Ma lei non dialoga mai con la piazza e i suoi leader. Come mai?”, cui segue risposta: “Un momento, io li rispetto”. E la falsariga è più o meno questa. Nessuna domanda sulla fine dei suoi oppositori politici, né tantomento sulla Politkovskaja, né sul gas.

Ora, non sono un ingenuo. So bene che gli accordi erano chiari: vi concedo l’intervista e niente domande scomode. A voi il prestigio di avermi intervistato, a me un riconoscimento democratico che potrò esibire ai miei elettori (soprattutto a chi mi considera di essere un dittatore) in vista di domenica. Il do ut des è chiaro. È lampante per me il tornaconto di Putin, meno quello dei giornalisti e dei giornali. Però, per carità, posso sbagliare. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, certo, questo tizio qui sì che avrebbe fatto domande cattive!

Occam ha detto...

Io la trovo invece un'analisi abbastanza condivisibile

Francesca ha detto...

Rimarrà negli annali come un'intervista di quelle considerate straiate.
Pero' sarebbe interessante sapere se, a scanso di sorprese, gli illustri intervistatori fossero già stati resi edotti di non dover affondare piu' di tanto.
In tale eventualità, uno a caso dei direttori presenti avrebbe anche potuto dare forfait.....questo si sarebbe stato uno scub!