Corrado Augias, Le Storie – Diario italiano. 16 Aprile 2012.Io per qualche anno, tanti anni fa, sono stato caporedattore di Repubblica. Quando ancora i giornali assumevano… [...] Una volta, per il settore spettacoli, cercavamo un certo aiuto. Facemmo una selezione. Si presentarono una ventina di giovani, tutti preparatissimi. C’era uno che sapeva il terzo operatore alla macchina della Corazzata Potemkin… E uno dei titolari scelse il meno bravo. E perché lo scelse? Perché era quello che gli avrebbe dato meno ombra.
(su segnalazione di Alberto C.)
4 commenti:
non mi stupisce affatto... anzi, tutto torna: qualcuno vuol ribadire - tanto per ricordare l'aspetto più banale - la storia delle recensioni di piangere?
anche chi scelse augias fece la stessa scelta
Mah. Che cosa significa "meno bravo"? Un giornalista si sceglie in base a un colloquio? Un giornalista è bravo se conosce i nomi degli operatori di ripresa di Ben Hur?
Esaù, un giornalista che si occupa di cinema - soprattutto a livello critico - deve sapere non certo chi era l'operatore alla macchina di "Ben Hur", ma almeno chi era il regista. Se non hai padronanza del tuo settore (cinema, musica, sport, politica, storia, economia...) allora quando mai potrai scrivere delle cose non solo interessanti ma anche proprio sensate? Poi un giornalista (soprattutto in un quotidiano come la Repubblica) dovrebbe saper scrivere "bene" e avere almeno le basi del mestiere. Augias non ha specificato se "meno bravo" sia da intendere come "meno preparato" o "senza le basi del mestiere", ma non escludo che fossero entrambe le cose, vista anche la deriva della critica cinematografica italiana degli ultimi vent'anni.
Peraltro non capisco la tua seconda domanda. Come lo sceglieresti un giovane giornalista, se non attraverso un colloquio e una lettura di qualche suo articolo? Leggi gli articoli per capire come scrive e gli parli per capire che tipo di persona è e se le cose le sa davvero o no...
Tieni presente che lì si cercava un aiuto (probabilmente quello che una volta era detto "vice", ossia un sostituto del titolare che non firmava i suoi pezzi se non, appunto, con "vice"), quindi difficilmente i candidati avevano una grande esperienza professionale.
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