giovedì 29 marzo 2012

Un errore da 100 milioni di euro.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Buongiorno Pazzo,
su Repubblica di oggi, 29 marzo, c'è un articolo di Laura Laurenzi che parla di capelli, per la precisione del mega laboratorio di ricerca che l'Oréal ha creato nei pressi di Parigi, a Saint-Ouen.

Bene, per la signora Laurenzi la multinazionale francese, in questo laboratorio, ha stanziato la fantastica cifra di 100 mila euro! (badate bene, non è un refuso, perché lo stesso errore è stato scritto nel sottotitolo e ripetuto nell'articolo).


Navigando nella sezione Moda del sito del Sole 24 ore, ho potuto constatare che l'investimento è di 100 milioni di euro!


Ora io mi chiedo, come si fa a non capire la differenza tra 100 mila e 100 milioni?

Non c'è che dire: l'autorevolezza di questo quotidiano di Roma cresce in maniera esponenziale.

Salve, Roberto 

Caro Roberto, l'errore di Repubblica trova conferma anche sul sito stesso de L'Oréal. FS

12 commenti:

kriss ha detto...

Maddai! Ma sono indifendibili. Ma come si fa? Porca miseria. Va bene, non sarà la più importante notizia finanziaria del momento ma un errore di questo genere (che non è quindi una svista o un refuso, più umano) significa perlomeno due cose: 1. che i pezzi li scrivono a a vanvera copiando e rileggendo poco e male; 2. che nn sanno di cosa parlano. Chi è abituato a scrivere di aziende sa che con 100mila euri a stento l'AD cambia l'auto altro che rivoluzione del sistema aziendale. Ma un po' più di serietà? Io il giornale, mi spiace, ma nn lo compro più da mesi. Un po' per tutti i motivi che ben conosciamo e un po' perchè più di 30 euro al mese (non 3, non 300) per leggere 'sta cazzate e molte altre ancora li risparmio e mi compro un paio di libri dove nn ci sono refusi e sciocchezze di questo tipo spacciate per informazione.
Scusate il pippone, ma nn se ne può veramente più.

x ha detto...

io invece il giornale lo compro perchè, errori di stampa a parte, vale sempre il prezzo.

Sergio ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che sono indifendibili, ma purtroppo ho letto libri con refusi.
Poi finché vive B comprerò sempre Repubblica (o nemico o busiarda): me lo sono imposto dopo il suo invito a non comprarli più!!

x ha detto...

@ kriss

racimolare qui e là 1.20 euri al dì non è poi cosi difficile...qualche lampada abbronzante in meno, meno sedute dall'estetista e meno visite dal coiffeur... ecco che i 6.30 euri settimanali rientrano nel portafogli come per magìa!

kriss ha detto...

@Francesca ... non vorrei cadere nel gossip da parrucchiere, ma aborro le lampade, dall'estetista nn vado e pure il parrucchiere mi vede solo quando è ora di tagliar i capelli. Da sempre, su questo versante, sono in descrscita felice.
I ragazzi qui della redazione feticistica sanno quanto io ami la carta stampata, il frusico delle pagine, l'odore dell'inchiostro, ecc ecc ecc, ma no, mi spiace ma nn mi da' più soddisfazione, nè piacere, se nn in rarissmi casi, lo sfoglio del giornale. Magari passerà ma per il momento è così. Diciamo che sono una festicista dormiente. Il web aiuta cmq a tenersi informati. Visto che non guardo tg da anni il black out informativo diventerebbe un assordante silenzio.

x ha detto...

eheheh!

cara Kriss, sapevo di pungerti sul vivo!

pensa che io ho perso pure la strada le coiffeur da anni e anni, faccio tutto da me medesima!

Anonimo ha detto...

kriss, ti amo!

kriss ha detto...

touchè :-)

kriss ha detto...

il "touchè" era per Francesca, ovviamente che mi ha stanata con la provocazione.

Per l'Anonimo, invece .... che dire?
Se uomo si vede che nn ne può più di essere contornato da soggetti femminili piegati all'estetica forzosa, se donna le sarà sembrato un canto di liberazione :-)
In ogni caso apprezzo lo slancio emotivo

x ha detto...

@ kriss

scusa ...ehm... siccome il francese guai a chi me lo tocca...
si scriverebbe touchée, al femminile e con l'accento acuto come tutti i participi passati dei verbi che all'infinito hanno la desinenza "er"

ciao neh?!?

Anonimo ha detto...

A me, più che l'errore tra le migliaia e i milioni, preoccupa il fatto che gli articoli come quelli della Laurenzi prima li facevano i collaboratori: basta ricordarsi dell'inserto Salute, dove alcune collaboratrici (spesso con diploma di corso post-laurea in giornalismo scientifico) venivano inviate a visitare i laboratori di ricerca. I/le giornalisti/e veri/e non ci volevano andare perché quei servizi li consideravano una diminutio della loro professionalità...Ora che invece molti sono diventati collaboratori, perché pensionati, fanno tutto pur di scrivere e di continuare a vedere la firma. Con buona pace di molti collaboratori che sono scomparsi dalla scena perché inutili doppioni....
Con tristezza, Rastignac

Enrico Maria Porro ha detto...

Bentornato, Rastignac.